Sempre più persone oggi cercano l'amore in rete. Adolescenti alle prime armi. Single di ritorno. Persone su di età con ancora voglia di mettersi in gioco ma che magari, nella vita reale, non hanno molte occasioni per conoscere nuovi amici. E così, un po' per gioco un po' sul serio, si ritrovano davanti a un computer a sognare un'avventura o, perché no, la storia della vita. «Internet ormai da anni figura tra i primi posti come terreno fertile per incontrare e conoscere, se non proprio l'anima gemella, un compagno con cui instaurare una relazione duratura» conferma la dottoressa Monica Maria Ubiali, psicologa e psicoterapeuta. «Questo nuovo modo di instaurare rapporti e relazioni sta aumentando sempre più, tanto che si calcola che nel 2025 il 30% delle coppie occidentali sarà formato da uomini e donne che hanno avuto il primo incontro in rete».

Dottoressa Ubiali, qual è l'identikit di chi cerca l'amore in internet?
In realtà non esiste né una fascia di età più incline rispetto alle altre, né un ceto sociale. Internet attira tutti: uomini, donne, ragazzi e persone più mature. Più che altro si può parlare di diverse tipologie di persone, che per un motivo o l'altro, sono più attratte da questo mezzo per cercare un partner: i semplici curiosi, gli introversi che si rifugiano in un mondo virtuale per problemi di comunicazione e persone che si servono della chat per riprendere dei contatti dopo un momento difficile, come se fosse una sorta di cura. Per tutti loro internet può essere un rifugio dalla realtà, può consentire di "essere altre persone", può rappresentare la ricerca di un altro che possa ascoltare, con cui potersi confidare, sentendosi più "protetti". L'esposizione al rischio di non piacere all'altro, che è legato alle relazioni tra uomini e donne che si incontrano di persona, viene annullata oppure rimandata a quando la conoscenza diventa più approfondita e si riduce la percezione di non piacere all'altra persona. Inoltre diminuisce l'incertezza, perché si ha tempo di approfondire la conoscenza dell'altro.

Ma non c'è il rischio di "spacciarsi" per chi non si è veramente?
Certo il rischio c'è, ma in alcuni casi può anche essere una chance per presentarsi al meglio, senza l'intento di ingannare. La chat (ovvero "chiaccherata" on line) infatti consente di giocare con la propria identità, di mostrare solo gli aspetti di personalità ritenuti più interessanti e desiderabili: si sceglie di esporre solo ciò che viene ritenuto accettabile e "piacevole" dall'altro, nel rispetto dei tempi e delle modalità di ciascuno. Ci si rivela gradualmente, quando ci si sente pronti, compresi e si acquista fiducia nell'altro. Tutto ciò contribuisce al superamento di alcune barriere psicologiche che rendono difficoltose le relazioni nella realtà. Aspetti come la timidezza, l'introversione e la vergogna vengono superate grazie alla presenza del mezzo che filtra la comunicazione e consente di "socializzare" più facilmente.

Donne e uomini in chat cercano la stessa cosa?
Le donne solitamente cercano nuove amicizie, un conforto e un ascolto per condividere le loro emozioni, un modo per soddisfare un bisogno di comprensione. Gli uomini invece molto spesso cercano una conoscenza che possa passare rapidamente da virtuale a reale.

Ma ci si può innamorare solo "virtualmente"?
Si può instaurare una sintonia, che poi col tempo e conoscendosi anche di persona può sfociare in innamoramento. Gli amori "virtuali", nati grazie all'aiuto di internet, danno la sensazione che la relazione che si crea sia più controllabile rispetto alla relazione reale. L'innamorato virtuale crede di sapere cosa pensa l'altro, si sente capito, ha la sensazione di conoscere tutto della vita dell'altro, del suo passato e del suo presente. In realtà spesso inizialmente ci si innamora di un'idea, di un sogno, riempiendo le caselle vuote dell'identità dell'altro con parti di sé proiettate.

Quali sono i pericoli di una "relazione" del genere?
I pericoli che possono derivare da questa comunicazione virtuale sono molti. Spesso l'incontro con la realtà può portare alla delusione poiché l'idea che si ha dell'altro non rispecchia ciò che è lui veramente ma è frutto di una nostra proiezione, di una nostra idealizzazione. Altre volte la realtà ci mette di fronte a difficoltà relazionali che il mezzo di comunicazione virtuale aveva illusoriamente cancellato ma che permangono (timidezza, imbarazzo, vergogna). C'è anche il rischio di perdere il contatto con la realtà, con il mondo reale che non sempre è luminoso e incoraggiante, ma sicuramente è "vero". Internet e chat inoltre non consentono di "vivere" messaggi non verbali (gesti, espressioni dello sguardo etc.) e tutte le informazioni dell'altro che sono fondamentali in un'interazione reale tra due individui. Infine, queste relazioni virtuali, così facili da instaurare e spesso "sottovalutate" proprio perché non reali, possono mettere a repentaglio anche rapporti veri e stabili, un fenomeno allarmante e in ascesa. È necessario quindi avvicinarsi a questo potente mezzo di comunicazione con cautela, integrando esperienze di comunicazione reale, essendo consapevoli delle risorse e dei limiti che internet può offrire, in modo da poter utilizzare i vantaggi del virtuale e di conseguenza imparare a migliorare anche le relazioni reali, prendendo a prestito la disponibilità all'ascolto e alla condivisione che spesso nelle relazioni virtuali sembra venire più "naturale".

 

a cura di ELENA BUONANNO
con la collaborazione della DOTT.SSA MONICA MARIA UBIALI
Psicologo e psicoterapeuta
- PRESSO L'AMBULATORIO MAZZINI DI BERGAMO -