L'udito è il senso attraverso il quale possiamo entrare in contatto con il mondo esterno. Ci consente di percepire la dimensione dello spazio, identificare la provenienza di voci e rumori, orientarci nel buio e riconoscere situazioni di pericolo o di allerta. L'udito non dorme mai: è attivo anche durante il sonno e, in caso di necessità, ci fa svegliare se riscontra anomalie nell'ambiente circostante. Per questo una perdita o un abbassamento della funzione uditiva possono avere un forte impatto sulle nostre vite.

Le Terme di Trescore, sensibili alla tematica poiché da sempre impegnate nel trattamento (fra gli altri) di numerosi disturbi dell'apparato ORL, hanno recentemente avviato un Centro specializzato nella diagnosi precoce e nella cura delle sordità avvalendosi della preziosa collaborazione del dottor Andrea Tani, medico specialista in audiologia e foniatria. Lo abbiamo incontrato, in qualità di responsabile del nuovo Centro, per saperne di più.

Dottor Tani, com'è nata l'idea di un Centro per la Sordità alle Terme di Trescore e come si rapporta con il “Centro per la Cura della Sordità Rinogena”, già attivo da anni?
Si tratta di due centri molto diversi tra loro. La sordità rinogena comprende tutte quelle problematiche infiammatorie che, originate da affezioni delle prime vie aeree, si ripercuotono sull’orecchio causando cali dell’udito e una sensazione di ottundimento e chiusura. In questi casi le terapie termali con acqua sulfurea sono il trattamento più indicato (passata la fase acuta, sempre da trattare con terapia farmacologica). Il nuovo Centro per la Sordità, invece, si rivolge a tutti i pazienti che lamentino un calo di udito, anche se dovuto a cause diverse di altra natura.

Quali sono, quindi, i principali disturbi uditivi?
L'udito può essere alterato da numerosi fattori, alcuni secondari a disturbi di carattere generale (circolatorio, neurologico, immunitario, etc.), altri configurabili come vere e proprie malattie primitive dell’orecchio e del sistema uditivo centrale.

Di solito la perdita dell'udito si associa all'avanzare dell'età...
I primi segni dell'abbassamento dell'udito a causa dell'invecchiamento sono le difficoltà nell'ascoltare e comprendere la voce parlata, specie in luoghi affollati e rumorosi, guardando la tv o in presenza di più persone che parlano contemporaneamente. Sono “campanelli d'allarme” che, se sottovalutati, possono creare una sensazione di sfiducia e un progressivo isolamento, compromettendo gli aspetti relazionali dell'anziano. Considerando che gli over-65 in Italia oggi rappresentano circa il 20% della popolazione e gli over-80 il 5%, i problemi legati al deterioramento uditivo non possono certo essere trascurati. Per questo diventa fondamentale un approfondimento specialistico adeguato e tempestivo finalizzato a misurare la funzione uditiva attraverso un semplice esame audiometrico. Le indicazioni derivanti saranno fondamentali per stabilire l'eventuale necessità di ulteriori approfondimenti diagnostici e per intervenire con sussidi uditivi o trattamenti medici (laddove possibile) per arginare il problema.

L'efficacia dei trattamenti è supportata dalla ricerca scientifica?
Certamente. Tra i tanti, due miei recenti studi su un campione di anziani di età compresa tra 70 e 98 anni, hanno dimostrato che il reintegro di una buona capacità uditiva attraverso l'utilizzo di apparecchi acustici adeguatamente programmati comporta un netto miglioramento delle condizioni cognitive e il recupero delle attività sociali e degli interessi, proprio perché si recupera una corretta relazione con l'ambiente circostante.

Sono interessati anche i bimbi da questo problema?
Purtroppo sì! E quando una disfunzione uditiva è presente dalla nascita oppure si manifesta in età infantile, può anche compromettere il naturale apprendimento del linguaggio alterandone o ritardandone l'evoluzione. I bimbi sono colpiti soprattutto da fenomeni infiammatori (come l'otite) spesso dovuti a rinofaringiti, all'immaturità del sistema immunitario o a una scarsa capacità del piccolo di comunicare tempestivamente i sintomi (abbassamento dell'udito, sensazione di occlusione, dolore). Si tratta di patologie in genere passeggere e non gravi, che si risolvono entro 8/10 giorni e sono più frequenti nella stagione fredda o quando si verificano brusche variazioni climatiche. Ci sono invece situazioni, fortunatamente meno frequenti, in cui l'orecchio viene colpito da alterazioni degenerative che portano a deficit uditivi permanenti e che, quindi, possono avere conseguenze anche sullo sviluppo del linguaggio e sull'evoluzione cognitiva del bambino. Poiché spesso si tratta di lesioni non recuperabili con farmaci o interventi chirurgici, è di fondamentale importanza una diagnosi precoce che consenta da un lato di impostare un trattamento riabilitativo basato sull'applicazione di sussidi uditivi, dall'altro di avviare un trattamento di recupero che non si limiti alla sola componente uditiva, ma si avvalga anche di tecniche di stimolazione comunicazionale globale (ad esempio la psicomotricità).

Quali sono le principali terapie per trattare l'ipoacusia, ovvero la riduzione dell’udito?
Dipende dal caso specifico. Il "percorso terapeutico" viene definito solo dopo un'accurata diagnosi, ma in linea di massima possiamo dire che le ipoacusie di origine infiammatoria semplice posso essere trattate con terapie farmacologiche e termali, le forme più avanzate (con perforazione timpanica) necessitano di trattamento chirurgico, le ipoacusia neurosensoriali possono essere trattate con l'utilizzo di protesi impiantabili o apparecchi acustici. Esistono poi casi particolari come ad esempio l’otosclerosi e l’ipoacusia improvvisa (ma ce ne sono tanti altri) in cui il trattamento viene deciso estemporaneamente in base allo stadio evolutivo della malattia.

Qual è il suo consiglio per i nostri lettori che avessero notato una riduzione dell'udito?
Non sottovalutare mai i sintomi e di fare subito una visita specialistica finalizzata ad una corretta diagnosi e all'eventuale tempestivo avvio del più indicato percorso terapeutico.

a cura di VIOLA COMPOSTELLA
TERME DI TRESCORE
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