La nuova frontiera dell’implantologia? Quella guidata o computer assistita: una modalità sicura per l’intervento implantologico e protesico in cui il progetto a computer consente al dentista e al paziente una condivisione anticipata dei risultati. Un nuovo approccio che offre una maggiore precisione del processo chirurgico, oltre al vantaggio della predicibilità dell’effetto, estetico e funzionale, finale. Ne parliamo con il dottor Edoardo Franzini, chirurgo odontoiatrico del Centro radiologico, odontoiatrico, medico e fisioterapico di Bergamo, dove è possibile sottoporsi a questa innovativa tecnica a costi accessibili grazie alle sinergie gestionali che la struttura mette in atto e alle numerose convenzioni con enti come, ad esempio Unisalute e Previmedical.

Dottor Franzini, ma cosa si intende per implantologia guidata?
Un’implantologia che ha alla base uno studio in 3D con speciali software che riproducono fedelmente l’anatomia del paziente sulla quale è possibile inserire gli impianti in modo virtuale, controllandone gli assi e le profondità e potendo stabilire la qualità dell’osso (più o meno denso). Così come farebbe qualunque ingegnere prima di costruire una casa, si fa un progetto chirurgico, si studia esattamente dove collocare l’impianto, la sua lunghezza e forma, si aggiungono i denti del paziente e i futuri denti sugli impianti in modo da avere da subito elementi di certezza sia per l’intervento sia per la successiva protesi. Il paziente può fare le sue domande per avere un consenso informato il più ampio possibile.

Come si svolge l’intervento?
Per prima cosa viene effettuata una Tac al paziente e, tramite un software dedicato, viene elaborata un’immagine tridimensionale digitale. L’intervento di posizionamento degli impianti dentali viene poi eseguito senza effettuare il minimo taglio gengivale; gli impianti possono essere pianificati e posizionati per tutte le indicazioni, da elementi singoli a casi di edentulia (mancanza di denti) totale. È inoltre possibile, quando la densità dell’osso lo permette, mettere un provvisorio fisso immediatamente dopo l’esecuzione dell’intervento. In questo modo il paziente sottoposto all’intervento di chirurgia implantare guidata, nell’arco di 2-3 ore, può riavere i suoi denti fissi e ottenere risultati estetici ottimali, un’eccellente integrazione biologica con il minimo disagio.

Ma è indicata per tutti i pazienti e in tutti i casi?
No, questa tecnica non è proponibile a tutti ma, a seguito di un serio esame preliminare dello stato di salute del paziente, del suo stato emotivo, delle condizioni ossee mediante adeguati esami radiografici, uno studio del suo cavo orale mediante modelli di gesso, si può arrivare a proporla.

a cura DI FRANCESCA DOGI

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