Il suo curriculum, di grande spessore, parla per lui. Ha realizzato ritratti di Papi, del Presidente della Repubblica Mattarella, ha ideato centinaia di medaglie commemorative e dall’anno scorso collabora con il Governatorato della Città del Vaticano, realizzando i modelli per le monete celebrative. Luigi Oldani, 57 anni, bergamasco di Dalmine, è un famoso artista a tutto tondo, pittore, scultore, medaglista. Le sue opere sono in molti musei tra cui la Gamec di Bergamo. Ma ogni volta che progetta una medaglia il suo pensiero va a Vittorio Lorioli, suo maestro e vero luminare del settore, scomparso nove anni fa. «Devo ringraziare lui, se mi sono addentrato come autore nel campo delle medaglie e della scultura. Posso dire di essere stato il suo ultimo allievo». E ci mostra la medaglia che realizzò nel 2013 per gli eredi e che venne presentata in un convegno su Vittorio Lorioli alla Galleria di arte moderna e contemporanea di Bergamo. Tra le ultime creazioni vi è la moneta commemorativa in argento emessa dalla Città del Vaticano e dedicata alla cinquantesima giornata mondiale della Terra. Raffigura una giovane donna incinta che accarezza il ventre a forma di mappamondo con in rilievo i continenti. «Un inno alla terra fertile e feconda come una giovane donna» dice Oldani. «Terra da proteggere come una donna in attesa di una nuova vita. Terra da rispettare come una mamma e il suo bambino. Questo è quello che ho voluto esprimere nella mia realizzazione».
La carriera artistica di Luigi Oldani comincia a vent’anni con la prima esposizione. È figlio di Angelo, un incisore, con laboratorio in Dalmine. Frequenta la scuola di pittura di Dalmine sotto la guida dei maestri Carlo Monzio Compagnoni e Antonio Paris. Del Paris, frequenta con assiduità anche lo studio. Contemporaneamente continua l’attività di incisore raccogliendo l’eredità paterna. Inizia una collaborazione con la ditta Lorioli, un’azienda leader in campo internazionale nella produzione di medaglie artistiche e placchette di qualità. Instaura così un rapporto di stima e fiducia con Vittorio Lorioli, imprenditore illuminato e studioso di medaglistica, conosciuto in Italia e all’estero. Nasce un’amicizia che porterà Oldani a perfezionarsi nella modellazione e nella scultura, ora la sua attività artistica preminente, nonché la coniazione di medaglie. E davvero ne ha ideate tante.
Ma ce n’è una cui tiene di più? «Sono tutte care come i figli» dice Oldani che è sposato e ha due figlie. «Anche se qualcuna ha un’importanza affettiva maggiore. La recente moneta commemorativa fatta per il Vaticano, ad esempio, mi ha donato un’emozione intensa, oltre alla soddisfazione di essere il primo bergamasco a modellare una moneta per lo Stato Pontificio. Altri bergamaschi, come Manzù, per citare il più grande, hanno ideato medaglie ma non monete. Sono due cose diverse. Ricordo con piacere, per diversi motivi, anche le medaglie realizzate per la beatificazione di Caterina Cittadini, per il 400° anniversario dell’apparizione della Madonna in Borgo Santa Caterina a Bergamo, quella per il 400° anniversario dell’apparizione della Madonna del Bosco di Imbersago, oppure quella dedicata a Giovanni XXIII nel cinquantesimo dell’apertura del Concilio Vaticano II. Posto di rilievo nella mia memoria, la collezione di formelle in bronzo Habemus Papam, bassorilievi dedicati ai pontefici dal Concilio Vaticano II a Papa Francesco. I Papi della mia vita. Presentata in occasione di un convegno promosso dalla Fondazione Papa Giovanni XXIII - con cui collaboro da tempo - e dall’Istituto Paolo VI di Brescia, presso il Centro congressi papa Giovanni XXIII di Bergamo. Ricordo ancora con emozione, quando la Diocesi di Bergamo mi commissionò le formelle di Giovanni XXIII e di Francesco, eletto da pochi mesi, da donare al nuovo pontefice durante la celebrazione tenuta in San Pietro per il cinquantesimo della morte di papa Roncalli. Lì ho avuto l’onore di stringere la mano a papa Bergoglio. Al pensiero ancora mi emoziono».
Un’altra medaglia cui Oldani tiene molto è quella ufficiale dell’Atalanta per la partecipazione alla Champions League 2019-2020. «Sono tifosissimo della Dea che ho rappresentato come una bellissima donna che entra danzando in Europa, cinta ai fianchi da un nastro con i colori nero e azzurro. Sono orgoglioso di quanto sta facendo la nostra squadra che seguo da quando ero bambino e andavo allo stadio con mio padre. Ora la vedo in televisione e non mi perdo una partita». Oldani è anche innamorato del ciclismo, al quale dedica su commissione dei comitati promotori di tappa del Giro d’Italia, medaglie e litografie d’arte.
Le sue medaglie, quasi sempre coniate in proprio, partono dalla commissione del cliente, per il quale realizza i disegni preparatori a cui vengono sottoposti. Ad approvazione avvenuta, si procede con la modellazione vera e propria in plastilina del diametro di 25-30 cm, cui fanno seguito i calchi in gesso e successivamente la fusione del modello in bronzo. Da qui parte la fase “meccanica” della lavorazione per giungere all’opera finale. La riduzione del modello alla misura stabilita sul punzone in acciaio. Altre numerosi fasi seguono prima di arrivare alla medaglia finita, che si può definire senza ombra di dubbio, un vero e proprio multiplo d’arte dello scultore. Altre opere, specialmente quelle a tutto tondo, vengono realizzate in fusione a cera persa, come ha fatto per la sua scultura Prince. Busto in bronzo di fanciullo, con tiratura di 99 esemplari per la sua l’iniziativa “Oldani for Haiti”, in occasione del devastante terremoto che distrusse nel 2010 l’isola caraibica. Con i fondi ricavati dalle vendite ha aiutato la Fondazione Rava nel sostentamento dell’Ospedale pediatrico Saint Damien ad Haiti.
Arte sotto gli occhi di tutti
Tra le opere pubbliche di Oldani il primo monumento dedicato a San Giovanni XXIII collocato presso la Parrocchia di Rova di Endine Gaiano, il medaglione da un metro di diametro, collocato presso la parrocchiale di Calcinate, sempre in onore di San Giovanni XXIII Papa. Inoltre, a Dalmine, il monumento al Bersagliere realizzato in occasione del decennale della locale sezione dei Bersaglieri, un monolite in bronzo alto 5 metri. Di prossima inaugurazione nel mese di febbraio, ma, al momento ancora “top secret”, un’importante scultura dedicata a un fatto tragico di cronaca.
Oldani è anche un grande disegnatore e appassionato di ritrattistica «Sì, i ritratti mi piacciono molto. Alcuni li realizzo per “deformazione professionale” in occasione di anniversari particolari o di fatti di cronaca. Altri me li commissionano». Recentemente ha realizzato i ritratti di Leonardo Sciascia e Paolo Rossi. Quello del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha una storia particolare. «Avendo saputo che, in occasione della “Messa da Requiem” di Donizetti, dello scorso 27 giugno celebrata in memoria dei nostri caduti da Covid 19, sarebbe stato presente il Signor Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, mi sono attivato per cercare di fargli pervenire un mio dono. Ho contattato così la segreteria del Sindaco, Giorgio Gori, la quale con estrema gentilezza mi ha fatto contattare dalla Segreteria del Prefetto Enrico Ricci. Ho potuto così consegnare il mio dono, unitamente a una lettera di ringraziamento al Presidente per la vicinanza dimostrata a Bergamo e Provincia, in questi mesi drammatici. Una mia opera. Il ritratto che feci al tempo della sua elezione e che ha la “particolarità”, se così si può dire, di essere probabilmente il primo ritratto fatto a Sergio Mattarella da Presidente. Lo pubblicai infatti, un paio d’ore dopo la sua elezione sui miei social network, pur avendolo realizzato nei giorni precedenti, quando il Suo nome iniziava a circolare tra quelli dei possibili candidati. Successivamente, una graditissima sorpresa nella cassetta della posta; una lettera di ringraziamento vergata a mano da Sergio Mattarella. Non sono cose così scontate» racconta l‘artista.
E con i Presidenti della Repubblica e i Pontefici Luigi Oldani sembra avere un certo feeling: il 2 giugno 2008 è stato insignito da Giorgio Napolitano dell’onorificenza di Cavaliere onore al merito della Repubblica Italiana. Un momento indimenticabile per l’artista, come anche l’incontro con Giovanni Paolo II il 31 dicembre 1999. Una carriera tra Papi e Presidenti.
A cura di Lucio Buonanno