Non solo la mente, ma anche il corpo, possono "reagire" in modo diverso al secondo figlio. Vediamo come. 
Quando si è alla seconda gravidanza l’approccio psicologico è diverso. Si sa cosa aspettarsi e questo potrebbe rivelarsi un vantaggio per gestire e controllare con maggiore facilità i nove mesi e il momento del parto. Dolori alla schiena, senso di nausea, durata del travaglio, taglio cesareo: viene spontaneo pensare che l’attesa e il parto si svolgeranno esattamente come la prima volta. Se però la prima gravidanza è stata problematica può insorgere la paura di dover riaffrontare i problemi e i disagi della prima volta.

 "In realtà ogni gravidanza ha una storia a sé, quindi è assolutamente inutile concentrare i timori sui disturbi che hanno tormentato per il primo figlio" osserva il dottor Francesco Clemente, ginecologo. Cerchiamo allora di capire, insieme al nostro esperto, quali possono essere le differenze tra una prima gravidanza e quelle successive.

Pancia
Se dopo il concepimento del vostro primo figlio avete incominciato ad avere un pancione evidente soltanto intorno al quinto mese, per la seconda gravidanza potrete vederlo anche molto prima, probabilmente già intorno al terzo/quarto mese di gestazione. «Questo accade perché i muscoli addominali sono diventati più “morbidi” e si adattano più facilmente alle modificazioni del corpo, sebbene le dimensioni dell’utero rimangano le stesse. Infatti le sue dimensioni aumenteranno di mese in mese, gradualmente, proprio come la prima volta» spiega il ginecologo.

Disturbi della gravidanza
Nausea, mal di schiena, gonfiori, vene varicose compariranno ancora? «Non necessariamente. Esiste una grande variabilità riguardo ai malesseri della gravidanza, soprattutto per quanto riguarda la loro intensità. Così, per esempio, può accadere che una donna che abbia sofferto di nausea, durante la seconda gestazione sia quasi del tutto risparmiata da questo tipo di inconveniente. Il discorso cambia per varici, emorroidi, incontinenza urinaria: si tratta di disturbi per i quali, solitamente, si ha una predisposizione e nelle gravidanze successive, purtroppo, tendono a ripresentarsi» continua l’esperto.

Movimenti del feto
Quando si aspetta il primo bambino, i movimenti del feto, descritti dalla mamma come uno sfarfallio, si avvertono di solito intorno alla 20esima-22esima settimana di gravidanza. "Con la seconda gravidanza, invece, è facile che la mamma possa cominciare ad avvertire qualcosa già verso la 16esima-18esima settimana di gestazione" dice l’esperto. "L’utero, infatti, è un po’ più sensibile e inoltre, avendo già provato questa sensazione, la mamma riesce a riconoscerla con maggiore facilità".

Patologie della gravidanza
Anche se, come detto, ogni gravidanza ha una storia a sé ben precisa, ci sono alcune patologie che aumentano in termini di rischio con l'aumentare del numero delle gravidanze. «Il rischio di aborto spontaneo (valutato intorno al 20 % di tutte le gravidanze) aumenta generalmente con l'aumentare dell'età materna e di conseguenza in una seconda gravidanza rispetto ad una prima. Lo stesso discorso per le malattie cromosomiche (ad esempio come la Sindrome di Down). Il diabete della gravidanza per esempio potrebbe ripresentarsi in una seconda gravidanza se ne abbiamo sofferto nella prima. Cosi come la gestosi (patologia della gravidanza nella quale, tra le tante cose, vi è un' aumento della pressione arteriosa) può ripresentarsi anche nella seconda gravidanza» avverte il dottor Clemente.

Tensione uterina
È quella tensione di peso al basso ventre che si avverte nel corso del terzo trimestre, uno dei segni che la gravidanza è quasi giunta al termine. "Nella seconda gravidanza questa sensazione potrebbe presentarsi con un po’ di anticipo, perché i muscoli del pavimento pelvico sono meno tonici e quindi sono anche meno in grado di contrastare il peso del bambino" spiega l’esperto.

Posizione podalica
"Non sempre è chiaro il motivo per cui un bambino si posiziona al contrario ovvero con la testa in alto. Se questo è dovuto, per esempio, a una conformazione particolare dell’utero materno, è possibile che anche il secondogenito si presenti podalico" osserva il ginecologo. Se, però, non c’era apparentemente alcuna causa oppure questa era contingente, come un cordone ombelicale troppo corto che impediva al feto di mettersi con la testa in basso, non è detto che questa si ripresenti.

Durata
La durata della gestazione è variabile. Soltanto nel caso di nascita pretermine nella prima gravidanza (cioè prima della trentasettesima settimana) esiste il rischio che questa situazione si possa ripresentare.

Travaglio
Generalmente il travaglio nelle seconde gravidanze è più corto e i tempi risultano dimezzati. "Questo significa che se una donna, nella gravidanza precedente, aveva affrontato un travaglio di parto di nove ore, con il secondo potrebbe partorire in tempi certamente più brevi. E se non intervengono complicazioni, anche la fase espulsiva sarà più breve" conclude il dottor Clemente.

Parto cesareo anche  la seconda volta?
Tante donne che hanno fatto nascere il primo figlio con parto cesareo domandano se dovranno sottoporsi allo stesso intervento anche per la nascita del secondogenito. In senso generale è possibile partorire naturalmente dopo un taglio cesareo ma contano molto le motivazioni che hanno indotto quest'ultimo. Sicuramente qualche rischio in più esiste. Scegliere il tipo di parto, dopo un precedente cesareo, non significa soltanto interpretare le informazioni sul rischio ma anche valutare i fattori sociali, emozionali o semplicemente organizzativi e pratici che portano alla scelta. Studi hanno confermato che la donna preferisce avere informazioni personalizzate sull’assistenza, piuttosto che incentrate soltanto sui benefici e i rischi delle modalità di parto. Le informazioni cliniche sono comunque ritenute necessarie per una scelta consapevole. Ma ogni caso va valutato singolarmente con il ginecologo e i medici della struttura nella quale si partorirà.

a cura di MARIA CASTELLANO
Con la collaborazione del DOTT. FRANCESCO CLEMENTE
Specialista in Ostetricia e Ginecologia
- PRESSO L'OSPEDALE M.O.A. LOCATELLI DI PIARIO -