Il cibo come risorsa

Negli ultimi tempi l’attenzione verso il cibo e la nutrizione è molto cresciuta; inoltre si sta diffondendo con convinzione la consapevolezza che alla base di una vita sana ci siano delle buone abitudini alimentari e che è dai nutrienti del cibo che si ricavano le energie necessarie a soddisfare il nostro fabbisogno quotidiano. Di conseguenza, sta crescendo molto anche la richiesta di figure professionali specializzate che si occupano di questi temi, ma non tutti vi ricorrono.

Il cibo, un pericolo? Sì, se “usato” nel modo sbagliato

Il cibo come pericolo è una nozione nota, ma non sempre presa in seria considerazione. Non soffermiamoci sull’aspetto che riguarda la conservazione e i rischi microbiologici legati al cibo contaminato e nemmeno sulla qualità del cibo che spesso, purtroppo, risulta carente. Concentriamoci piuttosto su quello che può succedere quando, nelle scelte alimentari, si attuano scelte senza confrontarsi con un professionista della nutrizione, seguendo le mode del momento, facendo riferimento a nozioni che non arrivano da fonti autorevoli, ma che sono basate su convinzioni personali o sul “sentito dire”; scelte che ci portano ad agire in modo errato, con un grosso impatto sulla nostra salute.

Quali sono i rischi del “fai da te”?

Le carenze nutrizionali sono uno dei rischi legati a un uso scorretto del cibo: ad esempio, l’esclusione completa di alcuni macronutrienti o la loro ripetizione eccessiva, comporta un’assunzione carente o eccessiva di vitamine e minerali. In questo contesto, molto diffusa e attuale è la cosiddetta “carbofobia”, ovvero la convinzione che eliminando i carboidrati si perda peso velocemente ed in modo efficace. Questo innesca un meccanismo né propriamente corretto, né salutare: eliminando drasticamente il carboidrato, infatti, si sollecita il metabolismo delle proteine che, coinvolgendo in prima linea la funzione renale, provoca un eccesso di questo elemento richiedendo un lavoro maggiorato a carico dei reni. Questo atteggiamento non è opportuno, nemmeno se adottato per breve termine come azione “detox”. Serve piuttosto una dieta bilanciata, in cui il carboidrato non va eliminato poiché necessario affinché l’intero metabolismo operi correttamente e si mantenga in salute.

Sì a una dieta bilanciata e personalizzata

La quantità giornaliera di tutti i nutrienti dipende dal fabbisogno e dallo stile di vita di ciascuno; affinché il nostro corpo funzioni al meglio, servono la giusta quantità di carboidrati, grassi e proteine. Per fare in modo che ciascuno di questi nutrienti sia inserito correttamente e consapevolmente nella nostra alimentazione, è utile affidarsi a un nutrizionista professionista così da disporre di una dieta davvero bilanciata e salutare; il che non significa “privazione” e “sacrificio”, quanto piuttosto darsi l’occasione di intraprendere uno stile di vita sano, vario ed equilibrato da seguire sempre, senza particolari difficoltà, e con un apporto maggiore in termini di benefici.

Tra questi si citano ad esempio:
> prevenzione e/o miglioramento di patologie croniche;
> miglior apporto energetico: mangiare bene, con una distribuzione ottimale dei macronutrienti permette di gestire le attività giornaliere con una grinta maggiore, inoltre mantenere un buon apporto di vitamine e minerali favorisce un buon lavoro anche del sistema immunitario;
> umore migliorato: essere seguiti, accompagnati, supportati anche nelle difficoltà, avere dei risultati ottimali in tempi ragionevoli, danno la spinta a continuare.

Seguire una buona e corretta alimentazione è un’occasione per prendersi cura di sé e di coloro con cui condividiamo le nostre abitudini alimentari; alimentarsi in modo salutare non vuol dire rinunciare necessariamente al gusto, ma piuttosto imparare ad apprezzare sapori più semplici, abbinare gli alimenti con un po’ di fantasia e a concedersi anche qualche sfizio con la giusta frequenza e un pizzico di consapevolezza.

A cura delle dott.sse Consuelo Volpi e Martina Abati,
biologhe nutrizionistepresso il Centro Borgo Palazzo.
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