Un punto di riferimento per la salute e il benessere dei piccoli malati.
È una figura nata ufficialmente in Inghilterra nel 1853. Alla vigilatrice d’infanzia spettava (e spetta ancora) l’assistenza infermieristica dei più piccoli. Un’assistenza a tutto tondo che includeva l’attenzione anche ad aspetti quali il divertimento e il gioco e al dolore, non solo del piccolo paziente ma anche dei genitori.
Quali sono le mansioni della vigilatrice d’infanzia?
La vigilatrice d’infanzia, oggi ridefinita Infermiere pediatrico secondo il profilo professionale (Decreto Ministeriale n°70 del 1997), è l’operatore sanitario che, in possesso della laurea abilitante e dell’iscrizione all’Albo, opera in ambito sanitario ed è responsabile dell’assistenza infermieristica pediatrica (da 0 a 18 anni) di natura tecnica, relazionale, educativa, per gli aspetti preventivi, curativi, palliativi e riabilitativi. Le sue principali attività sono: la prevenzione delle malattie, l’assistenza dei malati in età evolutiva e l’educazione sanitaria. In particolare: partecipa all’identificazione dei bisogni di salute fisica e psichica del neonato, bambino, adolescente e della sua famiglia; identifica i bisogni di assistenza infermieristica pediatrica e formula i relativi obiettivi; pianifica, condivide e valuta l’intervento di assistenza infermieristica pediatrica; partecipa a interventi di educazione sanitaria nell’ambito della famiglia e della comunità, alla cura degli individui sani in età evolutiva, nel quadro di programmi di promozione della salute e prevenzione delle malattie e degli incidenti; all’assistenza ambulatoriale, domiciliare e ospedaliera dei neonati e dei soggetti di età inferiore ai 18 anni affetti da malattie acute e croniche; alla cura degli individui in età adolescenziale nel quadro di programmi di prevenzione e supporto sociosanitario; garantisce la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche; agisce sia individualmente sia in collaborazione con altri operatori sanitari e si avvale, dove necessario, dell’opera del personale di supporto.
In quali ambiti può lavorare?
L’infermiere pediatrico svolge la sua attività professionale sia individualmente sia all’interno di équipe nelle strutture sanitarie pubbliche o private, ospedaliere o extra-ospedaliere, nei consultori famigliari, negli asili nido, nei centri di riabilitazione e a domicilio.
Come si diventa infermiere pediatrico oggi? È possibile frequentare il corso a Bergamo?
L’ordinamento italiano ha recepito l’esistenza di due diverse professioni fin dal 1940 con la legge 1098, che prevedeva la figura della vigilatrice d’infanzia accanto a quella dell'infermiera professionale. Nel 1954 sono stati istituiti i Collegi delle Infermiere professionali, Assistenti Sanitari e Vigilatrici d’infanzia (IPASVI) quali responsabili della tenuta dei tre Albi professionali di riferimento. Dal 2000 il titolo di vigilatrice d’infanzia conseguito in base alla legge del 1940 è stato riconosciuto come equipollente a quello dell’infermiera pediatrica, ai fini dell’esercizio professionale e dell’accesso alla formazione post base. Oggi il percorso di formazione prevede la Laurea in Infermieristica Pediatrica - Infermiere Pediatrico (D.M. 70/1997) della durata di tre anni con 1800 ore di tirocinio). I corsi di laurea in Infermieristica Pediatrica si possono trovare presso le università di Genova, Messina, Milano Università degli Studi, Napoli, Padova, Pisa, Torino, Roma (La Sapienza e Tor Vergata).
Esiste uno specifico albo professionale?
Sì, esiste un Albo professionale al quale bisogna essere iscritti per esercitare la professione: è il collegio IPASVI (Infermiere Professionale, Assistente Sanitario e Vigilatrice d’Infanzia). In Italia esistono ben 103 collegi, tra i quali quello di Bergamo al quale risultano iscritte a oggi solo 52 vigilatrici d’infanzia.
Dal 1852, nel secondo ospedale al mondo per bambini
La storia dell’infermieristica pediatrica nasce per volere di Charles West che, nel 1852, fonda il secondo ospedale al mondo per bambini. Tra gli obiettivi che tale ospedale si poneva vi erano “la cura dei bambini”, lo sviluppo delle conoscenze mediche pediatriche e la “formazione dell’infermiere dei bambini”. La visione che West aveva dell’infermiera dei bambini era che dovesse avere una preparazione solida nell’interpretare e gestire in autonomia le variazioni cliniche del bambino, i trattamenti e tutta l’assistenza. Il primo corso di Vigilatrice d’infanzia fu istituito a Great Ormond nel 1853; il primo manuale di Infermieristica pediatrica How to nurse sick children fu pubblicato nel 1854.
- a cura di MARIA CASTELLANO