Molti pensano sia solo una danza sensuale e divertente, magari anche da night club. In realtà la pole dance (letteralmente “danza del palo”) è uno sport a tutti gli effetti, che richiede impegno, preparazione fisica, forza ed eleganza. Riconosciuta come disciplina sportiva in Italia nel 2013, sta diventando un’attività sempre più amata dalle donne: combinando prestazioni atletiche a movimenti di danza col supporto di una pertica verticale permette di bruciare calorie e tonificare tutto il corpo in modo completo e armonico e contribuisce a migliorare l’autostima. Conosciamola meglio con l’aiuto di Eleonora Arnoldi, istruttrice di pole dance.

Come nasce la pole dance?
La ricostruzione storica di questa disciplina è complessa. Le sue origini sono molto antiche e la troviamo in diverse culture, come in Cina, Giappone e India con la mallakhamba, sport risalente al dodicesimo secolo e tuttora praticato, in cui gli atleti eseguono pose di yoga e ginnastica acrobatica su un palo di legno.

Quali sono i benefici offerti da questa disciplina?
Innanzitutto lo sviluppo della resistenza fisica e il potenziamento muscolare. I miglioramenti sono visibili già dopo pochi mesi, perché è una disciplina che coinvolge tutto il corpo: spalle, braccia, schiena, glutei e cosce inizieranno a rafforzarsi e a tonificarsi. Inoltre migliora la mobilità articolare, la flessibilità, l’equilibrio e la coordinazione. Senza contare i benefici psicologici: aiuta ad aumentare l’autostima e la fiducia in se stesse.

A chi è adatta? E quante volte alla settimana bisognerebbe praticarla per avere risultati?
In linea generale può essere adatta a tutti. L’importante è scegliere un corso che sia adatto al proprio livello di preparazione fisica. Chi inizia la pole dance arrivando da un’altra pratica sportiva è avvantaggiato perché ogni attività in sé racchiude una capacità. Per esempio le ragazze che arrivano dalla ginnastica imparano più velocemente, chi invece arriva dalla danza è aiutata perché è più flessibile, qualità importante anche nella pole dance.

Come è strutturata una lezione di pole dance?
La durata di una lezione di pole dance è di circa un’ora, durante la quale si ha l’alternanza di lavoro aerobico (a lunga durata a bassa-media intensità) e anaerobico (a breve durata ad alta intensità). Nella fase si riscaldamento si lavora sul potenziamento muscolare e sulla flessibilità. Successivamente si passa alla fase tecnica e di approccio al palo, con passi e prese con le mani, posizioni, spin (letteralmente giravolte) attorno al palo e passaggi da una posizione all’altra. Gli ultimi cinque minuti sono dedicati alla fase di defaticamento, con esercizi di rilassamento e stretching.

Essendo considerata ormai uno sport, esistono anche delle competizioni?
Sì. Il campionato italiano di pole dance, l’Italian Pole Championship, il campionato mondiale, il Pole Art Italy e altre ancora.

"Esistono diversi stili di pole dance. Tra i più praticati sono: la pole artistic, la pole fitness, la pole exotic, la pole contemporanea”

L’abbigliamento a prova di palo
Culotte e top o canottiera. È questa la mise necessaria per praticare la pole dance. I pantaloncini devono essere sufficientemente corti in modo da lasciare libero l’interno cosce, in modo da avere più presa nelle figure che prevedono un contatto delle gambe con il palo (con pantaloni più lunghi il rischio è di scivolare). Lo stesso vale per il top che deve lasciare scoperte le ascelle, parte importante nelle prese base, che poi serviranno per realizzare inversioni e molte altre figure.

a cura DI VIOLA COMPOSTELLA
con la collaborazione di ELEONORA ARNOLDI
Istruttrice di pole dance e aerial hoop presso Pole School Bergamo