Gli antichi la usavano per curare problemi di stomaco, contrastare infiammazioni, mantenere la pelle sana. Oggi, la litoterapia (letteralmente “terapia con le pietre”) sta vivendo una seconda giovinezza come “bioterapia” che può essere utilizzata per disintossicare e riequilibrare l’organismo da sola o in supporto alle terapie tradizionali. Conosciamola meglio con l’aiuto di Barbara Vitali, farmacista.

Dottoressa Vitali che cos’è la litoterapia?
La litoterapia è un metodo che utilizza a scopo terapeutico minerali e rocce prelevati nel loro sito naturale, diluiti e dinamizzati secondo il metodo omeopatico.

Da dove nasce l’idea di “curare con le pietre”?
Già Greci e Romani ricorrevano all’impiego medicinale di sostanze estratte dal suolo: la polvere di marmo veniva utilizzata contro dolori gastrici e intestinali, i minerali d’arsenico e lo zolfo erano impiegati per la cura della pelle. Sia gli Incas sia gli Aztechi conoscevano gli effetti antisettici dei minerali di rame e l’antica medicina cinese possedeva numerosi minerali che impiegava per la regolazione dell’equilibrio Ying-Yang. Oggi utilizziamo l’argilla, rimedio della tradizione popolare, per la cura di processi infiammatori e continuiamo a praticare il termalismo, ovvero l’utilizzo di acqua calda proveniente dal sottosuolo arricchita di minerali dall’effetto benefico. Nel corso dei secoli ci sono state quindi molteplici intuizioni empiriche che hanno riconosciuto le capacità curative dei minerali e che sono le fondamenta della litoterapia moderna.

Come funziona la litoterapia?
Alla base di questa bioterapia vi è l’idea che le malattie insorgano quando grosse molecole di varia natura intrappolano nella loro struttura oligoelementi indispensabili per lo svolgimento di reazioni enzimatiche, con la conseguente cessazione parziale o totale delle attività metaboliche mediate da questi enzimi. I litoterapici agiscono dechelando gli oligoelementi intrappolati, ovvero liberandoli e rendendoli disponibili per il loro fisiologico utilizzo.

Come si presenta un rimedio litoterapico?
I rimedi litoterapici sono fiale perilinguali di 1 ml diluiti all’8a decimale. L’essere vivente è sensibile a tutti i metalli, a condizione che gli vengano somministrati sotto una forma sufficientemente diluita, al fine di eliminarne l’effetto di massa, mantenendo solo quello energetico.

Che utilità può avere questa bioterapia?
I processi di chelazione di cui abbiamo parlato sono estremamente frequenti come conseguenza dell’inquinamento ambientale, di una cattiva alimentazione e dell’abuso di farmaci. L’aria che respiriamo è satura di sostanze di scarto e di zolfo (chelante per eccellenza). Frutta e verdura presentano spesso tracce di pesticidi e di insetticidi organici che hanno potere chelante. Gli alimenti lavorati contengono conservanti che per definizione bloccano le reazioni naturali che portano al deterioramento. Nutrendoci di questi alimenti e respirando aria inquinata assorbiamo sostanze chimiche che imprigionano gli oligoelementi potenzialmente utilizzabili per le necessarie reazioni metaboliche. Anche molti medicinali agiscono da chelanti. Ad esempio gli antibiotici intrappolano magnesio, zinco e rame. Questo spiega come in soggetti dal sistema immunitario immaturo come i bambini, le cure antibiotiche continue risolvano il singolo episodio infettivo, ma espongano nelle settimane successive a delle recidive dovute alla carenza di immunoglobuline protettrici che per essere prodotte hanno bisogno dei cationi sopra-citati bloccati dall’antibiotico.

a cura di GIULIA SAMMARCO
con la collaborazione della  DOTT.SSA BARBARA VITALI
Farmacista
- SPECIALIZZATA IN OMEOPATIA E BIOTERAPIE -