Le allergie sono un fastidioso nemico con cui convivere per molti, adulti e bambini. Per smascherarne i responsabili, ovvero i cosiddetti allergeni, esistono due alleati diagnostici affidabili: il prick test e il patch test. «L’esame allergologico per inalanti e per alimenti - Prick test - è un test compiuto sulla cute per verificare la reazione ad alcune sostanze che possono provocare allergie respiratorie (asma e rinite allergica) come polline, polvere o acari, farmaci o allergie alimentari» spiega la dottoressa Rosa Micoli, allergologa.

«I patch test o test epicutanei, invece, sono una metodica molto utilizzata dal dermatologo per identificare le probabili sostanze (apteni), che causano reazioni da contatto che si manifestano con segni e sintomi tipici (eritema, vescicole, croste e sintomatologia pruriginosa)» aggiunge la dottoressa Marzia Baldi, dermatologa.

Dottoressa Micoli, iniziamo dal Prick test. Come si svolge?
Il prick test viene eseguito per la diagnosi di reazioni allergiche IgE mediate (vedi box) e si esegue in ambulatorio. Durante l’esame il medico applica piccole quantità dei vari allergeni sull’avambraccio e pratica una piccolissima “puntura” con aghetti monouso in materiale plastico anallergico. Dopo circa 15 minuti, in caso di positività e quindi di sensibilizzazione, si forma un piccolo pomfo pruriginoso, di pochi millimetri di diametro, nella sede di applicazione dell’allergene responsabile della sensibilizzazione allergica. In previsione dell’esecuzione di un esame allergologico, il paziente deve sospendere l’uso di alcuni farmaci – come ad esempio gli antistaminici e i cortisonici sistemici – perché alterano la reattività della cute e quindi il corretto esito del test. Non deve essere sospesa, invece, un’eventuale terapia inalatoria.

Per quali tipi di allergie è utile?
Serve per la diagnosi eziologica (che ricerca cioè l'origine) in pazienti affetti da rinite, asma, congiuntivite, dermatite atopica o per diagnosi di allergie alimentari. Individuata l’eventuale origine allergica, vengono fornite le appropriate e specifiche istruzioni in merito alla sensibilizzazione accertata (ad esempio consigli igienico-ambientali per allergia ad acari, precauzioni in caso di allergia a veleno di imenotteri, esclusione di alimenti etc.). I risultati dell’esame allergologico consentono inoltre di predisporre un piano di interventi terapeutici che possano permettere di controllare e curare i sintomi dell’allergia o, nel caso delle immunoterapie specifiche (vaccini), di intervenire sulla sensibilizzazione allergica.

A partire da quale età?
L’esame può essere condotto su tutti i pazienti a partire dai 3 anni. È però necessario verificare che chi viene sottoposto al prick test non abbia avuto in passato reazioni severe al contatto con certi allergeni, per evitare situazioni pericolose come uno shock anafilattico.

E il patch test invece, dottoressa Baldi, come si svolge?
Il patch test, eseguito in ambulatorio, permette di differenziare le dermatiti irritative da quelle allergiche da contatto. Sulla parte alta del dorso del paziente si applicano dei “cerotti” speciali contenenti le sostanze allergeniche sospette. L’apparato testante (cerotti) viene rimosso dopo 48-72 ore e la reazione cutanea viene letta dallo specialista in doppia lettura: subito e dopo 20-30 minuti. In base alla risposta, viene redatta una scheda personalizzata in cui sono indicate le sostanze alle quali il paziente è risultato essere allergico, l’entità della reazione ottenuta e le norme di prevenzione per quelle determinate sostanze.

Per quali tipi di allergie è utile?
L’indagine viene proposta nel tentativo di ricercare le possibili sostanze che abbiano causato o favorito lo sviluppo della malattia; non è tuttavia accertato che l’esecuzione dell’indagine possa chiarire tutti i quesiti che riguardano la sua origine. Sui "cerotti" vengono montate delle cellette che contengono le sostanze da testare definite apteni. Esistono diversi tipi di pannelli con apteni diversi a seconda del sospetto diagnostico: i patch test standard possono essere integrati con serie specifiche per le singole professioni (ad esempio patch test serie parrucchieri, metalmeccanici, pasticcieri, agricoltori, casalinghe, etc).

A partire da quale età? 
I test possono essere eseguiti dai 12 anni in su. Per i bambini più piccoli esistono delle apposite serie pediatriche.

UNA REAZIONE DI DIFESA “ESAGERATA”
Le IgE sono anticorpi che fanno parte del sistema immunitario. Quando una persona predisposta alle allergie si espone a un potenziale allergene (un alimento, un’erba, pelo degli animali etc.) per la prima volta si ha la sensibilizzazione: l’organismo percepisce il potenziale allergene come una sostanza estranea e produce l’immunoglobulina E specifica. Durante l’esposizione successiva, gli anticorpi IgE riconoscono l’allergene e innescano il rilascio di istamina e altre sostanze chimiche, causando una reazione allergica che ha origine nel sito dell’esposizione.

a cura di VIOLA COMPOSTELLA
ha collaborato:
DOTT.SSA ROSA MICOLI
Specialista in Allergologia

DOTT.SSA MARZIA BALDI
Specialista in Dermatologia

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