Sono sempre di più gli italiani e le italiane appassionati di triathlon, sport di resistenza che unisce nuoto, ciclismo e corsa a piedi in un’unica prova. Molto impegnativa ma capace di offrire grandi soddisfazioni, questa attività sportiva è una sfida ancora prima che contro gli altri con se stessi. Conosciamolo meglio con l’aiuto di Giacomo Strabla, personal trainer.
Come si svolge una gara di triathlon?
I concorrenti devono passare senza interruzioni da una frazione di gara all’altra, dimostrando ottime capacità di resistenza generale, ma anche buone capacità coordinative e adattative, dovendo esprimere durante il loro sforzo gesti sportivi molto diversi tra loro, quali il nuotare, il pedalare e il correre a piedi. Per quanto riguarda invece le distanze, esistono diversi tipi di gare. Il classico triathlon è quello olimpico nel quale si inizia nuotando per 1,5 km per poi passare a 40 km di bici e chiudere con 10 km di corsa. Esistono poi gare caratterizzate da distanze molto più brevi come le supersprint (400 m nuoto, 10 km bici, 2,5 km corsa) e gare molto più lunghe come i famosi ironman (3,8 km nuoto, 180 km bici, 42 km corsa).
Unendo discipline così diverse tra loro, può essere considerato uno sport completo?
Assolutamente sì. Essendo composto da tre discipline di tipo aerobico, la qualità motoria principalmente coinvolta è la resistenza, a cui però si unisce un importante coinvolgimento muscolare. Inoltre, vista la natura dei movimenti, il coinvolgimento muscolare richiesto è completo: corsa e pedalata impegnano maggiormente gli arti inferiori, il nuoto anche quelli superiori e i muscoli del tronco. Il triatleta, quindi, è un atleta di resistenza che presenta un fisico armonico ed allenato in modo completo.
Dagli Ironman delle Hawaii al resto del mondo
Il triathlon nasce più di 40 anni fa, precisamente nel 1977 da una scommessa tra un gruppo di amici su una spiaggia di Honolulu, alle Hawaii. Questo gruppetto discuteva su quale fosse la gara più dura dal punto di vista della resistenza: se fosse la Waikiki rough water swim di 3,8 km a nuoto, se fosse la 112 mile (180 km) bike race around Oahu, o the Honolulu Marathon di corsa di km 42,195. Il comandante della marina John Collins suggerì di combinare le tre prove in un’unica gara. Quel giorno nacque il triathlon, la gara che ha fatto la leggenda di questo sport, l’Ironman delle Hawaii. Alla prima edizione parteciparono in 14 e il primo vincitore fu Gordon Haller. Da quel primo triathlon le cose sono cambiate molto. L’avvicinamento a questo bellissimo sport è gradualmente aumentato nel tempo tant’è che nell’ultimo ventennio si sono moltiplicati i praticanti, il numero di squadre, il numero di gare e di Paesi che lo promuovono, così come si sono diversificate le distanze rendendo questo sport accessibile a tutti. Questa costante crescita ed evoluzione ha permesso di raggiungere un traguardo importantissimo: l’esordio del triathlon nei programmi olimpici di Sidney 2000.
Quale tipo di preparazione è necessaria per affrontare un’attività così impegnativa?
Grande attenzione deve essere dedicata alla preparazione fisica. Il triathlon è uno sport durissimo e quindi non va assolutamente sottovalutato l’impegno a livello sia fisico e sia mentale, non solo durante la competizione ma anche e soprattutto durante gli allenamenti, che devono essere programmati in modo da arrivare con la giusta preparazione generale al momento della gara. La programmazione e preparazione serviranno a ottimizzare la performance e a prevenire gli infortuni. L’allenamento dovrà essere completo e strutturato con esercizi di potenziamento per ridurre il più possibile i carichi di lavoro sulle articolazioni di caviglie, ginocchia, anche, colonna vertebrale, spalle, gomiti, polsi, praticamente tutto...Il metodo migliore è l’allenamento funzionale attraverso l’utilizzo del corpo libero e attrezzi come trx, kettlebell, med ball, tavole propriocettive etc. Ovviamente oltre a questa preparazione la maggior parte del tempo di allenamento dovrà essere dedicata alla corsa, alla pedalata e al nuoto con diverse tipologie di allenamenti anche in base al tipo di percorso che si dovrà affrontare nella gara alla quale ci si sta preparando (dislivelli, tipo di acque in cui si nuoterà, venti etc.). Altri fattori su cui lavorare e da non trascurare sono per esempio le transizioni da una stazione all’altra (il momento in cui si passa dal nuoto alla bici, dalla bici alla corsa etc.), più saranno ridotti i tempi migliore sarà la performance.
Ma possono praticarlo tutti?
Il triathlon è adatto a tutte le persone, dagli 8 agli over 70, purchè non abbiano problematiche fisiche particolari come ad esempio patologie a carico di caviglie, ginocchia, anche, spalle, cuore etc.. Oltre alla condizione di salute, un fattore importante da considerare prima di avventurarsi alla prima gara è porsi obiettivi razionali. Se intrapreso con la giusta mentalità e con adeguata preparazione il triathlon ripagherà sicuramente di tutti gli sforzi con sensazioni indescrivibili.
A cura di Giulia Sammarco
con la collaborazione di Giacomo Strabla
Personal Trainer a Telgate (BG)