I programmi di screening oncologici, previsti dai Livelli Essenziali di Assistenza, vengono attuati da Ats Bergamo su tutto il territorio provinciale. L’individuazione precoce di un tumore è un’azione fondamentale in quanto non solo garantisce una cura molto più efficace della malattia ma, contestualmente, permette di intervenire, precocemente, nell’identificazione dei segni di malattie croniche non diffusive che coinvolgono un elevato numero di persone.

Lo screening al colon retto
Il tumore del colon retto è particolarmente rilevante, rappresentando un’importante causa di morte sopra i 50 anni. «Fra i segnali più precoci c’è il sanguinamento, non visibile a occhio nudo nelle feci, che può precedere, anche di anni, la comparsa di altri sintomi» sottolinea Laura Tessandri, medico e responsabile dell’UOS Centro Screening del Dipartimento d’Igiene e Prevenzione Sanitaria dell’Ats Bergamo. «In questo caso fra le strategie più efficaci di prevenzione c’è il test per la ricerca del sangue occulto fecale, proposto in modo gratuito da Ats Bergamo, che permette di rintracciare il sangue nelle feci anche se presente in quantità molto piccole. Eseguire il test è semplice e non richiede nemmeno l’impegnativa del medico curante grazie alla raccolta del campione di feci, fatta direttamente a casa seguendo le istruzioni indicate. Se Il test risulta negativo il consiglio è quello di ripeterlo, in assenza di sintomi, ogni due anni; se, invece, il test risultasse positivo è importante non allarmarsi poiché molto spesso le tracce di sangue nelle feci sono causate da ragadi, emorroidi o diverticoli. In caso di positività al test di screening l’utente viene contattato telefonicamente ricevendo proposta di appuntamento con uno specialista di endoscopia per valutare lo stato di salute e l’opportunità di eseguire una pancolonscopia di approfondimento senza impegnativa del Medico curante e senza pagamento di ticket».

Ats Bergamo organizza, in collaborazione con i Medici di Assistenza Primaria, le farmacie, le strutture sanitarie, i Comuni e la Lega Italiana per la Lotta ai Tumori, un programma di prevenzione, ampliato da gennaio a ulteriori fasce d’età, rivolto ai residenti, compresi tra i 50 e i 74 anni, che sono invitati ad eseguire il test: questa ricerca del sangue occulto nelle feci non garantisce una protezione assoluta e definitiva poiché non tutti i tumori in fase iniziale si manifestano con perdite di sangue e in alcuni casi il sanguinamento è troppo limitato per essere rilevato come positivo con il test di screening. Alcuni tumori colon rettali, inoltre, possono manifestarsi solo successivamente ad un esame negativo, motivo per cui è fondamentale, in assenza di sintomi sospetti, ripetere il test per la ricerca del sangue occulto ogni due anni mantenendo sempre informato il Medico di famiglia qualora compaiano sanguinamento rettale o sintomi intestinali insoliti come dolori, diarrea o stipsi. Chi ha condizioni ereditarie, con familiarità/storia personale per cancro al colonretto o polipo adenomatoso, con malattie infiammatorie croniche, e pertanto considerate a “rischio elevato”, ha bisogno di una sorveglianza specifica da concordare con il Medico di famiglia.

Lo screening mammografico
Lo screening mammografico assicura, invece, a ogni donna un percorso di diagnosi e terapia, equo, gratuito ed accessibile. «Lo screening rivolto alle donne residenti nella provincia bergamasca nella fascia d’età compresa fra i 50 ed i 74 anni, prevede l’invito a eseguire i test per la diagnosi precoce di una lesione tumorale o suscettibile alla trasformazione maligna, offrendo prestazioni specialistiche, basate su evidenze scientifiche, ricomprese nei LEA sempre senza versamento di alcun ticket da parte delle donne che partecipano» spiega la dottoressa Tessandri. «Anche in questo caso eseguire il test è semplice e non richiede nemmeno alcuna prescrizione poiché la mammografia è un esame radiografico, che può individuare un tumore al seno, prima ancora che questo diventi palpabile o si evidenzi con dei sintomi. Riconoscere il tumore nelle prime fasi, non solo è fondamentale ma permette in molti casi un trattamento meno invasivo garantendo una maggiore possibilità di guarigione. La mammografia bilaterale di screening, eseguita in doppia proiezione, è un esame semplice con specificità e sensibilità diagnostica elevate e con un rapporto positivo in termini di costo/efficacia. L’esame, eseguito da un Tecnico sanitario di radiologia medica, specificamente addestrato, dura all’incirca 15 minuti: la compressione su entrambe le mammelle, seppur può risultare fastidiosa, si rende necessaria per ottenere un buon risultato d’immagine mentre la dose di radiazioni erogata dalle moderne apparecchiature è molto bassa ed è considerata sicura. In caso di esito non negativo o dubbio della mammografia di screening alla donna saranno assicurati, senza versamento di alcun ticket, accertamenti clinici e di diagnostica radiologica e chirurgica d’approfondimento, avviando le eventuali cure che si rendessero necessarie, presso una delle strutture ospedaliere della provincia».

La mammografia, tuttavia, non è sempre in grado di evidenziare la malattia anche se è presente; questo succede per difficoltà di interpretazione (come nelle mammelle dense, cioè con ricca componente ghiandolare) o perché il tumore si sviluppa tra una mammografia di controllo e la successiva (i cosiddetti tumori intervallo). È importante, quindi, per ogni donna conoscere le proprie mammelle, per avvertire eventuali cambiamenti del seno (comparsa di noduli, secrezioni ematiche del capezzolo, retrazioni della cute della mammella, rientranza del capezzolo) e rivolgersi al proprio Medico di famiglia o a un senologo.

La popolazione femminile di età 50 - 74 anni, coinvolta dallo screening mammografico, viene invitata ogni due anni, tramite lettera al proprio domicilio, a eseguire un test di screening, poiché questa azione fondamentale garantisce una cura più efficace di una malattia che, come nel caso del tumore alla mammella, è particolarmente importante, anche in termini d’incidenza, considerati che rappresenta la prima causa di morte per tumore per le donne.

Dal 2018, relativamente allo screening mammografico, le donne nella fascia d’età 45-49 anni potranno scegliere di entrare nel programma, rivolgendosi direttamente alle strutture di ricovero e cura della rete, prenotando una mammografia di screening - senza impegnativa del Medico di famiglia e senza versamento di alcun ticket - qualora sia trascorso almeno un anno dall’ultima mammografia eseguita. Dal 2019, invece, anche le donne nella fascia di età compresa fra 45-49 anni riceveranno la lettera d’invito a partecipare allo screening mammografico

a cura DI ATS BERGAMO