Così diamo significato al tempo libero delle persone con disabilità.
“Il diritto alla vita riguarda ogni essere umano e l’effettivo godimento di tale diritto dev’essere garantito alle persone con disabilità su base di eguaglianza con gli altri”.

Così recita l’articolo 10 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, 2007. E questo è anche lo spirito che anima l’Associazione Ceralacca, organizzazione di volontariato con sede a Bergamo, nel quartiere di Colognola, il cui obbiettivo principale è proprio quello di organizzare nel miglior modo possibile il tempo libero delle persone con disabilità diverse coinvolgendole in prima persona, facendole sentire “protagoniste” e aiutandole a prevenire problemi connessi all’isolamento e alla solitudine. «Il tempo libero a disposizione di una persona disabile, una volta terminato il percorso di studi, è molto: il nostro intento non è cercare di riempirlo ma caricarlo di significato attraverso proposte non “per” ma soprattutto “con” le persone con disabilità. Proposte che nascono da loro stessi, incontrano i loro gusti e offrono opportunità di autonomia, di nuove relazioni e nuove modalità di inclusione sociale. Così facendo la persona con disabilità non è più solo un “utente”, ma essa stessa parte della organizzazione di volontariato» spiega Beppe Capelletto, segretario dell’Associazione che, nata nel 2008, oggi conta 40 soci e 21 volontari. «Per noi è fondamentale riconoscere e valorizzare l’unicità del singolo individuo, del proprio stile personale, delle relazioni che può instaurare, e far emergere qualità e potenzialità mai scoperte». L’attività di Ceralacca si basa su proposte di tipo informale: incontri conviviali, visite a città d’arte, mostre, manifestazioni sportive o teatrali, passeggiate in città dopo cena, uscite al bowling o al cinema; e ancora, gite di una o più giornate, incontri dedicati alla creatività, alla musica. «Il divertimento è una componente importante della nostra attività, ma non è l’unica» continua il signor Capelletto. «Per questo il nostro volontario ha un ruolo fondamentale; tutti abbiamo dei limiti, delle difficoltà, ma per le persone con disabilità, fin dalla nascita, questi limiti sembrano essere l’unica loro caratteristica, il “filtro” attraverso cui la società li guarda. La sfida è andare oltre questa visione, superare il concetto di “patologia” e sviluppare il concetto del “diritto” a vivere la miglior vita possibile, possibilmente alla scoperta anche di abilità che possono essere scoperte in ogni momento, nel divertimento come in una normale vita di relazione». Da circa un anno, l’Associazione è aderente del Comitato promotore della Fondazione di partecipazione LE.ALI Sostegni di Bergamo insieme ad altre 4 Associazioni, 26 Genitori di Persone c/disabilità, 9 membri collaboratori (professionisti, volontari) e un membro onorario (Fondazione Idea Vita di Milano). Per ulteriori informazioni: www.ceralaccaonlus.it.

a cura di CHIARA LORENZI