«Le Mamme Peer Counsellor per l’allattamento materno sono mamme che hanno allattato i propri piccoli e che, dopo aver seguito un percorso formativo sull’allattamento materno e sul counselling, sono in grado di dare un sostegno competente alle mamme che stanno allattando. La Mamma Peer Counsellor, nel rispetto delle scelte di ogni singola madre, condivide con lei informazioni aggiornate sull’allattamento, mettendola in contatto, qualora fosse necessario, con professionisti esperti in allattamento. La sua opera è del tutto volontaria e gratuita. Promuove anche la partecipazione agli spazi allattamento e alle iniziative dei consultori, essendo il consultorio il luogo protetto in cui la mamma può trovare, oltre alla rete di sostegno alla pari formata da altre mamme, personale competente (ostetriche ed educatori) appositamente formato per dare supporto alle donne in questa delicata fase della loro vita». Chi parla è la dottoressa Laura Ferla, psicologa e mamma Peer Counsellor. Ci siamo rivolte a lei per conoscere più da vicino la figura della mamma peer, o alla pari, riconosciuta dall’Oms-Unicef come persona preparata a supportare altre mamme nell’allattare, nutrire, accudire il loro bimbo e nel prevenire eventuali semplici problemi, attraverso l’ascolto e l’aiuto “tra pari”.
In cosa consiste la formazione per diventare Mamma Peer?
Il corso di formazione, della durata di 25 ore, è gratuito e prevede la partecipazione di 15 mamme. La parte teorica prevede 15 ore suddivise in 5 incontri della durata di tre ore ciascuno. Il tirocinio osservativo ha una durata di 10 ore e deve essere svolto presso i Consultori Familiari ASST del territorio bergamasco, nell’ambito di incontri con donne in gravidanza ed attività di sostegno all’allattamento di gruppo ed individuale. Alla fine del corso l’aspirante Mamma Peer deve superare un questionario di valutazione delle competenze acquisite e così otterrà un attestato della validità di due anni. Alle Mamme Peer viene proposto di diventare volontarie Unicef. Da settembre 2016 a oggi sono stati organizzati sette corsi (l’ottavo è attualmente in corso) che hanno formato più di cento Mamme Peer residenti in tutta la provincia bergamasca. Le informazioni relative alla programmazione dei corsi e alle modalità di contatto con una Mamma Peer Counsellor si possono trovare sul portale istituzionale di ATS Bergamo.
Come si contatta una Mamma Peer?
È possibile scrivere alla mail dedicata mammepeer@ats-bg.it gestita dalla dottoressa Enrica Breda, ostetrica e referente dei corsi. Oppure si può contattare le Mamme Peer tramite il profilo Instagram “Mamme Peer Allattamento BG” o la pagina Facebook “Mamme Peer Milano e Bergamo”.
Come mai una pagina condivisa tra Bergamo e Milano?
Nel 2017 ATS Bergamo è stata riconosciuta come “Comunità Amica dei Bambini per l’Allattamento Materno” e ha iniziato una sinergia con la realtà di Milano (la prima Comunità Amica dei Bambini in Italia), unendo le proprie forze e condividendo l’obiettivo di promozione di una cultura dell’allattamento, attraverso la creazione sul territorio di una rete di sostegno e di aiuto per le mamme che allattano. La sinergia con la realtà di Milano è stata importante e significativa in particolar modo durante la pandemia. Le mamme non potevano uscire e andare agli spazi allattamento nei consultori, non avevano occasioni di confronto e rete tra altre mamme, alcune di loro non sono riuscite nemmeno a frequentare i corsi preparto. Rimanevano però i dubbi, le paure o semplicemente le domande che ogni mamma aveva sperimentato dopo il parto in merito all’avvio e al mantenimento dell’allattamento. Allora le Mamme Peer Counsellor di Bergamo e Milano hanno continuato a offrire, in collaborazione con i Consultori familiari, il proprio sostegno all’allattamento, da mamma a mamma: tramite il contatto telefonico, le videochiamate, ma anche con la nascita di una pagina Facebook a cui tutte le mamme possono iscriversi e mandare un messaggio per essere poi contattare da una Mamma Peer. Siamo tante, con competenze ed esperienze diverse e possiamo garantire il nostro sostegno anche in più lingue.
Quante mamme chiedono l’aiuto di una Mamma Peer?
A oggi contiamo circa 400 interventi su più di 30 comuni di provenienza, ma il dato è sottostimato poiché la registrazione delle attività si è fatta più intensiva soltanto negli ultimi mesi e molte prestazioni non vengono registrate. Le attività principali sono: il sostegno individuale diretto (telefonico o in presenza), l’invio ad operatori dedicati, la messa in rete con i servizi, la presenza attiva negli spazi allattamento, gli incontri presso i Baby Pit Stop (Spazi Unicef in cui è possibile fermarsi ad allattare e cambiare il proprio bambino, spesso promossi proprio dalle Mamme Peer), la partecipazione alle iniziative della SAM (Settimana Mondiale dell’Allattamento Materno). I riscontri ricevuti dalle mamme che ci hanno chiesto supporto sono sempre molto positivi: talvolta è essenziale “fare rete” o far sentire alla mamma che non è sola attraverso la nostra vicinanza; altre volte l’osservazione e la correzione dell’attacco del bambino al seno può essere importante; altre ancora fornire informazioni corrette e scientificamente fondate o accompagnare a personale sanitario competente può sbloccare situazioni difficili.
A cura di Elena Buonanno
con la collaborazione della Dott.ssa Laura Ferla
Mamma Peer Counsellor
Coordinatrice de Le Mamme de La Terza Piuma
e Psicologa presso Centro per l’Età Evolutiva a Bergamo