Il “suo” Topo Tip è da anni al primo posto nell’indice di gradimento nella fascia oraria mattutina di RAI YoYo ed è ormai consacrata come una delle serie tv più amate dei più piccoli, persino prima di altre produzioni internazionali di straordinario successo come “Peppa Pig” e “Masha e Orso”. Ora il simpatico topino si è aggiudicato anche un importante riconoscimento: il Premio Moige (dall’omonima associazione che promuove iniziative dalla parte di genitori e bambini per contrastare le emergenze sociali come bullismo e discriminazione) per il suo impegno nel trasmettere valori positivi e vicini alla sensibilità dei più piccoli. Dietro di lui, la sapiente regia di Andrea Bozzetto, bergamasco, figlio e degno erede dell’animatore, disegnatore e regista Bruno Bozzetto, nonché fondatore insieme al padre di BergamoToons, festival internazionale del cinema di animazione umoristico che ha debuttato con la sua prima edizione a fine giugno nella nostra città. È qui che l’ha incontrato per noi Adriano Merigo, suo collega disegnatore e nostro collaboratore, che ogni numero arricchisce Bergamo Salute con le sue vignette e il suo delicato humour.

Ho letto che avevi iniziato a studiare psicologia. Come è stato che hai cambiato rotta?
Psicologia mi sembrava una facoltà interessante e mi piaceva l’idea di lavorare in pubblicità nel campo creativo. Non avevo mai pensato di fare produzione di cartoni animati, anche se mi piaceva molto il settore video e l’utilizzo del digitale nel montaggio. Con la comparsa del 3D accessibile a tutti (cioè non più legato a costosissimi computer) mi si è aperto un mondo nuovo, in cui potevo unire la produzione di video all’animazione 3D e da lì in poi ho proseguito in questo campo abbandonando definitivamente l’università. Diciamo che è stata colpa della tecnologia.

Come è nata la serie del Topo Tip? Vi aspettavate tanto successo?
La serie Topo Tip nasce dall’idea di portare in televisione un personaggio che aveva avuto un enorme successo nel mondo dei libri per bambini. Lo stile dei libri era molto particolare e per adattarlo ad una serie televisiva c’è voluto un grosso lavoro di restyling che ci permettesse di avere un prodotto moderno e competitivo sul mercato, ma che fosse allo stesso tempo riconoscibile dai piccoli lettori dei libri. Nonostante il successo internazionale del libro, la partenza della serie televisiva, soprattutto in Italia, non è stata delle migliori, tanto che temevamo che il prodotto non avrebbe avuto il successo sperato. Dopo un anno dalla prima messa in onda però le cose sono cambiate, il pubblico ha iniziato a seguirlo, il canale televisivo (RAI Yo Yo) gli ha dato più spazio. Oggi la serie ha toccato punte di share davvero alte, raggiungendo picchi di oltre 400.000 spettatori ed è stata venduta in più di 60 Paesi nel mondo. La produzione, durata due anni, ha visto coinvolte circa 60 persone in Studio Bozzetto, per quanto riguarda la parte italiana (hanno partecipato anche la Germania e l’Olanda, essendo la serie una co-produzione internazionale).

I racconti del Topo Tip sono imperniati ognuno su un capriccio, ad esempio non vuole dormire o non vuole mangiare. Che impatto hanno sui bambini? Siete soddisfatti di come siete riusciti a divertire e catturare i piccoli mantenendo contenuti educativi?
L’idea alla base dei libri di Topo Tip era quella di “aiutare” i genitori a risolvere delle problematiche tipiche dei bimbi piccoli, attraverso l’utilizzo di una storia a lieto fine. Anche nella serie televisiva, Valentina Mazzola che ha coordinato la scrittura delle sceneggiature, ha mantenuto la stessa idea aggiungendo però più avventura: il bambino che vede Tip fare un capriccio si identifica con lui ma, allo stesso modo, quando Tip capisce che il suo capriccio era inutile e sbagliato, anche il bambino lo capisce. Ovviamente abbiamo cercato di tenere questo messaggio non troppo esplicito all’interno delle storie, per non sembrare pedanti, ma molto spesso ci scrivono genitori che raccontano di come hanno risolto, con una puntata di Topo Tip, dei problemi con i loro bimbi (non voler andare a letto, non voler mangiare le verdure, la paura del buio etc).

La serie ha anche un contenuto ecologico…
Assolutamente sì! Il messaggio ecologico viene soprattutto dal mondo in cui vive Topo Tip: un mondo dove gli oggetti che gli umani hanno buttato via prendono nuova vita con altre funzioni. Per esempio i tappi delle bottiglie sono le sedie in casa di Tip, il divano dei nonni è una spazzola unita a una cornetta del telefono, la bicicletta di Tip ha due bottoni al posto delle ruote, mentre l’automobile del papà di Tip è una scarpa! Corrado Colleoni, il direttore artistico della serie, anche lui di Bergamo, ha ideato degli oggetti davvero incredibili! Oltre al divertimento per i bambini di scovare questi oggetti di uso comune ma utilizzati in maniera insolita, li si spinge a porsi la domanda: prima di buttare via qualcosa... non potrei riutilizzarla in qualche altro modo?

Cosa dici della definizione di Tip come l’anti-Peppa?
Non la trovo molto azzeccata, anche perché a me Peppa piace molto. Il problema di Peppa è che ha un po’ saturato il mercato, andando in onda tantissimo e molti genitori si sono semplicemente stancati di vederla. Topo Tip si pone come una valida alternativa, made in Italy, per la stessa fascia pubblico.

C’è chi vi definisce la Disney bergamasca e ora è nata anche BergamoToons, di cui tuo padre è presidente onorario e tu vice presidente. A Bergamo è possibile per i giovani formarsi in questo campo?
BergamoToons nasce con un duplice spirito: quello di divertire e avvicinare la gente all’animazione e quello di dare la possibilità ai giovani di scoprire le figure professionali che lavorano nel mondo dell’animazione. In questo momento a Bergamo non esistono scuole specifiche per formarsi in questo campo anche se, con una buona dose di passione, la rete offre davvero migliaia di tutorial davvero utili per iniziare a capire come si crea un cartone animato. Chissà, in futuro sarebbe bello pensare di aprire una scuola per aspiranti cartoonist, magari proprio a Bergamo! 

Topo Tip ha toccato punte di share di oltre 400.000 spettatori. La serie è stata venduta in più di 60 Paesi

Topo Tip immagini: Co-produced by m4eAg, Studio Bozzetto, Giunti Editore, Studio Campedelli, Rai Fiction

a cura di Adriano Merigo