Sono molte le persone che soffrono di problemi ai piedi ma che ritardano (o evitano) le visite perché pensano si tratti di disturbi passeggeri oppure perché non sanno a quale professionista rivolgersi. In realtà, esiste una professione sanitaria che si occupa delle problematiche legate ai piedi ed è la podologia: una disciplina che si occupa di prevenire e curare i problemi legati alla struttura del piede e ai suoi difetti.

Come si diventa podologo?

Il percorso di studi prevede il conseguimento di un diploma di Laurea in Podologia, titolo che abilita all’esercizio della professione sancita dal DM 666/94. La laurea triennale è a numero programmato a livello nazionale e fa parte della classe delle Professioni Sanitarie della Riabilitazione (SNT/2). Il percorso forma una figura professionale specializzata attraverso l’insegnamento da discipline di base e discipline più specialistiche includendo lo studio di materie quali: patologia clinica e generale, anatomia umana, istologia, biochimica, scienze della prevenzione dei servizi sanitari e scienze medico-chirurgiche. In particolare, lo studio delle Scienze della Podologia include i moduli di scienze tecniche mediche applicate, scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche, medicina fisica e riabilitativa, patologie cutanee, malattie dell’apparato locomotore. Allo studio teorico si affianca poi la componente pratica ovvero il tirocinio: attività formativa professionalizzante che permette di costruire il core competence e le abilità del professionista da svolgere presso Aziende sanitarie ospitanti. Inoltre, come le altre professioni mediche e sanitarie, il podologo ha l’obbligo dell’aggiornamento professionale continuo come previsto dal programma di Educazione Continua in Medicina (ECM).

Quindi, di cosa si occupa la podologia?

La podologia tratta direttamente gli stati dolorosi del piede con metodi incruenti e/o ortesici. Attraverso anamnesi, diagnosi e trattamento il professionista accompagna alla remissione il paziente a qualsiasi età, dall’infanzia all’’età adulta, e in qualsiasi condizione sia patologica che fisiologica. Infatti, il podologo interviene anche su piedi sani che, per mantenersi tali, necessitano di attività di prevenzione oppure in pazienti sportivi sia amatoriali che agonisti.

Chi si rivolge al podologo?

Chiunque può rivolgersi a un podologo! Il professionista, oltre che intervenire direttamente sul piede del paziente in casi di problemi a cute (es. callosità) o annessi cutanei (unghie), può curarne i disturbi legati a un alterato appoggio plantare (metatarsalgie, fasciti plantari, tendinopatie, borsiti ecc.) o a infezioni (verruche, micosi). Le callosità sono l’espressione di un alterato appoggio del piede: la rimozione periodica e la progettazione di una terapia ortesico-plantare, che ne redistribuisca le pressioni, possono risollevare il piede da condizioni dolorose. Inoltre, il podologo confeziona ortesi in silicone su misura (ortoplastia) che permettono di modificare alcune deviazioni delle dita o di proteggerle dallo sfregamento con la scarpa. Anche il dolore causato da una verruca o da un’unghia in conflitto, durante la deambulazione (cammino) può essere alleviato attraverso il trattamento podologico. Il podologo, infatti, tratta le unghie incarnite e studia la giusta rieducazione della crescita per evitarne le fastidiose recidive (ortonixia). Agli sportivi, ma non solo, il podologo consiglia anche esercizi di rinforzo della muscolatura o l’utilizzo delle calzature più idonee per le attività

C’è differenza tra podologo e ortopedico?

Sì, l’ortopedico è un medico specialista che ha conseguito la Laurea in Medicina e Chirurgia e successivamente frequentato il corso di Specializzazione in Ortopedia e Traumatologia e tratta i pazienti sia con metodi conservativi, sia chirurgici. Il podologo, invece, è un professionista sanitario specializzato nella cura e prevenzione delle patologie del piede che tratta con metodi incruenti, conservativi e non chirurgici. Ad ogni modo, podologo e ortopedico collaborano come un’équipe per trattare il paziente nel modo più completo e professionale possibile. Facciamo un esempio di un paziente affetto da alluce valgo: il podologo, dopo un esame biomeccanico, confeziona ortesi plantari su misura volti a prevenire la deformità dell’alluce, tratta le callosità che si formano per l’appoggio errato del piede, confeziona delle ortesi in silicone su misura per proteggere le estremità che vanno in conflitto con la calzatura, suggerisce e studia le calzature idonee per il paziente e via dicendo. Insieme, podologo e ortopedico, controllano periodicamente il paziente e l’evoluzione della patologia. Dove i metodi conservativi consigliati non bastassero perché la deformità è importante, l’ortopedico interviene correggendo l’alluce chirurgicamente Insomma, i disturbi legati ai piedi sono molto variegati e il podologo è in grado di prendere in carico il paziente e accompagnarlo nel percorso di cura più adeguato. 

A cura della Dott.ssa Francesca Signorelli 
Podologa, Commissario dell’Albo dei Podologi di Bergamo
Clinica Podologica, Almè (BG)
in collaborazione con la dott.ssa Roberta Ghisleni