Nuovo corso di Laurea Triennale della Scuola di Ingegneria
La società attuale è fortemente dipendente dalla cura e dalla prevenzione delle malattie in una popolazione sempre più anziana. Nel frattempo gli sviluppi della medicina moderna e della tecnologia hanno permesso di mettere a punto sistemi diagnostici e dispositivi medici sempre più sofisticati e utilizzati nella pratica clinica. Questo crescente sforzo ha permesso di aumentare notevolmente l’aspettativa di vita dei cittadini, ma richiede di sostenere attività mediche basate sulla tecnologia sempre più impegnative.

Sarà possibile sostenere i costi per le cure e all’assistenza solamente organizzando in modo efficiente i servizi e utilizzando sempre meglio le nuove tecnologie.

In questo quadro l’Università di Bergamo ha istituito un nuovo Corso di Laurea della Scuola di Ingegneria denominato “Ingegneria delle Tecnologie per la Salute”. Il corso si propone di formare ingegneri che acquisiscano, oltre alla formazione tecnico-scientifica, anche conoscenze ed esperienze nel campo medico. «La formazione ingegneristica infatti sarà integrata con conoscenze di anatomia e fisiopatologia, di fisiopatologia e di tematiche economico-sociali legate all’impiego delle nuove tecnologie in medicina. Una parte fondamentale del corso sarà costituita da un tirocinio formativo che sarà svolto presso Ospedali e Centri di Ricerca del territorio che già collaborano con l’Università di Bergamo» spiega il professor Andrea Remuzzi, referente per l’area dell’Ingegneria Biomedica e responsabile del nuovo Corso di Laurea. I laureati in "Ingegneria delle Tecnologie per la Salute" saranno tecnici in grado di affrontare le tematiche dei processi sanitari, della progettazione e della gestione delle tecnologie biomediche e della relativa strumentazione; conoscono i principi biologici, le problematiche dovute alle condizioni patologiche e le principali strumentazioni diagnostiche utilizzate in ambito clinico. «Questa figura professionale saprà valutare l'impatto delle nuove tecnologie in ambito medico e gestire l'innovazione di processo che le accompagna» continua il professore. «La sua formazione richiede basi ingegneristiche e conoscenza delle tecnologie biomediche che devono essere accompagnate dalle conoscenze dei principi su cui si basa la gestione dei processi e dell'innovazione. Sarà inoltre in grado di verificare il rispetto delle normative nelle tematiche della produzione, costruzione e utilizzo dei dispositivi medicali e degli organi artificiali». Il corso di Laurea in "Ingegneria delle Tecnologie per la Salute" si propone di fornire le competenze richieste per un'ampia gamma di ruoli nei settori industriali, di ricerca, cura e assistenza in ambito biomedico. «Gli sbocchi professionali per questi laureati saranno possibili nell’industria biomedicale, in laboratori di ricerca, in ospedali e cliniche, in centri di riabilitazione, nonché nell’attività libero professionale. La natura innovativa del percorso formativo permetterà sviluppi futuri in questo ambito professionale» conclude il professor Remuzzi.

Il Corso di Laurea (incardinato nel Dipartimento di Ingegneria Gestionale, dell’informazione e della produzione della sede di Dalmine dell’Università degli Studi di Bergamo) è sviluppato in collaborazione con Ospedali e Centri di Ricerca del territorio che hanno aderito e partecipato alla generazione dell’idea e degli obbiettivi formativi. Presso gli stessi enti sarà possibile partecipare ai tirocini formativi.

Università degli Studi di Bergamo
Servizio Orientamento
Via San Bernardino, 72/e
24122 Bergamo

035.2052.271 / 272 / 273
orientamento@unibg.it   

a cura di FRANCESCA DOGI

Informazione pubblicitaria