Intervista al nuovo presidente, tra gli ideatori 16 anni fa della fortunata manifestazione.
La XVI edizione di BergamoScienza si presenta con un management tutto al femminile, grazie all’ingresso nel Consiglio direttivo di Patrizia Graziani e Lucia Fumagalli, l’elezione del nuovo segretario generale dell’Associazione Susanna Pesenti, ma soprattutto per l’insediamento del nuovo presidente Raffaella Ravasio, socia fondatrice eletta all’unanimità che per la prima volta occuperà, per due anni, questo ruolo. L’abbiamo incontrata per sapere come, una ventina di anni fa, è iniziata quest’avventura.

«Tutto è iniziato alla fine degli anni ‘90 con Sinapsi, un circolo di amici accomunati dall’amore per la scienza e la filosofia che si incontravano e passavano intere serate a parlare dei temi che li affascinavano sotto la guida del professor Enzo Quarenghi, allora docente di filosofia al Liceo Lussana» racconta Raffella. «Eravamo in sette e ci incontravamo nelle nostre case, ma dopo un certo tempo è nato spontaneo il desiderio di estendere ad altri, fuori da questo piccolo gruppo, la ricchezza dei temi di cui discutevamo. E così per tre anni consecutivi abbiamo organizzato delle lezioni pubbliche aperte a tutti, dalle quali è poi germogliata la prima edizione di BergamoScienza, molto lontana da quello che riusciamo a fare oggi, ma con una madrina d’eccezione: Rita Levi Montalcini».

Raffaella Ravasio, classe 1957, diplomata al liceo scientifico, a 19 anni si trova divisa tra il desiderio d’intraprendere studi scientifici, in particolare la facoltà di medicina, e quello di misurarsi subito con un’attività concreta. Il suo senso pratico la porta a scegliere la seconda via, entrando giovanissima nell’azienda di famiglia, la Polaris di Pontida. Sposata con due figli, ha sempre conciliato gli impegni familiari con l’attività imprenditoriale e la sua passione: la scienza. La scienza per lei è ovunque, si interseca con tutte le attività umane e proprio per questo «oggi più che mai è necessario interrogarsi sul senso del limite» sostiene. «La specializzazione nelle diverse branche diventa ogni giorno più accentuata e questo rischia di far perdere la visone globale. A volte ci si aspetta troppo dalla scienza, che da sola non può dare tutte le risposte. Per questo BergamoScienza è fatta anche di filosofia, di storia e di arte, sotto la guida di Alessandro Bettonagli, apprezzatissimo direttore artistico».

«Non è stato sempre facile» confessa. «Le soddisfazioni in questi anni però sono state tante e certamente mi hanno ripagato degli sforzi fatti». Al suo fianco c’è sempre stato il marito Umberto Corrado, che ha ricoperto a lungo il ruolo di segretario dell’associazione. «Probabilmente il fatto che BergamoScienza fosse un interesse comune ha reso possibile il nostro impegno in questo progetto, altrimenti avremmo dovuto sacrificare troppo la vita familiare».

L’idea di BergamoScienza è esplosa in auto al ritorno dal Festival della letteratura di Mantova, una festa che coinvolgeva tutta la città. «Siamo stati contagiati dal clima di quell’evento» ricorda la presidente. «Così è nata la volontà di creare nella nostra città qualcosa che potesse avvicinare chiunque, in modo totalmente gratuito, ai temi che ci affascinavano, ma non in modo accademico come spesso accade. Determinante è stata l’amicizia con Gianvito Martino, neurologo del San Raffaele di Milano, tuttora presidente del comitato scientifico della manifestazione. Non è semplice scegliere e portare a Bergamo grandi scienziati che sappiano anche comunicare efficacemente e in modo semplice. Di edizione in edizione però si è creato un “passaparola” che ha aiutato ad avvicinare nomi importanti che all’inizio potevano sembrare inaccessibili. Chi interviene rimane spesso colpito dallo spirito vivace che si respira nelle lezioni e anche dalla bellezza della nostra città».

«In quegli anni i miei figli avevano 10 e 14 anni e ci siamo resi conto che la città non offriva grandi stimoli culturali ai Ragazzi. Da questa riflessione deriva una delle peculiarità della rassegna: l’accento sui laboratori e sulla partecipazione degli studenti, dalla scuola materna all’università». Nello sviluppo delle attività rivolte alle scuole è stato determinante il contributo del professor Sergio Pizzigalli, professore di fisica in pensione del liceo Lussana e della dottoressa Patrizia Graziani, dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo. «Anche l’Università è stata una componente importante, è socio fondatore e quest’anno nel 50° si vuole rimarcare il suo apporto alla manifestazione» sottolinea la presidente.

Ma com’è possibile offrire gratuitamente ai cittadini la miriade di laboratori, interventi di altissimo livello scientifico, allestimenti, spettacoli che oggi compongono Bergamo Scienza? «L’anima di questa grande macchina organizzativa sono i volontari, a tutti i livelli. A partire dagli studenti, dai professori che operano al di fuori dell’orario scolastico, ai genitori, ai membri dei vari comitati e del consiglio direttivo, ma questo non basta, senza le istituzioni non ce la faremmo. Il loro contributo è indispensabile e riusciamo a riceverlo perché siamo fortemente radicati sul territorio».

Quale direzione prenderà Bergamo Scienza nel biennio della sua presidenza? «Certamente il consolidamento delle ultime azioni intraprese: dalla presenza continua durante tutto l’anno con lo“Science center” presso l’Urban Center alla diffusione territoriale che ci ha portato a rivolgerci anche a scuole di Brescia, Cremona e Mantova. Nella provincia di Bergamo vogliamo allargare la presenza dal capoluogo ad altri comuni. Una grande sfida è l’internazionalizzazione, che è affidata a Mario Salvi e Rosella Colleoni».

L’edizione 2018 in sintesi

Tra i tanti obiettivi di questa XVI edizione di BergamoScienza c’è quello di superare le 153.141 presenze, dell’anno scorso, ma soprattutto consentire ai giovani di dare uno sguardo al futuro. Per sedici giorni e con oltre 160 incontri scienziati, docenti universitari, ricercatori e scrittori divulgheranno ogni tipo di scienza dal cervello allo spazio, dalla letteratura alla medicina e via dicendo. Ad aprire la manifestazione sabato 6 ottobre alle 17,30 “Le emozioni tra scienza, cervello e letteratura”, dialogo tra uno degli scrittori più famosi, l’inglese Ian McEvan e il neuropsichiatra Ray Dolan, docente all’Università College di Londra, specializzato in neurologia delle emozioni e di come esse influiscano sugli aspetti cognitivi. Come al solito gli argomenti sono trattati in modo semplice. E come ogni anno ci sarà un premio Nobel. Quest’anno è stato invitato per domenica 7 alle 17 Craig Cameron Mello, ricercatore di Harvard e Premio Nobel per la Medicina 2006 per aver scoperto il meccanismo RNA interference, capace di silenziare le informazioni contenute in alcuni geni permettendo così di identificarne il ruolo. Insomma c’è solo l’imbarazzo della scelta per assistere a uno dei tanti incontri, tutti gratuiti. Eccone alcuni.

1. ARTE E SCIENZA ALLA GAMEC
Anche quest’anno la manifestazione in collaborazione con MERU Art* Science Research Program, prevede tre conferenze di approfondimento sul tema al centro della mostra Black Hole. Arte e matericità tra Informe e Invisibile, in programma alla GAMeC dal 4 ottobre al 6 gennaio 2019.

2. SPETTACOLI E MUSICA CON NERI MARCORÈ
Molti gli eventi in collaborazione con la rassegna Contaminazioni Contemporanee, che vedono grandi nomi della musica internazionale. Parole, musica e immagini saranno le protagoniste di “Racconto Cosmico. Spazio, materia e gravità nell’evoluzione dell’universo”, un viaggio tra scienza e spettacolo guidato da Neri Marcorè, con tre scienziati d’eccellenza, Fernando Ferroni, presidente dell’Istituto Nazionale Antonio Masiero, vicepresidente dell’INFN, e Viviana Fafone, ricercatrice della collaborazione internazionale VIRGO, che ripercorreranno l’intera evoluzione dell’universo.

3. SCUOLE IN PIAZZA E LABORATORI
Sessantaquattro scuole partecipano al festival ideando e realizzando 114 laboratori e veri e propri giochi scientifici, capaci di svelare il lato divertente e sorprendente della scienza e far scoprire il valore della collaborazione. E sabato 6 e domenica 7 sul Sentierone un assaggio dei molti laboratori interattivi con gli stand di 42 istituti scolastici ai quali si affiancano, per la prima volta, quelli di Guardia di Finanza, e Accademia, Polizia e Carabinieri, lo Stato Maggiore della Difesa.

4. SPAZIO E ASTRONOMIA
Nell’incontro “Lo strano mondo dei buchi neri” insieme al direttore del Dipartimento di Fisica Teorica del CERN Gian Francesco Giudice, autore del libro Odissea nello Zeptospazio, si andrà alla scoperta dei corpi celesti più misteriosi: i buchi neri. Il loro studio apre nuove frontiere utili a comprendere le leggi fondamentali dell’universo. Si parlerà di spazio, ma anche di rifiuti spaziali. E lo spazio sarà anche il tema dell’incontro” Dagli asteroidi alla terra” con le o le ultime notizie sulla missione dalla viva voce dei tre scienziati italiani coinvolti direttamente nel progetto, John Brucato, Elisabetta Dotto e Maurizio Pajola, per meglio comprendere la natura degli asteroidi, della loro composizione e della loro storia.

5. INTELLIGENZA ARTIFICIALE
È una delle questioni tecnologiche che nel millennio digitale pone le maggiori sfide, solleva le domande più controverse e sta rivoluzionando il modo in cui viviamo, lavoriamo e prendiamo decisioni, ed è ormai ampiamente accettato che nei prossimi decenni questa supererà l’efficienza e la produttività umana mettendo a rischio molti lavori e aprendone di nuovi, oggi sconosciuti. Ne parlerà Alfredo Canziani del New York University Courant Institute on Mathematical Sciences nell’incontro “Ridefinire insegnamento nell’era dell’Intelligenza Artificiale”. Ma cosa ci riserva il futuro? Proverà a rispondere a questa domanda, nell’incontro “Il futuro della robotica in medicina”, Alon Wolf, fondatore del Medrobotics Corporation e del Biorobotics and Biomechanics Lab al Technion I.I.T. (Israel Institute of Technology) dove sviluppa robot per scopi medico-chirurgici.

6. SALUTE E MEDICINA
“Bambini geneticamente modificati” sarà un viaggio nel futuro della medicina e delle terapie avanzate insieme a due scienziati italiani, pionieri nel campo della medicina rigenerativa Michele De Luca del Centro di Medicina Rigenerativa Ferrari dell’Università di Modena e Reggio Emilia e Luigi Naldini, Direttore del San Raffaele Telethon Institute for Gene Therapy (TIGET) all’IRCCS Ospedale San Raffaele. 0. Matthew W. Johnson, della Johns Hopkins University School of Medicine, esperto di sostanze psichedeliche, illustrerà invece i risultati delle ultime ricerche che hanno dimostrato la capacità di queste sostanze d’incidere in modo significativo sulla dipendenza da tabacco e da altre sostanze e di ridurre lo stato d’ansia e depressione legati ad esempio a una diagnosi di cancro. Nell’incontro “ Il segreto della vita. I misteri della duplcazione cellulare” il biochimico Kim Ashley Nasmyth, dell’Università di Oxford, illustrerà la sua scoperta del meccanismo di segregazione cromosomica durante la mitosi e delle profonde implicazioni per la nostra comprensione della vita stessa e di molte patologie, come alcune forme di cancro o malattie genetiche.

7. LA SCIENZA IN CUCINA
La scienza dialoga anche con la cucina e il chimico e divulgatore scientifico Dario Bressanini ne parlerà nell’incontro “La Scienza della carne” mentre Alberto Guidorzi, Luigi Mariani e Francesco Salamini discuteranno di verità e bugie del mondo della produzione “biologica” nell’incontro “Il mondo BIO, tra menzogne e verità”.

Per gli orari e i luoghi, il programma completo si trova sul sito: www.bergamoscienza.it

a cura di LELLA FONSECA E LUCIO BUONANNO