La struttura è pronta ad accogliere nuovi ospiti in sicurezza e con una rinnovata filosofia nata dall’emergenza.
Residenza Casa Mia Verdello riapre nel pieno rispetto delle normative e adempimenti Regionali: ad oggi la Residenza è “covid-free”, nessuno degli ospiti o degli operatori è ammalato o positivo al virus. Per la riapertura sono state realizzate difatti tutte le operazioni di messa in sicurezza, le sanificazioni, i tamponi al personale e agli ospiti. Ma facciamo un passo indietro per capire che cosa è successo veramente nei mesi passati in questa RSA che, come le altre del nostro territorio, è rimasta isolata in lotta con un nemico invisibile, il covid-19. «Ci siamo trovati, noi come tutti, a combattere una guerra alla quale non eravamo preparati, con le direttive della Regione e del Governo che cambiavano rapidamente, cercando noi stessi di fare tutto il possibile, nonostante la difficoltà di reperire i dispositivi di protezione, i tamponi etc.» racconta il dottor Egidio Passera, direttore della struttura. «Non ci interessano le polemiche e alcune “critiche”, vorrei solo fare arrivare il mio ringraziamento a tutti coloro che si sono impegnati in questa lotta, in particolare ai nostri operatori che hanno dovuto affrontare un periodo faticosissimo con la preoccupazione di andare e tornare dalle loro case con il timore magari di poter trasmettere il virus. Le testimonianze di aiuto e solidarietà sono state tantissime, fra i molti non possiamo non raccontare l’iniziativa di ANA “PsiXBergamo” per il supporto ai dipendenti/collaboratori e l’intervento degli eserciti italiano e russo: il 22 marzo la struttura aveva effettuato privatamente una sanificazione accurata, ma il 13 aprile i militari ne hanno realizzata una seconda, interna ed esterna alla struttura, passando accuratamente fino all’ultimo ripostiglio o magazzino. Durante queste delicate operazioni devo dire che gli ospiti sono sempre stati molto collaborativi, hanno capito la sfida che il personale stava portando avanti con tante difficoltà e il loro sorriso e incoraggiamento ci hanno dato in certi momenti la forza di tenere duro. Così com’è importante ricordare che gli ospiti non sono mai rimasti del tutto isolati: nonostante la sospensione delle visite dei parenti, la Residenza ha allestito un servizio di chiamate telefoniche quotidiano e di videochiamate usando dei tablet (uno dei quali gentilmente donatoci)».

La RSA, che fa parte delle Case di Riposo Cattoliche (Associazione S. Giuseppe), grazie alla disponibilità del parroco Mons. Lucio Carminati, è riuscita - seppur con le dovute restrizioni - a continuare ad offrire per tutto il periodo anche importanti momenti di conforto spirituale, così necessari in una situazione di emergenza di tale portata.

Riaprire: Come?
«Stiamo imparando a tornare alla normalità, non quella di prima, ma a una nuova normalità. Per fare un esempio iniziamo a pensare ad una tipologia differente di utenza: persone spesso più giovani degli anziani che mediamente ospitiamo che hanno passato lunghi periodi in terapia intensiva e devono affrontare percorsi di riabilitazione in vari ambiti» spiega Passera.

Sul fronte dell’organizzazione interna invece Casa Mia Verdello ha nominato un “Referente Covid-19”: il Direttore Sanitario guida l’équipe, intrattiene rapporti con le famiglie e coordina i diversi professionisti sanitari (fisioterapisti, educatori ed infermieri) in collaborazione con il Coordinatore, al fine di definire azioni che permettano di mantenere e tutelare la salute degli ospiti. L’aggiornamento continuo garantisce la massima informazione del personale sulle procedure da osservare.

«Il nostro obiettivo è migliorare la qualità della vita dei nostri ospiti, accogliendoli in ambienti funzionali, sicuri, sereni e confortevoli. Crediamo che l’assistenza socio-sanitaria non vada intesa solo come servizio, ma anche come sensibilità e dedizione delle persone preposte. Questo per noi significa oltre a professionalità, relazione personale con l’ospite, ascolto costante dei suoi bisogni, costruzione di un rapporto di fiducia che duri nel tempo» chiarisce Passera.

La struttura
La Residenza, inaugurata nel 2015 e concepita per persone con diversi gradi di autosufficienza, offre 100 posti letto, 70 dei quali con soluzione in camera singola, alta qualità ed elevato confort alberghiero (bagno privato, telefono privato, televisione a schermo piatto, letti medicalizzati e dispositivi di chiamata); la sistemazione in camera singola, da sempre apprezzata come garanzia di riservatezza e privacy dell’ospite, è oggi un’ottima proposta al fine di tutelare la sicurezza sanitaria.

L’edificio che ospita la RSA, di oltre 6500 mq disposti su 3 livelli, è suddiviso in 5 “nuclei” in cui gli ospiti alloggiano, identificati con i nomi delle valli del territorio bergamasco: Valle Imagna, Val Brembana, Val Cavallina, Val Seriana e Val Camonica. Ogni piano dispone di tutti i servizi necessari al buon funzionamento del nucleo stesso, quali il bagno assistito, l’office, l’infermeria e la palestra per la fisioterapia.

La presenza del personale, competente e qualificato, è garantita 7 giorni su 7 e 24 ore su 24.

Per fornire un sostegno flessibile, adatto a ogni individuo, e rispettare al massimo le sue esigenze e ritmi di vita l’équipe lavora in modo multidisciplinare con precisi protocolli. «Per aumentare la sicurezza a tutela della salute ad esempio ad oggi si è scelto di prediligere alle attività animative/educative e fisioterapiche “di gruppo” attività individuali “personalizzate”» sottolinea il direttore.

Degenze prolungate o soggiorni di sollievo
Casa Mia Verdello rappresenta una valida soluzione per tutti coloro che stanno cercando possibilità di degenze prolungate, ma dispone anche di un numero di posti temporanei o stagionali.

Questa opportunità è pensata per venire incontro alle esigenze di quelle famiglie che hanno a carico un parente che richiede assistenza continuativa e che necessitano (ad esempio in assenza del personale badante) di appoggiarsi a strutture specializzate nella cura per determinati periodi di tempo.

Orpea Italia
è la divisione italiana del Gruppo Orpea, fondato in Francia nel 1989 dal medico neuropsichiatra Jean-Claude Marian.
Il Gruppo, ad oggi diffuso in 22 Paesi, è presente in Italia con 19 strutture, 1.500 collaboratori e 1.980 posti letto tra Residenze per Anziani e Cliniche di Riabilitazione (Funzionale, Neuropsichiatrica, Cardiologica e Neuroabilitativa).
I centri sono dislocati in Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto e Sardegna. www.orpea.it