Colpisce tutti, uomini e donne a qualsiasi età, ed è davvero fonte di grande imbarazzo. Parliamo della forfora, ovvero la desquamazione del cuoio cappelluto, un problema che può insorgere all'improvviso e durare pochi giorni oppure persistere e può avere diverse cause dalla malnutrizione ai disturbi ormonali o più semplicemente all'uso frequente di shampoo e saponi che alterano il cuoio capelluto. Come prevenirla e come eliminarla una volta comparsa? La parola a Domenico Vergnaghi, esperto in tricologia.

Cosa è di preciso la forfora?
La forfora è formata da cellule epidermiche necrotizzate (morte). Si rende evidente con l'apparizione sul cuoio capelluto di particelle di desquamazione, accompagnata spesso da prurito più o meno forte. Può comparire a tutte le età, però maggiormente si manifesta nella pubertà sia negli uomini sia nelle donne.

Ma perché viene?
Innanzitutto dobbiamo suddividere la forfora in due tipologie: fisiologica e patologica. La prima è costituita dallo strato corneo che si desquama in continuazione dall'epidermide, a causa di molti agenti esterni quali sole, aria, lavaggi, pettinature e spazzolature. La desquamazione fisiologica è poco appariscente in quanto le particelle cornee che si distaccano sono piccole. Si parla, invece, di forfora patologica quando il distacco è molto evidente e lo sfaldamento diventa anomalo. In questo caso le cause possono essere: disturbi del ricambio (alimentazione - eliminazione), disturbi circolatori (circolazione linfatica e sanguigna), fattori vitaminici (avitaminosi o assenza di vitamine, ipovitaminosi o carenza di vitamine, ipervitaminosi o eccesso di vitamine, disvitaminosi o cattiva utilizzazione delle vitamine da parte dell’organismo). L'insieme di alcune di queste cause provocano, con meccanismi e forme diverse, l'alterazione del cosiddetto "complesso biologico idro-lipidico-proteico” agendo sulla secrezione sudoripara, sulla secrezione sebacea e sul trofismo cellulare (processo nutritivo delle cellule). Le insufficienze epatiche, i disordini di circolazione e i disturbi del ricambio, presenti contemporaneamente nell'organismo, possono provocare l’autointossicazione, cioè un "autoavvelenamento" generale o locale causato dalla non eliminazione di tossine e/o rifiuti organici. Tale modificazione compromette anche il pH della pelle e in particolare l’effetto autosterilizzante (autodisinfettante) del mantello idrolipidico (detto anche film, cioè la sottile pellicola composta da acqua e lipidi, cioè grassi, che funge da strato protettivo naturale della pelle) lasciando via libera a microrganismi patogeni che sviluppano le infezioni. Altra conseguenza dell'autointossicazione è la disidratazione cutanea causata dai grassi presenti nelle cellule. Quando nel sangue esiste una forte concentrazione di questi grassi, il cui eccesso dovrebbe essere eliminato, avviene uno squilibrio nel rapporto "fissaggio/eliminazione" dei sali minerali che vengono eliminati in quantità eccessive. La conseguenza è la disidratazione cutanea, un’anomala nutrizione e riproduzione delle cellule e una forte desquamazione. Per quanto riguarda infine gli squilibri vitaminici, le vitamine che interagiscono con i processi cutanei sono la A, E, F, PP, H e le vitamine del gruppo B: se presenti in eccesso o in difetto possano modificare l'aspetto della cute causando la forfora.

Quali sono, invece, i fattori di rischio che possono peggiorare la situazione o aumentare il rischio della sua comparsa?

• Età. Di solito si inizia ad avere la forfora da giovani e si continua in età adulta. Anche gli anziani, però, possono avere la forfora. In alcuni pazienti il problema può durare per tutta la vita.

• Sesso. Gli uomini corrono un maggior rischio, quindi alcuni ricercatori ritengono che gli ormoni maschili abbiano un ruolo nella sua formazione. Le ghiandole sebacee del cuoio capelluto degli uomini sono più grandi e anche questo potrebbe avere una qualche importanza nell’origine della forfora.

• Capelli e cuoio capelluto oleosi. Il lievito Malassezia furfur, fungo in molti casi vero “colpevole” della forfora, si nutre del sebo presente nel cuoio capelluto. Per questo motivo, se pelle e capelli sono troppo oleosi, si è maggiormente soggetti alla forfora.

• Dieta scorretta. In particolare carente di zinco, vitamine del gruppo B o di alcuni tipi di grassi.

• Trattamenti igienici sbagliati. Shampoo troppo essiccanti, lozioni troppo alcoliche, abuso di sostanze alcaline, ossidanti, riducenti e phon e/o casco con aria surriscaldata sono per buona parte responsabili di molte anomalie del cuoio capelluto e dei capelli. Lavare i capelli con shampoo troppo alcalini, l'uso di shampoo molto sgrassanti troppo di frequente provocano l'impoverimento del sebo cutaneo con la conseguenza che lo strato epidermico, non più protetto adeguatamente, si disgrega velocemente. L'alcool, invece, ha un'azione disidratante ed essiccante delle cheratine che compongono lo strato corneo dell'epidermide.

Cosa si può fare invece per eliminarla?
Oltre a modificare alcune abitudini di vita e, se necessario, l’alimentazione (vedi box), si può ricorrere a trattamenti locali che dovranno svolgere le seguenti funzioni:

• rendere solubile e distaccare la parte squamosa dello " strato corneo" della cute;

• distruggere i microrganismi con un'adeguata azione antimicotica e disinfettante;

• avere un'azione antipruriginosa;

• favorire l'assorbimento delle sostanze attive ed antimicrobiche;

• stimolare gli elementi di autodifesa dell'organismo;

• avere un'azione balsamica sulle cellule dell'epidermide;

• ricreare l'equilibrio del “mantello acido-idro-lipidico" della cute.

 

STILE DI VITA E CONSIGLI PRATICI
Ecco alcuni semplici accorgimenti per diminuire il rischio che la forfora si presenti.

1. Imparare a gestire lo stress. Lo stress colpisce la salute in generale, rendendovi maggiormente soggetti a diversi disturbi e malattie. È addirittura in grado di provocare la forfora o di peggiorare i sintomi esistenti.

2. Lavare spesso i capelli, se si tende ad averli grassi.

3. Cercare di non eccedere con i prodotti per la cura dei capelli. Lacche, gel, spume e cere per i capelli possono accumularsi sui capelli e sul cuoio capelluto, rendendoli più grassi.

4. Seguire una dieta sana che fornisca il giusto apporto di zinco, vitamine del gruppo B e alcuni tipi di grassi (i cosiddetti “grassi buoni” come gli Omega 3).

Non solo un problema estetico
In alcuni casi la forfora provoca la caduta dei capelli e ne impedisce il normale ciclo fisiologico di ricambio; infatti favorisce l'insorgere di infezioni provocate da microbi di vario tipo che generano prurito, quindi si genera un ciclo perverso di prurito, grattamento, conseguenti lesioni superficiali e infezioni sempre più serie.

a cura di VIOLA COMPOSTELLA
con la collaborazione di DOMENICO VERGNAGHI
Esperto in tricologia
- RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI TRICOLOGIA SVENSON PRESSO LE SEDI HABILITA BERGAMO E CLUSONE -