Intervista al giovane scrittore bergamasco Luca Tom Bilotta, ribattezzato in America “il Follett digitale”
Quando Luca Tom Bilotta ha lasciato il mondo del giornalismo è stato per seguire un sogno: diventare uno scrittore. Oggi, a distanza di cinque anni da quel cambio di rotta può dire di avercela fatta. A trentatré anni, Bilotta ha già alle spalle una carriera come giornalista, due romanzi pubblicati e una posizione riconosciuta nel mondo del noir. Un giovane autore di romanzi thriller che arriva fin oltreoceano con il suo talento, la sua intraprendenza e credendo nelle proprie idee. In America, ormai una seconda casa per il giovane autore di Alzano Lombardo, Bilotta trova il successo: solo pochi giorni fa, unico italiano in gara, ha ricevuto ben quattro candidature all'International Book Awards 2017, l’equivalente letterario dell’Oscar A giugno ci saranno le nomination e a settembre le premiazioni a Beverly Hills in California. In America, Bilotta sperimenta anche un nuovo tipo di editoria digitale, proponendosi come uno “scrittore 2.0” grazie a un brevetto internazionale con cui promette di cambiare il modo di leggere e di avvicinare le nuove generazioni ai libri, «perché la lettura fa bene alla mente» ci dice.

Luca Tom (diminutivo di Tommaso, più orecchiabile per il pubblico americano), dopo il successo del romanzo d’esordio “Biografia Arancio Sangue” - thriller ambientato nel mondo delle case farmaceutiche da cui è stato tratto successivamente “The Orange Hand” diventato poi una crime story televisiva oltreoceano - a metà del 2015 ha lanciato sul mercato americano e canadese il suo secondo romanzo “Anatole”, il primo al mondo in versione eMooks. Un innovativo sistema di lettura che trasforma i normali file eBook in un’esperienza bidimensionale composta da suoni, musica e parole. Già, perché grazie a questa app, messa a punto da Bilotta, la lettura è accompagnata e sincronizzata con una colonna sonora studiata ad hoc. Una lettura potenziata, ricca di sensazioni e inaspettati colpi di scena… sonori, che improvvisamente, durante lo scorrere automatico delle pagine virtuali del libro, catturano l’interesse del lettore. Anche di quelli che per qualche motivo hanno difficoltà con i libri cartacei. «eMooks può essere anche un valido aiuto ai portatori di handicap, a chi ha difficoltà ad aprire o sfogliare un libro» afferma Bilotta. «Una volta aperto, il libro scorre in autonomia, basandosi sui movimenti del bulbo oculare, catturati dalla fotocamera del dispositivo; quindi, anche chi non può muovere gli arti o proprio non ne dispone, può immergersi nella lettura, senza dipendere da qualcuno e sentirsi diverso». E non è tutto. Questo nuovo modo di leggere può essere usato anche per facilitare il coinvolgimento di persone disturbi con specifici dell’apprendimento. «La tecnologia eMooks può facilitare l’apprendimento e di conseguenza è un aiuto per lo studio scolastico. Questo perché, regolando la velocità di scorrimento e impostando la funzione “lettura dinamica”, è possibile facilitare la lettura a chi soffre di dislessia. Infine, anche il mondo dell’autismo viene coinvolto: con gli effetti sonori la lettura diventa un gioco e facilita le attività di supporto». «Il mio sogno è regalare emozioni che facciano volare con la fantasia e magari insegnare qualcosa di nuovo» continua Bilotta. «E quando dico emozioni intendo non solo positive, ma anche paura e angoscia, come ogni buon “thrillerista”». Un sogno che, a quanto pare, sta riuscendo a realizzare. Ma quindi nel futuro dell’editoria non ci sarà più posto per i libri “normali”? «I file eMook non vogliono sostituirsi al libro cartaceo, bensì vogliono essere una tipologia di lettura capace di “accelerare” la fantasia del lettore attraverso le percezioni uditive» si legge nella presentazione di iTunes. «La tecnologia è un supporto alle vendite e alla facilità di apprendimento del lettore. Esattamente come succede per i cultori della musica che, seppure ascoltano i vinili con il giradischi vanno a correre usando l’iPod, anche per i libri si può usare lo strumento digitale quando si è fuori, mentre il libro cartaceo quando si è a casa» dice Bilotta.

A proposito di casa, ma com’è la vita di tutti i giorni di uno scrittore 2.0? «Non è molto diversa da quella di chi fa un altro mestiere. Certo la notte spesso scrivo e così la mia sveglia la mattina suona tardi. Poi, appena mi alzo correggo i capitoli che ho scritto e dopo un buon pranzo, in cui non può mai mancare l’insalata e una spremuta d’arancia o pompelmo, torno al lavoro per una seconda rilettura». Uno stile di vita sano ed equilibrato (anche se sfasato!) che Tom Bilotta cerca di mantenere anche durante i frequenti viaggi in America. «Vi racconto un aneddoto. Quando vado in America non riesco a stare seduto per troppe ore in aereo, così, per tranquillizzarmi bevo tantissimi frullati alla frutta. Questo è l’unico modo con cui riesco a superare il viaggio».

Insalata tra un capitolo e l’altro dei suoi libri, frullati di frutta. Non dategli però del salutista. «Un salutista non direi proprio, anche perché in confidenza ammetto che solo ogni tanto faccio attività fisica per sconfiggere la pigrizia, ma giusto quel “quanto basta”. Diciamo che considero il cervello un muscolo, un organo che più lo usi e più sarà allenato e ricettivo, per questo scrivere è il mio allenamento quotidiano!». Leggere, scrivere, pensare allo sviluppo di eMooks e osservare le sfumature psicologiche delle persone per trarne spunti per nuovi personaggi sono un vero “sport” per Luca Tom Bilotta. «Mente e fisico devono andare di pari passo. Bisogna creare la giusta alchimia, un equilibrio tale da rendere il nostro “ecosistema personale” una macchina perfetta. Forse è anche per questo che sono voluto andare oltre la mia attività di scrittore, studiando un sistema che facilitasse la lettura, la rendesse più divertente e accessibile». E visto che il cervello deve mantenersi allenato, Bilotta non si ferma: a breve uscirà “The Green hand” e poi “The White Hand”, gli ultimi due capitoli della trilogia iniziata con “The Orange Hand”. Ovviamente in versione eMooks.

a cura di ILARIA D'AMBROSI