Quante volte di fronte a una pietanza che ci viene offerta o a una confezione di alimenti già pronti, siamo colti da un senso d’incertezza o diffidenza? Perché non siamo in grado di individuare gli ingredienti, perché vorremmo poter escludere la presenza di alcune sostanze, perché non conosciamo le qualità nutrizionali di ciò che ci accingiamo a mangiare.

I motivi possono essere diversi, comunque tutti legati alla scarsa o poco comprensibile informazione obbligatoria fino a oggi a favore dei consumatori. Ma le cose stanno per cambiare. Proprio nello scorso mese di dicembre è entrato in vigore il Regolamento dell’Unione Europea numero 1169 del 2011, più noto come Regolamento FIAC, che norma proprio la tipologia di informazioni da garantire sugli alimenti. Le nuove disposizioni si concentrano ovviamente sull’etichettatura, che deve essere in grado di fornire in maniera chiara e trasparente un quadro informativo completo dei cibi sui quali è apposta, all’insegna della trasparenza e della leggibilità. Qualche esempio: scritte sulle confezioni con caratteri più grandi e chiari, indicazioni sulla presenza di sostanze o prodotti allergizzanti maggiormente in risalto, tipi di grassi impiegati espressamente elencati. Assisteremo, dunque, a numerosi cambiamenti sulle etichette dei prodotti alimentari. Ecco qui di seguito una sintesi delle novità più significative.

Più visibili e anche sulle confezioni singole
Per gli alimenti preconfezionati, le informazioni obbligatorie dovranno figurare direttamente sull’imballaggio o su un’etichetta applicata. Le etichette dovranno essere facilmente visibili, chiaramente leggibili e, se necessario, indelebili. Le informazioni obbligatorie sugli alimenti non dovranno essere in alcun modo nascoste, oscurate, limitate o separate da indicazioni grafiche o da altri elementi in grado di interferire con la chiarezza del messaggio. Per gli imballaggi multipli, contenenti poi articoli incartati individualmente, le indicazioni obbligatorie appariranno direttamente sull’imballaggio multiplo e, se i prodotti in esso contenuti sono destinati anch’essi alla vendita, le informazioni obbligatorie dovranno figurare anche sulle loro singole confezioni.

Indicazione degli allergeni
Nell’elenco degli ingredienti gli operatori del settore alimentare dovranno mettere in evidenza il nome della sostanza o del prodotto a rischio. Per facilitarne l’individuazione, dovrà essere chiaramente evidenziato solo l’ingrediente corrispondente a queste sostanze. Se tutti gli ingredienti di un alimento fossero sostanze o prodotti in grado di provocare allergie o intolleranze, dovranno essere citati nell’elenco degli ingredienti ed evidenziati singolarmente. Gli Stati membri dell’Unione Europea potranno scegliere proprie diverse modalità con le quali comunicare le informazioni sugli allergeni. In linea di principio sono ammessi tutti i mezzi ritenuti idonei a garantire al consumatore una scelta il più possibile consapevole e garantita: un’etichetta speciale, documenti informativi che accompagnino l’alimento o qualsiasi altro sistema, da quelli più tecnologici fino alla comunicazione verbale.

Prodotti congelati
Per questi dovrà essere indicata chiaramente la data di congelamento, con l’indicazione specifica di giorno, mese, anno, oltre al luogo di provenienza.

Presenza di acqua nei prodotti finiti
La presenza di acqua aggiunta, che rappresenti più del 5% del prodotto finito, può alterare il peso dell’alimento. Pertanto, in caso di percentuali uguali o maggiori, dovrà essere indicata nei prodotti a base di carne e suoi preparati, anche se in tagli o frazionati in porzioni, e nei prodotti della pesca, siano essi interi, sfilettati o tagliati.

È intuitivo comprendere come l’applicazione di queste nuove regole accresca in termini di garanzia il consumo di molti degli alimenti che quotidianamente finiscono sulle nostre tavole. Ma non solo. Il percorso normativo intrapreso, che si coronerà nel 2016 con l’obbligo definitivo della “dichiarazione nutrizionale” completa, ci consentirà anche di poter compiere scelte più consapevoli in termini di qualità degli alimenti. La nuova etichettatura potrà essere così un valido supporto alle campagne di educazione alimentare basate non esclusivamente sulla limitazione della quantità dei cibi assunti, ma anche sull’attenzione ai valori nutrizionali dei singoli alimenti e sulla loro corretta alternanza, così da soddisfare in maniera più mirata i bisogni dell’organismo.

 

La legge in sintesi
Il nuovo Regolamento dell’Unione Europea FIAC, entrato in vigore nel 2011, ma obbligatorio dallo scorso 13 dicembre, rappresenta un vero spartiacque all’interno di un percorso di educazione alimentare che coinvolge sempre più il consumatore, conferendogli un ruolo di consapevolezza all’interno della filiera alimentare. Le informazioni obbligatorie sull’etichettatura saranno più chiare e trasparenti. Gli elenchi degli ingredienti contenuti nei preparati saranno completi. Le sostanze a rischio di allergie o intolleranze evidenziate. La dichiarazione nutrizionale dettagliata, che diverrà obbligatoria dal 2016, completerà poi il quadro. Grazie alle sue informazioni sarà possibile valutare il cibo anche in termini di apporti nutrizionali conferiti al nostro organismo. Tuttavia, pur non essendo ancora obbligatoria, è già possibile imbattersi in tale informativa su alcuni prodotti preconfezionati. È bene allora sapere che dovrebbe comprendere per norma i seguenti elementi: il valore energetico, la quantità di grassi, acidi grassi saturi, carboidrati, zuccheri, proteine e sale. Inoltre, la dichiarazione nutrizionale obbligatoria potrà essere completata dall'indicazione delle quantità di uno o più dei seguenti elementi: acidi grassi monoinsaturi, acidi grassi polinsaturi, polioli, amido, fibre alimentari, vitamine e sali minerali. Le vitamine e i sali minerali potranno però essere indicati se presenti in quantità significative.

a cura di ASL BERGAMO