Altro che "chi dorme non piglia pesci". Il sonno è fondamentale per stare bene e mantenersi in salute. Gli studi hanno ormai dimostrato che dormire troppo poco (in genere meno di 7-8 ore a notte) o male, non solo causa un calo delle performance intellettive, ma contribuisce anche ad accelerare l'invecchiamento, ad aumentare il rischio di obesità, diabete, disturbi cardiocircolatori e a diminuire le difese immunitarie. Un "pericolo" per i quasi 6 milioni di italiani alle prese con problemi di insonnia, cioè la "difficoltà ad addormentarsi o a godere di un sonno riposante, con conseguenti disturbi e problematiche, e importanti conseguenze sia economiche sia cliniche" (Morin et al., 2007).

Cosa fare allora? Innanzitutto avere una corretta igiene del sonno (andare a dormire sempre alla stessa ora, cercare di rilassarsi il più possibile prima di andare a letto, dormire a una temperatura ambiente né troppo fredda né troppo calda etc.). E se tutto questo non basta? Nei casi di insonnia primaria o non organica (quando cioè non sussistono cause apparenti o patologie fisiche o psichiche che possono giustificarla), di turni di lavoro variabili o spostamenti da un continente all'altro (sfasamento del fuso orario, noto come Jet-lag) che alterano il ritmo sonno-veglia, un aiuto arriva dalla medicina naturale. «Numerosi studi clinici hanno confermato l'efficacia per combattere l'insonnia e l'assenza di effetti indesiderati di molte piante officinali» osserva la dottoressa Elena Besco della divisione Ricerca e Sviluppo di Phyto Garda, azienda che opera nel settore degli integratori alimentari e cosmetici dermofunzionali dal 2003. «Un primo esempio è la melatonina, detta anche "Ormone del buio", una molecola che il nostro organismo sintetizza durante la notte. Questa sostanza interviene attivamente nella regolazione del ritmo circadiano, cioè il ciclo giornaliero che segue il ritmo biologico con una periodicità di 24 ore in sincronia con il quale sono regolate molte funzioni organiche (ritmo cardiaco, secrezioni ormonali, pressione sanguigna, escrezione renale). Quando il ritmo circadiano si altera, la melatonina diventa utile per ri-sincronizzare l'orologio biologico, favorendo l'addormentamento (proprietà ipnotiche) e migliorando il riposo notturno (qualità e durata)». Meno nota della melatonina ma altrettanto efficace è l'escolzia o papavero giallo della California. «Nell'uso clinico l'escolzia ha dimostrato di essere in grado, in modo prolungato e senza effetti collaterali, di diminuire notevolmente il tempo di addormentamento, migliorare la qualità e la durata del sonno e ridurre l'attività motoria spontanea. È inoltre una pianta ben tollerata anche in età pediatrica e pertanto impiegata in presenza di turbe neurovegetative dell'infanzia e dell'enuresi notturna. Infine altre molecole interessanti sono il triptofano e la vitamina B6. Il triptofano è un amminoacido essenziale contenuto in pesci grassi, uova, latte, semi di zucca, cioccolato, precursore della serotonina (il neurotrasmettitore dell'umore) e della melatonina. La vitamina B6 contribuisce alla conversione del triptofano in serotonina ed è indicata, in associazione al triptofano, nella cura dell'insonnia e degli stati d'ansia» conclude la dottoressa Besco.

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a cura di Francesca Dogi