Alterazioni dello smalto, denti macchiati o troppo spaziati, piccoli o usurati. In tutti questi casi oggi è possibile ritrovare un bel sorriso grazie alla cosiddette faccette dentali, sottili lamine di ceramica o porcellana che, posizionate sul dente, lo ricoprono, migliorandone sensibilmente l'estetica e correggendo piccole e grandi imperfezioni. Le faccette di ultima generazione oltre ad essere molto sottili, resistenti e naturali, possono essere applicate senza particolari preparazioni e senza dover limare o ridurre il dente. Come ci spiega il dottor Gianandrea Vecchi, odontoiatra dello Studio Medico Odontoiatrico Vincenti e Vecchi.

Dottor Vecchi, quando in particolare sono indicate?
In tutte le condizioni cliniche in cui si vuole e si può ottenere un miglioramento del sorriso (smile make-over) con una tecnica non invasiva o minimamente invasiva. Indicazioni ideali, in particolare, sono discromie, denti scheggiati, denti piccoli, diastemi (distanza importante tra due denti), malocclusioni o disallineamenti non correggibili con l'ortodonzia. È importante sottolineare che non tutte le faccette sono uguali: ciò che cambia, oltre al colore, è lo spessore e il materiale utilizzato. Nel nostro studio, ormai da anni, utilizziamo le faccette Lumineers che, applicate grazie ad apposite resine, permettono di raggiungere un altissimo livello estetico, rispettando allo stesso tempo la struttura del dente.

Che caratteristiche hanno queste faccette e cosa le distingue dalle altre?
Innanzitutto la materia prima di cui sono composte. Sono costituite da una ceramica brevettata, chiamata Cerinate, dallo spessore di soli 0,3 millimetri, praticamente quello di una lente a contatto, frutto di oltre venti anni di studi clinici. Si tratta di una ceramica detta feldspatica arricchita di nano cristalli di leucite disposti in maniera così omogenea da renderla la più resistente sul mercato mondiale. Per tale motivo si possono raggiungere spessori minimi senza possibilità di frattura. Inoltre, essendo più flessibile e grazie alla sua struttura cristallina questo materiale si consuma in misura minore rispetto alla ceramiche tradizionali. Altro aspetto importante è che queste faccette non richiedono significative limature o fresature dei denti per essere applicate, ma solo una minima finitura cosmetica (contornatura dello smalto). Offrono quindi un'alternativa minimamente invasiva o addirittura senza preparazione (e senza dolore), nel rispetto della struttura del dente, che viene conservata il più possibile. Dal punto di vista estetico, invece, hanno una traslucenza molto simile a quella del dente naturale. Infine c'è la tecnologia: attualmente il 90% della produzione di queste faccette avviene con la nuova tecnologia Cad/Cap (Computer Aided Design/Computer Aided Printing), che consente di ottenere spessori così sottili impossibili da raggiungere con la tecnologia Cad/Cam usata per le ceramiche tradizionali.

STUDIO ODONTOIATRICO VINCENTI E VECCHI
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a cura di FRANCESCA DOGI
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