È una delle componenti fondamentali per stare bene con se stessi e con gli altri, per poter crescere, imparare e raggiungere i propri obiettivi.
Parliamo dell’autostima, ovvero la considerazione che ciascuno ha di sé. «L’autostima è la consapevolezza di essere capace, degno di valore e adatto alla vita. Si tratta di credere nelle proprie possibilità e mettersi alla prova per sviluppare nuove capacità. Una sana autostima permette di superare le avversità e i momenti difficili. Inoltre non si ha bisogno di emulare gli altri per sentirsi importanti: ci si accetta per quello che si è e si apprezza la propria unicità» spiega la dottoressa Enrica Des Dorides, psicologa e psicoterapeuta.

Dottoressa Des Dorides, quali sono gli elementi che contribuiscono alla formazione dell’autostima?

In generale possiamo dire che sono due. Il primo riguarda il confronto tra i risultati che la persona ottiene e le sue aspettative (che devono essere realistiche e appropriate alle proprie capacità); il secondo deriva dalle interazioni con gli altri, sotto forma di riscontri oggettivi (ad esempio studio e prendo un bel volto nell’interrogazione) o di ipotetici giudizi, non espressi, che gli altri potrebbero avere nei nostri confronti. È da questi due elementi che si “plasma” la consapevolezza di sé che sta alla base dell’autostima.

La percezione che ciascuno ha di sé è stabile o può variare nel tempo?

L’autostima non è sempre stabile, può avere alti e bassi, generati da eventi che accadono in noi o fuori di noi durante il corso dell’esistenza. Inoltre non si tratta di un concetto generalizzato, ma di un “valore” che può variare a seconda degli ambiti della vita. È importante quindi prendere in considerazione tutte le aree che ci riguardano: aspetto fisico, abilità cognitive, capacità pratiche, competenza affettiva relazionale, gestione emotiva, stile di apprendimento, caratteristiche caratteriali e cosi via, per poi valutarle con obiettività e distacco, dando un voto realistico a ogni settore. Ad esempio potrei essere una brava cuoca nel preparare l’arrosto e una frana nel fare i dolci, oppure potrei essere brillante sul lavoro ma impacciata nelle relazioni affettive. Non possiamo ambire ad avere dieci in tutti i campi e neanche assegnare un quattro nella maggioranza degli ambiti considerati. Dobbiamo quindi imparare a valorizzare i punti di forza e provare a migliorare in alcune competenze che vorremmo potenziare, senza pretendere di eccellere in tutto.

Una sana autostima è la chiave per stare bene, eppure capita spesso di non averne abbastanza, in generale o in momenti particolari della vita. Quali sono le cause più frequenti di una bassa autostima?

La cause che possono concorrere a una bassa autostima sono svariate: 
> problemi infantili nei rapporti con genitori, persone importanti e significative. Durante la crescita il bambino si forma un’idea di se stesso anche sulla base di ciò che gli viene restituito dall’esterno. Quando i genitori sono troppo critici e richiedenti oppure hanno eccessive aspettative, potrebbe succedere che il bambino tenda a uniformarsi ai desideri degli altri, a compiacere i propri genitori per sentirsi amato e accettato, mettendo in secondo piano le proprie esigenze, rinunciando a essere pienamente se stesso. Nell’adolescenza le cattive compagnie possono avere un impatto sull’autostima. Ci si può sentire insicuri e sbagliati quando ad esempio si viene esclusi dal gruppo dei pari, presi in giro o non rispettati.
> Violenze fisiche o psichiche. Esperienze traumatiche come abusi di natura psicologica, fisica, emotiva possono suscitare emozioni di colpa e vergogna. La vittima potrebbe convincersi di non essere degna di amore, con ripercussioni sulle relazioni future.
> Tradimenti affettivi, rifiuti e abbandoni. Possono mettere a dura prova la stima che abbiamo nei nostri confronti e minare profondamente la nostra capacità di fidarci ancora degli altri.
> Insuccessi. Fallire o non centrare un obiettivo che ci si era posti, può erroneamente farci pensare di non poter raggiungerne altri e di non essere sufficientemente capaci.
> Costante confronto con modelli imposti dalla cultura e dalla società (attraverso la tv, i social network etc.). Più discrepanza c’è tra il sé percepito e quello ideale, cioè tra ciò che vorrei essere e ciò che ritengo di essere, più rischio di sentirmi insoddisfatto. La valutazione oggettiva di sé è il primo passo verso il benessere.

Quali effetti crea una bassa autostima?

La devalorizzazione di sé può creare un’enorme sofferenza in quanto la persona non dà rilevanza ai risultati raggiungi ed è fortemente critica nei propri confronti. Una bassa autostima impedisce di perseguire i propri sogni perché porta a rinunciare alle prime difficoltà, con la convinzione di non essere sufficientemente bravi o capaci. Nel confronto con gli altri si esce sempre perdenti perché non ci si ritiene mai all’altezza. Questo atteggiamento di demotivazione e sfiducia può riflettersi in tutti gli ambiti della vita, creando aspettative negative su tutto quello che si fa. Limitando le proprie esperienze e impegnandosi poco per timore di sbagliare, deludere o fallire si rischia di non ottenere ciò che realmente si desidera.

“Quando sei contento di essere semplicemente te stesso e non fai confronti e non competi, tutti ti rispetteranno” Lao Tzu

Che cosa si può fare per potenziare la propria autostima?

Innanzitutto bisogna cominciare a invertire il senso di marcia sostituendo tutte le abitudini radicate che affossano la nostra autostima, con comportamenti virtuosi e atteggiamenti potenzianti.
Le frasi che ogni giorno diciamo a noi stessi rischiano di essere un boomerang di negatività che non ci permette di esprimere al meglio le nostre potenzialità. Ecco allora qualche consiglio da cui partire.
> Smettere di criticare noi stessi e cominciare a incoraggiarci e motivarci con pazienza e amorevolezza. Non importa se sbagliamo. Possiamo correggerci, riprovare, imparare e migliorare. Ecco la frase potenziante: “Io miglioro di giorno in giorno, imparo e cresco tramite la mia esperienza”.
> Imparare a pensare con la propria testa e a non farsi condizionare dal giudizio degli altri. Evitiamo quindi di fare confronti. Quando ci sentiamo liberi di essere noi stessi ci sentiamo bene. Ecco una frase da ripetersi come un mantra ogni volta che appare l’insicurezza: “il mio valore è imprescindibile e non dipende dal giudizio degli altri”.
> Accogliere il buono e il bello che capita nella vita. Quando qualcuno vi rivolge un complimento imparate a dare valore a ogni apprezzamento su voi stessi e sul vostro operato, accogliendolo con gioia e gratitudine.
La parola magica è semplicemente: “Grazie”.
> Accettare se stessi, sia i pregi sia i difetti, valorizzando i punti di forza che rendono unici. Ecco la frase da ripetersi: “Io mi amo e mi accetto esattamente così come sono”.
> Chiedere aiuto. Può capitare a tutti di vivere momenti di fatica e difficoltà in cui ci si sente bloccati o incapaci di vivere al meglio la quotidianità. In questo caso non c’è niente di male a rivolgersi a uno psicoterapeuta che può dare il giusto supporto e indicare strategie efficaci per potenziare l’autostima.
Le sfide della vita possono fortificarci e farci crescere se sappiamo trarne il giusto insegnamento. In questo modo possiamo imparare a non mettere mai più in discussione il nostro valore personale.

A cura di Claudio Gualdi
con la collabodrazione dellA Dott. Ssa Enrica Des Dorides
Psicologa e Psicoterapeuta
a Bergamo, Seriate, Gorlago e Trescore