Vi siete incontrati, e piaciuti, in palestra, sotto l’ombrellone oppure attraverso uno dei tanti social network. E avete deciso di uscire insieme. Una volta e poi altre ancora. Siete stati bene, vi siete divertiti, corteggiati. In altre parole avete flirtato. E ora, cosa succederà? Come capire se questo flirt ha le carte in regola per diventare una relazione vera e propria oppure rimarrà una, seppur bella, avventura? Lo abbiamo chiesto alla dottoressa Laura Grigis, psicologa.

Innanzitutto, dottoressa Grigis, quando diciamo flirt di cosa stiamo parlando? 
La parola flirt è un termine inglese che si traduce come "svolazzante buffetto" e sta a indicare una particolare tipologia di interazione umana, caratterizzata da una relazione di simpatia o di amoreggiamento leggero, superficiale, temporaneo e avventuroso, con atteggiamenti sentimentali ma senza un reale impegno o progetto. Il flirt può essere inteso in diversi modi: come la fase iniziale, più disimpegnata, del corteggiamento; come una modalità stabile di interazione, scelta da chi preferisce non impegnarsi ma anche da chi, già impegnato, non rinuncia al piacere del gioco e della seduzione. Il flirtare, inoltre, può accadere in situazioni specifiche (cene, feste, aperitivi) in cui è considerato accettabile, in un gioco delle parti vissuto attraverso sguardi, ammiccamenti e linguaggio non verbale, ma senza andare oltre.

Ma perché si flirta, che ruolo ha questo comportamento nelle relazioni umane?
Flirtare è un comportamento naturale. Alcune persone flirtano in cerca di un'emozione, per vincere insicurezze o paure, per trovare conferme. Altre lo fanno per sentirsi sempre e comunque desiderati, per colmare una necessità o una sensazione di vuoto: quello del flirt è un sistema capace di provocare ebbrezza e tensione emotiva, attivando immagini e pensieri su se stessi e sull'altro, proiettandoci in una dimensione illusoria e fantastica. Altre persone ancora flirtano per puro divertimento e senza curarsi troppo delle conseguenze, dando per scontato che il gioco sia condiviso e accettato. Quando il flirt è un gioco tra persone consenzienti e consapevoli, è innocuo, piacevole e divertente. Può avere però risvolti negativi se si agisce con l'intenzionalità di ingannare l'altro oppure se è l’espressione di una difficoltà personale: in entrambe le situazioni può causare delusione, amarezza o reazioni aggressive. I risvolti positivi si hanno invece quando il flirt dà spazio alla creatività, all’emozione e al divertimento e quando (anche al di là di ogni pronostico e previsione) sfocia in una relazione d’amore duratura.

Se il nostro intento è quello di trasformare un flirt in una relazione stabile, come dobbiamo comportarci?
Innanzitutto bisogna tenere presente che le relazioni, per definizione, si sviluppano tra due persone: non c’è nulla di più frustrante che “sintonizzarsi” su due modalità relazionali differenti. Per evitare la più classica delle delusioni d’amore, è bene chiarire quindi fin dall’inizio quali siano le intenzioni di entrambi: non dimentichiamoci però che stiamo parlando di sentimenti ed emozioni, perciò, anche ad accordi presi, è bene “restare in ascolto” di noi stessi e dell’altro per poter cogliere importanti segnali di mutamento nelle intezioni. Non dare mai nulla per scontato è un utile stratagemma per fare in modo che siano le emozioni e i sentimenti a guidarci dal flirt alla relazione stabile, lasciando da parte pregiudizi e stereotipi. Un’altra caratteristica del flirt è che, strutturandosi come uno stile relazionale leggero e giocoso, ci permette di mostrare solo il meglio di noi stessi e di godere della piacevolezza del momento: questo vale per noi come per il nostro compagno di avventure, che perciò si presenterà sotto la miglior luce possibile, celando difetti e imperfezioni. Trasformare un flirt in una relazione seria è possibile solo se non abbiamo esagerato con l’idealizzazione dell’altro. Quando l’eccitazione iniziale svanisce, infatti, lascia il campo a sentimenti basati su una valutazione più realistica del partner. Ed è sulla base di questa valutazione che sarà possibile costruire una relazione stabile oppure decidere di concludere la conoscenza o ancora proseguire con il flirt. I difetti dell’altro appaiono come tali, emergono le differenze e stare insieme non è più sempre facile come prima. Questo cambiamento può cogliere impreparati: è quindi importante conoscere le diverse fasi dell’andamento della relazione e riconoscersi all’interno dell’una o dell’altra. Trasformare un flirt in una storia d’amore è possibile solo se ci si pone entrambi l’obbiettivo di ricomporre e gestire le differenze proseguendo il rapporto su nuove basi. Le probabilità che la nostra avventura abbia le carte in regola per diventare una storia importante, poi, aumentano se dalle chiacchiere allegre si passa all’organizzazione del futuro, anche a brevissimo termine: se viene naturale a entrambi darsi un nuovo appuntamento, organizzare un fine settimana insieme, invitarsi reciprocamente alle cene con gli amici, significa che la nostra mente è in grado di andare oltre il momento presente. Questa può anche essere una strategia per testare la vostra relazione: facendo “esercizi di immaginazione”, provate a trasportare il partner nella vostra vita quotidiana, seduto al tavolo della vostra cucina o al bar con i vostri amici. Se queste immagini non vi generano ansia, paura o vergogna, significa che vale la pena di provarci. In conclusione, nella nostra perenne ricerca di sicurezza e prevedibilità, il bisogno di avere accanto una persona che amiamo e di cui ci fidiamo è fondamentale, ma si scontra spesso con l'altrettanto fondamentale bisogno di novità: quello che trasforma un flirt in una relazione stabile e duratura è un insieme di numerosi e complessi fattori, la somma di elementi profondi come la fiducia, il rispetto, la stima oltre all'impegno attivo di entrambe le persone.

4 SEGNALI CHE È DIVENTATA UNA COSA SERIA
Lo psicologo Gabriele Iacono, nel suo libro "D’amore e d’accordo", ha individuato come fondamentali per il buon funzionamento della vita di coppia:
• la capacità di affrontare la disillusione, ovvero quel momento in cui la reltà delle cose ci appare per quella che è, l’eccitamento iniziale e la “luna di miele” terminano e bisogna fare i conti con i difetti dell’altro e le difficoltà quotidiane;
• la capacità di comunicare, fondamentale per poter comprendere l’altro e per esprimere se stessi, aiutandosi a vicenda;
• la capacità di gratificare il partner, facendo in modo che stare insieme sia per entrambi un piacere e che la compagnia reciproca sia gratificante;
• la capacità di affrontare i conflitti, inevitabili in ogni coppia, ma che vanno affrontati evitando di ferirsi a vicenda ed alimentando l’insoddisfazione reciproca.

a cura di GIULIA SAMMARCO
con la collaborazione della DOTT.SSA LAURA GRIGIS
Psicologa
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