Agisce contro contratture, infiammazioni e lesioni muscolari, ma anche un po’ a sorpresa su cellulite, rughe e borse sotto gli occhi
La usano da anni le squadre di rugby e di calcio, i team di Formula Uno, gli sportivi professionisti per rimettersi in piedi più velocemente dopo un trauma o uno stiramento. Oggi la Terapia Resistiva e Capacitiva (TRC), anche nota come tecarterapia, sta trovando applicazione in ambiti diversi dalla traumatologia sportiva e in particolare in medicina estetica, come trattamento antiage.

Questo grazie alla sua capacità di stimolare e accelerare la naturale e fisiologica reazione riparativa e antinfiammatoria dei tessuti biologici, che si tratti di tendini infiammati o di pelle rilassata. Ma com'è possibile tutto questo, in che modo agisce? Ne parliamo con la dottoressa Claudia Ceravolo, fisiatra.

Dottoressa Ceravolo, di che tipo di terapia si tratta?
La Terapia Resistiva e Capacitiva è una forma di termoterapia (letteralmente “terapia del calore”) cosiddetta endogena. Diversamente da altre terapie fisiche che erogano calore dall’esterno, la TRC è in grado di generare energia termica più o meno intensa all’interno dei tessuti biologici. Questo crea una forte stimolazione a livello cellulare con aumento dei processi metabolici e proliferativi, attivazione del microcircolo e attivazione precoce dei meccanismi fisiologici riparativi. A seconda del livello energetico e della profondità dell’azione, produce numerosi effetti biologici: riduzione del dolore; riduzione delle contratture muscolari e delle rigidità articolari; aumento dell’elasticità del tessuto connettivo; aumento del flusso sanguigno con maggior apporto di ossigeno e sostanze nutritive ai tessuti danneggiati ed eliminazione dei prodotti di rifiuto; rapido riassorbimento di ematomi ed edemi (gonfiori).

Per quali problematiche in particolare può essere utile?
La TRC è in grado di trattare con efficacia le patologie dolorose e infiammatorie acute e croniche del sistema osteo-articolare e muscolo-tendineo (tendiniti, capsuliti, entesiti, fasciti, artrosi, algie della colonna e anche fratture), ma anche semplici contratture muscolari dovute ad esempio a posture scorrette. Può essere indicata anche in altri campi, per esempio nelle patologie vascolari per drenare e ridurre gonfiori dovuti a deficit della circolazione sanguigna e linfatica oppure in dermatologia per il trattamento di cicatrici, cheloidi, cellulite, etc.. Inoltre, si è rivelata utile in medicina estetica: grazie alla sua azione di vascolarizzazione del derma (lo strato più profondo della pelle), di aumento dell’estensibilità del collagene e dell’ossigenazione dei tessuti, aiuta ad attenuare piccole rughe e migliora lo smaltimento delle tossine rendendo la pelle più luminosa e tonica.

Quante sedute servono per avere benefici?
I benefici nel controllo del dolore si avvertono già dal primo trattamento, anche se un ciclo di cura completo varia da 5 a 10 sedute, con una durata media di mezz’ora.

E ha controindicazioni?
No, eccetto quelle relative a tutte le apparecchiature elettromedicali, come la presenza di pacemaker, o la gravidanza.

a cura di VIOLA COMPOSTELLA
Ha collaborato la DOTT. SSA CLAUDIA CERAVOLO
Fisiatra
- PRESSO POLICLINICO SAN MARCO DI ZINGONIA E CORPORE SANO SMART CLINIC -