L’oftalmologo bergamasco di fama internazionale Stefano Zenoni premiato con la medaglia d’oro Maestri dell’oftalmologia italiana. Alle sue spalle più di 30mila interventi e ancora tanta voglia di mettersi al servizio degli altri.

La sua intenzione iniziale era quella di diventare gastroenterologo. Il padre l’ha però convinto a dedicarsi all’oculistica. E si può dire fortunatamente considerando il grande contributo che il dottor Stefano Zenoni, oftalmologo bergamasco di fama internazionale, è riuscito a dare a questo campo medico. Un contributo che l’ha appena portato a ricevere il Premio medaglia d’oro Maestri dell’oftalmologia italiana SOI 2023.

“Il mio non è un lavoro è una passione” racconta Zenoni che non considera il premio ricevuto come un punto d’arrivo della sua carriera, anzi. Lo dimostra il fatto che, sebbene abbia già al suo attivo più di 30mila interventi e 209 pubblicazioni scientifiche, vuole continuare a dedicarsi all’oculistica: “Lo farò fino a quando potrò” sostiene.

Ad oggi il medico svolge l’attività clinica chirurgica nei suoi studi di Bergamo e Milano. Ma alle sue spalle ha una lunga carriera ospedaliera durante la quale si è specializzato in interventi di microchirurgia oculare della cornea, della cataratta, del glaucoma e soprattutto della chirurgia della retina e vitreoretinica, sviluppando tecniche mini invasive.

Laureatosi in Medicina e chirurgia nel 1981 per poi specializzarsi in oculistica nel 1985, ha iniziato la sua lunga carriera professionale all’ospedale San Gerardo dei Tintori di Monza nel dipartimento di Oculistica, a fianco del professore Vito De Molfetta. Qui è rimasto fino al 1999 anno in cui ha assunto il ruolo di Primario prima nella divisione oculistica del Policlinico di Ponte san Pietro. E poi agli Ospedali riuniti di Bergamo dove è rimasto in carica fino al 2012.

Quello del 2012 è anche l’anno in cui Zenoni partecipa alla sua prima missione umanitaria organizzata dal Soleil d’Afrique onlus ong a favore delle popolazioni dell’Africa nel Benin: qui mette a disposizione della popolazione locale la sua professionalità nell’ambito della prevenzione e terapia delle patologie oculari e, soprattutto, della terapia chirurgica.

Il medico bergamasco è fiero del suo impegno nel volontariato: “Della mia carriera potete leggere tutto sul mio curriculum – ha sostenuto Zenoni nel suo discorso trasmesso durante la cerimonia per la consegna del Premio medaglia d’oro Maestri dell’oftalmologia italiana – quello invece di cui vi vorrei parlare sono le mie missioni umanitarie”.

Seguiranno poi altre spedizioni in Costa d’Avorio e nel Darfur. Nel 2017 è poi in Madagascar dove, come chirurgo, partecipa alla missione umanitaria all’ospedale della onlus Change ad Ampefy organizzata dalla onlus Change e dalla Onlus Vision+: qui con un collega Zenoni arriva ad effettuare 125 interventi chirurgici in 15 giorni.

“L’intervento che ricordo con più piacere – sostiene l’oftalmologo – è quello effettuato su una bambina di 10 anni con cataratta bilaterale che si è fatta operare tutti e due gli occhi. Di lei ho ancora impresso nella mia mente il sorriso che aveva il giorno dopo l’operazione”.

Proprio l’altruismo è uno dei tre principali tratti della sua personalità che Zenoni riconosce in se stesso: “Ho sempre pensato prima agli altri”. Lo dimostra anche il fatto che il medico bergamasco è l‘inventore di strumenti di chirurgia vitreoretinica, sia per la chirurgia dell’adulto sia pediatrica, che sono stati distribuiti sia in Europa che in Usa senza nessun cointeresse economico per il suo inventore. Il secondo è il coraggio messo nello sviluppo di tecniche chirurgiche innovative.

Diverse sono quelle ideate da Zenoni in collaborazione con ricercatori di fama mondiale e istituti medici internazionali come la scuola di Boston con la quale ha lavorato per lo sviluppo di nuovi sostituti vitreali.

Il terzo tratto della personalità che Zenoni riconosce in se stesso è quello della fantasia: “Perché ci vuole sempre un po’ di fantasia nella vita: fa rimanere giovane la testa”.

Nel suo discorso trasmesso durante la cerimonia per la consegna del Premio medaglia d’oro Maestri dell’oftalmologia italiana Zenoni il medico bergamasco ha rivolto anche alcuni consigli ai giovani oftalmologi ai quali ha riservato sempre un occhio di riguardo.

Da questa attenzione nasce anche la sua importante attività didattica e accademica: è stato docente all’Università di Bergamo per diversi corsi di studi, professore alla Scuola in oftalmologia dell’Università degli studi dell’Insubria di Varese, docente del primo master di chirurgia vitreoretinica dell’università di Ancona.

Il Premio medaglia d’oro Maestri dell’oftalmologia italiana è solo l’ultimo di una lunga serie di riconoscimenti ottenuti da Zenoni: fra questi ci sono anche il Premio della Società Oftalmologica lombarda per la ricerca scientifica, il Premio Cattaneo, il Premio Alcon per la migliore tecnica chirurgica innovativa, il Premio We build Kiwanis international. Premi che sicuramente inorgogliscono.

Anche se per lui il riconoscimento principale viene dai suoi ex pazienti: “Pochi mesi fa – ricorda – mi è venuto a trovare un ragazzo che si era appena laureato. Mi ha detto: “Sa che lei mi ha operato quando ero bambino per una malattia congenita?” È stato molto significativo per me. Anche se non mi ricordavo del suo viso, invece dell’occhio sì: non dimentico mai un occhio”.

Dott. Stefano Zenoni
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