Tornano i laboratori creativi per bambini con il metodo Bruno Munari condotti da Monica Moretti.
Sabato 23 Gennaio dalle 16.00 alle 17.30 2016 “Il gioco delle macchie: incontro tra il caso e la fantasia.” per bimbi dai dai 5 ai 10 anni circa.

Ma chi era Bruno Munari?

Abbiamo chiesto a Monica di raccontarci un po’ di più, di farci conoscere e capire perchè Munari è stato, ed è, così importante…

E’ stato un grande artista futurista milanese, morto nel 1998. Una mente poliedrica che ha dato un contributo personalissimo in diversi ambiti, dall’arte al design, dalla sperimentazione all’editoria per bambini. Un osservatore acuto e uno spirito ironico, seppur mosso sempre da un rigore scientifico.

Come ci è arrivato ai bambini?
Diventato papà, intorno al 1950, si rende conto che le favole in commercio non hanno un linguaggio alla portata del bambino allora si mette lui a crearli i libri. Linguaggio semplice, immediato e molto centrato sull’effetto sorpresa. Perché per lui lo stupore è fonte fondamentale di conoscenza, è un peccato che da adulti si perda questa fantastica capacità …

Nascono quindi i libri come “Cappuccetto verde”, “Cappuccetto bianco” e “Cappuccetto blu”…
La produzione editoriale di Munari è davvero molto vasta e, oltre al contenuto, queste storie in particolare sono importanti perché veicolano un messaggio forte: la volontà cioè di allontanare i bambini da forme stereotipate e la necessità di farlo senza imposizioni, ma solo proponendo l’alternativa.

Quali sono gli elementi distintivi del Metodo Bruno Munari?
Prima di tutto l’importanza del fare, perché “se faccio capisco”. La sperimentazione, l’azione hanno quindi una valenza cognitiva fondamentale.
Nei laboratori poi difficilmente c’è un obiettivo, non si dice mai al bambino dove deve arrivare ma gli si spiega quali strumenti ha a disposizione e come si usano, poi lui si mette in gioco, sperimenta in modo libero ed è proprio attraverso la sperimentazione che trova la sua strada e decide allora COSA fare.

Però esistono delle regole…
Si, è vero. Il bambino è il protagonista assoluto ed è certamente libero di creare, ma gli vengono anche dati dei limiti, che sono strategici.
Nell’interazione con un numero contenuto di elementi, il bambino può sperimentare tutte le varianti, esplorarne fino in fondo i confini, superarli e cambiare anche il suo punto di vista. Insomma può arrivare a conoscere in modo diverso, più approfondito, esercitando la fantasia e la creatività. Questo non accade se ha a disposizione una quantità di elementi difficilmente gestibile, che alla fine lo portano fuori strada.

Qual è il ruolo dell’operatore e quello del genitore, quando è presente?
L’allestimento del laboratorio è fatto in modo molto accurato; in linea generale infatti l’ordine favorisce una maggiore consapevolezza.
Durante l’attività poi, l’operatore interviene in caso di difficoltà “tecniche”, ad esempio nell’utilizzo degli strumenti a disposizione.
I genitori hanno due possibilità: limitarsi ad osservare i propri bimbi, evitando suggerimenti e indicazioni di sorta, oppure possono mettersi in gioco, vivere anche loro questa avventura e sperimentare autonomamente.


Il costo è di 15,00 €
Su prenotazione

 

Vedi l'archivio storico delle news qui

News recenti