Farfalline, larve, coleotteri. Soprattutto nei mesi più caldi la temperatura elevata può accelerare lo sviluppo di insetti infestanti delle derrate alimentari e le nostre cucine possono essere prese di mira da piccoli ospiti sgraditi. «Esistono numerose specie di infestanti delle derrate che si nutrono di farine, prodotti da forno, cereali, legumi secchi etc.. Nelle nostre cucine o nei magazzini e depositi, quando ci si accorge della loro presenza, a volte si sono già diffusi in modo significativo» sottolinea il dottor Marco Valle, entomologo, direttore dei Musei Civici di Bergamo. Ma vediamo meglio quali sono gli organismi più comuni nelle nostre cucine.

Cominciamo dalle cosiddette “farfalline”…

Le più comuni sono della specie Tignola fasciata (riconoscibile dalle ali bicolori, chiare e scure) ma c’è anche la Tignola grigia della farina e la Tignola del grano, abbastanza simili. Sono alcuni dei parassiti più dannosi a livello mondiale, il colore è variabile dal giallo al marrone rossiccio, sono lunghe circa 15 mm e amano vivere in ambienti caldi e poco illuminati, prediligono i cereali, la frutta secca, semi di vario genere, ma anche cioccolato e spezie. Possono essere presenti nelle nostre cucine nelle tre fasi del loro sviluppo: uovo, pupa e farfalla.

Anche i coleotteri possono attaccare i nostri armadietti?

Certamente, i più comuni sono:

> l’Anobio del pane, coleottero lungo circa 3 millimetri e di colore rosso-bruno le cui larve e gli adulti possono perforare con facilità quasi tutti i tipi di confezioni di farina, pane, pasta, frutta secca, spezie, in pratica tutti i vegetali con abbondante contenuto di amido;

> i Punteruoli, il cui nome deriva dalla presenza negli adulti di un rostro come apparato boccale in grado di perforare gli imballaggi, lunghi circa 2-5 millimetri, di colore brunastro-rossastro. Le larve si nutrono dall’interno dei chicchi e semi di cereali e legumi mentre gli individui adulti in genere li attaccano dall’esterno;

> i Triboli, i cui adulti di colore bruno sono lunghi circa 3-4 millimetri e prediligono le derrate polverulente e ricche di amido (farine, crusca, semola) ma non solo.

Come si può affrontare il problema?

Quando si rileva un’infestazione la prima cosa da fare è cercare di circoscriverla per evitarne la diffusione, rimuovendo l’alimento attaccato e sigillando gli altri alimenti sensibili. Sia per prevenire sia per risolvere il problema sono molto utili le trappole adesive che attirano gli infestanti con feromoni (sostanze in grado di attirare in “trappola” gli insetti) bloccandoli e tenendoli lontani dagli alimenti. I vantaggi di queste trappole sono tre: la neutralizzazione degli insetti, la possibilità di monitorare il grado di infestazione ispezionandole e l’assenza di tossicità, importantissima in cucina.

È rischioso consumare pasta, riso o farina che sono stati attaccati da insetti infestanti?

In caso di modesta infestazione no. Nelle cucine dei nostri nonni era comune ripulire questi alimenti dagli infestanti con il setaccio e possiamo farlo anche noi. Forse i più schizzinosi possono essere disturbati da questa riflessione, ma la realtà è che gli alimenti che acquistiamo confezionati contengono già questi organismi, anche se non a livello visibile macroscopico perché la normativa stabilisce dei limiti attraverso test standardizzati. ll Museo di Scienze naturali di Bergamo ha organizzato negli anni scorsi delle serate con degustazione di piatti a base di insetti come la “paella con verdurine croccanti e insetti misti” o la “crema di riso con camole del miele” e ancora lo “scrocchiadenti con riso soffiato e grilli al cardamomo”. La nostra proposta “entomo-gastronomica” non mirava a sovvertire le abitudini consolidate della nostra cucina tradizionale, ma voleva avvicinare il pubblico al mondo degli insetti, spesso guardati con disgusto o paura da gran parte dell’opinione pubblica. Anche frutta e verdura “biologici”, oggi molto apprezzate, sono certamente i prodotti che contengono l’apporto maggiore di proteine di questa provenienza! Quello che è fondamentale è garantire sempre un elevato standard di igiene nelle nostre cucine, conservare gli alimenti in imballaggi e contenitori idonei, in scaffali rialzati e che facilitino la pulizia e i controlli. Il vero nemico in cucina sono le mosche e gli scarafaggi (questi ultimi di solito agiscono nottetempo), organismi vettori di molte infezioni che portano nelle nostre case dagli ambienti in cui si muovono. 

A cura di Lella Fonseca
con la collaborazione del dott. Marco Valle
Entomologo
Direttore dei Musei Civici di Bergamo