Dopo il trionfo ai Giochi olimpici e ai Mondiali di ginnastica ritmica le nostre “Farfalle” hanno riportato sotto gli occhi di tutti la bellezza e l’armonia della ginnastica ritmica sportiva. È una disciplina della più vasta famiglia della ginnastica ed è caratterizzata dall’uso di piccoli attrezzi: fune, cerchio, palla, clavette e nastro. Come dice il nome, il ritmo ne è una componente fondamentale e viene sempre praticata con una base musicale. Tra gli sport olimpici è quello definito come “La disciplina che s’avvicina di più all’arte”. La ginnastica ritmica ha origini abbastanza recenti, si è sviluppata nei primi decenni del Novecento e in Italia è nata come disciplina educativa femminile in contrapposizione a tutti gli sport concepiti per una popolazione maschile e a una ginnastica d’impronta militare. All’epoca si chiamava Ginnastica ritmica moderna. Dopo i contatti avuti dall’Italia nel dopoguerra con altri Paesi europei e la costituzione di un Comitato internazionale è diventata anche una disciplina sportiva della F.G.I. (Federazione ginnastica d’Italia) affiliata al C.O.N.I. e in poco tempo un’importante attività a livello mondiale e come disciplina olimpica. Ci introduce a questo sport Daniela Spagnolo Gamba, fondatrice di Orobica Ginnastica e già professoressa di educazione fisica nella scuola.

Professoressa, la ginnastica ritmica sportiva è solo per ragazze e solo per giovani?
La ginnastica ritmica è una disciplina per ora prettamente femminile come sport agonistico, anche se esistono studi e pratiche maschili con caratteristiche peculiari molto interessanti, seppure non vi siano campionati dedicati. Riguardo all’età è vero che la gran parte delle ginnaste sono giovani e sotto i 25 anni, ma è possibile usare gli stessi principi di base e la stessa tecnica anche per donne adulte che vogliono praticare un’attività salutare di mantenimento e benessere accompagnata dalla musica. Nella nostra società sportiva abbiamo organizzato con successo, per vari anni, corsi per adulte che non avevano mai praticato la ginnastica ritmica e si sono anche molto divertite.

Le giovani ginnaste hanno sempre motivazioni agonistiche?
No, non sempre, anche se le bambine e le ragazze in genere desiderano confrontarsi tra loro. Ci sono opinioni contrastanti riguardo l’attività agonistica in giovane età, ma esiste un agonismo positivo se guidato da insegnanti preparati anche dal punto di vista educativo. L’agonismo può essere disciplina (oggi molto carente nei giovani), senso morale, comprensione che per raggiungere risultati ci vuole impegno, miglioramento delle capacità motorie, salute e tante altre cose. In ogni modo la Ginnastica ritmica di base sarebbe auspicabile nelle scuole perché migliora la coordinazione neuro-muscolare, l’equilibrio, l’orientamento spazio/temporale, il tono muscolare, la resistenza generale, la capacità oculo/manuale, la reattività muscolare, la collaborazione, la socialità oltre al senso ritmico e musicale. Tutte capacità che sono i prerequisiti per praticare in seguito qualsiasi altro sport.

A che età si può iniziare?
Di solito verso i 6 anni, ma l’attività agonistica è prevista solo a partire dagli 8 anni. Per le bimbe più piccole sono previste attività propedeutiche dedicate che stimolano le capacità motorie e approcciano l’uso degli attrezzi.

Assistendo alle performance superbe delle campionesse di ginnastica può nascere il dubbio che per le ragazzine in età evolutiva possa esserci troppa pressione e canoni fisici troppo stringenti. Sono preoccupazioni infondate?
Non dobbiamo confondere la pratica agonistica ad alti livelli con un’attività svolta in una società sportiva. Le ginnaste che vediamo gareggiare ai campionati mondiali, al di là di essere un numero esiguo, non fanno testo. Hanno raggiunto quei livelli nel tempo e progressivamente, in strutture adeguate e assistite in modo particolare anche negli impegni scolastici. Sono dotate di capacità motorie al di sopra della media e credo che sia giusto dare la possibilità ad ognuno di raggiungere il massimo delle proprie capacità. Anche nella nostra società l’obbiettivo è quello di aiutare le bambine e le ragazze a raggiungere il massimo delle proprie capacità personali. Ma non è importante il livello delle gare o dei confronti a cui partecipano. Per ognuna di loro si sceglie un programma che, seppure con necessario impegno, permetta di raggiungere obbiettivi adeguati e per le giovanissime dopo il podio vengono premiate tutte a parimerito o per fasce di colore. Tutto questo permette nel tempo di formare ginnaste che possono confrontarsi anche a livello nazionale con soddisfazione e se qualcuna si distingue in modo particolare può partecipare (se convocata) alle selezioni della F.G.I. e iniziare un percorso più impegnativo. 

A cura di Lella Fonseca
con la collaborazione della prof.ssa Daniela Gamba Spagnolo
Fondatrice Orobica Ginnastica Bergamo