Un’abitudine preziosa che ogni donna può fare da sola. Vi spieghiamo come.
Il tumore della mammella continua a essere la prima causa di morte per malattia neoplastica nel sesso femminile. Si stima che ogni anno in Italia si riscontrino oltre 45.000 nuovi casi di tumore della mammella. La buona notizia però, è che nell’85-90% dei casi si può guarire. A patto che venga diagnosticato tempestivamente.

«Per ottenere buoni risultati terapeutici è necessario poter fare una diagnosi precoce. È importante quindi che le donne, a seconda dell’età, si sottopongano periodicamente a indagini clinico strumentali. Gli esami più importanti sono l’autoesame, la visita senologica, l’ecografia mammaria e la mammografia» spiega il dottor Roberto Sacco, Presidente Onorario LILT (Lega Italiana Lotta Tumori) Bergamo. Lo abbiamo incontrato in occasione della campagna “Nastro Rosa”, iniziativa promossa alla LILT ogni mese di ottobre ormai da anni per sensibilizzare sull’importanza della diagnosi precoce del tumore al seno.

Dottor Sacco, in cosa consiste l’autoesame del seno?
Consiste nell’osservarsi allo specchio e poi palparsi le mammelle. Il fine dell’autoesame è la conoscenza del proprio corpo in modo che individuandone un cambiamento la donna sia indotta a rivolgersi al proprio medico curante. In concreto, le “regole” da seguire sono:

1. Guardarsi allo specchio con busto eretto e mani sopra la testa in modo da osservare se compaiono irregolarità della cute o retrazioni di cute e capezzolo o differenze fra le due mammelle.

2. Evidenziare, con una leggera spremitura dei capezzoli, se compaiono secrezioni.

3. In posizione supina distesa su un piano abbastanza rigido tenere una mano dietro la testa ed esaminare con la mano libera la mammella controlaterale. La mano deve avere dita distese e accostate fra loro (no pollice). Mantenendo le dita premute su una zona del seno eseguire un movimento circolare in modo da far scorrere la pelle e la ghiandola sulle ossa sottostanti. Esaminare tutta la mammella partendo dal lato esterno per giungere sino allo sterno, facendo attenzione a non prendere con le punte delle dita oppure ad afferrare la mammella fra il pollice e le altre dita.

Alla prima visita specialistica si avrà la conferma che quanto palpato corrisponde a un quadro di normalità per le caratteristiche specifiche della propria mammella. Ogni quanto andrebbe fatto?
L’autoesame del seno è un controllo che ogni donna dovrebbe eseguire ogni mese.

C’è un periodo del mese migliore per eseguirlo?
A partire dai 20 anni, nelle donne in età fertile, l'esame dovrebbe essere effettuato una volta non appena terminato il ciclo. La struttura del seno, infatti, si modifica in base ai cambiamenti ormonali mensili e si potrebbero di conseguenza creare, in alcuni casi, confusioni o falsi allarmi. Con il sopraggiungere della menopausa, l'esame può essere eseguito indifferentemente in qualunque periodo del mese e deve essere effettuato con regolarità anche e soprattutto dalle over 60 poiché il picco di incidenza del tumore del seno si registra proprio tra i 65 e i 70 anni.

a cura di ELENA BUONANNO
con la collaborazione del DOTT. ROBERTO SACCO
Specialista in Chirurgia Generale, Pediatrica e Vascolare
- RESPONSABILE DIPARTIMENTO CHIRURGICO CLINICA CASTELLI PRESIDENTE ONORARIO LILT BERGAMO -