Nella stagione che vede un’impennata delle diete fai-da-te, riflettiamo sull’opportunità, sui pro e sui contro dell’astenersi dal cibo, saltuariamente o con metodo.
Sono svariati i motivi per cui qualche volta saltano i pasti: per tentare di dimagrire velocemente, per mancanza di tempo o, a volte, per scarso appetito. Il nostro organismo, ogni volta che digiuniamo, mette in moto una moltitudine di strategie che gli permettono di mantenere funzionanti tutte le strutture vitali. A seconda del tipo di digiuno, entrano però in gioco diversi meccanismi, a volte utili al benessere, altre volte poco salutari.

Saltare occasionalmente i pasti

A tutti è capitato di saltare un pasto e questo non crea grossi problemi. Ma tutti noi abbiamo sperimentato che in queste occasioni la fame al pasto successivo è decisamente superiore alla norma e, spesso, fatichiamo a controllare ciò che mangiamo. Questo comportamento è l’effetto di un eccessivo abbassamento della glicemia che l’organismo interpreta come un segnale d’allarme per mancanza di “carburante”. Il cervello ci spinge a far rifornimento di nutrienti, soprattutto di zuccheri e di grassi per far fronte immediatamente alle necessità vitali ed evitare di andare incontro al catabolismo delle sue strutture. Ecco quindi che potremmo sperimentare un eccesso di fame, una sensazione di stanchezza e una diminuzione delle capacità cognitive che ci spingerebbero a consumare un eccesso di cibo per placare questi sintomi. Se il digiuno viene praticato frequentemente, senza seguire una regola precisa, nel tempo possono arrivare danni alla salute come perdita di massa ossea, di massa magra, frequente calo di attenzione, rallentamento metabolico e una diminuzione di peso inadeguata. Paradossalmente, può anche portare a un aumento di peso, proprio a causa dell’aumentata sensazione di fame che spinge a mangiare senza controllo al pasto successivo.

La pratica del digiuno “intermittente”

Negli ultimi anni si è sentito molto parlare di digiuno intermittente. In realtà, questa è una pratica millenaria adottata da molte culture e religioni, che oggi sta guadagnando l’interesse della comunità scientifica accendendo un vivace dibattito relativo ai suoi benefici e agli eventuali rischi. Si tratta di un modello alimentare in cui si alternano periodi di alimentazione a periodi di digiuno rispettando determinate tempistiche e puntando l’attenzione sia a quando si mangia sia a cosa si mangia. L’effetto più ovvio di questa pratica è la diminuzione di peso, ma ci possono essere
anche ripercussioni benefiche sull’organismo, come il miglioramento della sensibilità insulinica, il miglioramento delle capacità cognitive, la riduzione dell’infiammazione, un effetto disintossicante. L’alimentazione occidentale moderna presenta una importante e pericolosa capacità pro-infiammatoria legata essenzialmente all’eccesso dell’introito calorico e di zuccheri. Queste caratteristiche portano inevitabilmente a uno stato di infiammazione cronica di basso grado che pone le basi per tutte le patologie tra le più diffuse oggi (diabete, obesità, cancro, patologie cardiovascolari, degenerazione del sistema nervoso centrale). L’alimentazione, come crea danni, può anche rappresentare un’arma efficace per abbassare questo stato infiammatorio cellulare e metabolico e, di conseguenza, rallentare o combattere l’insorgenza di tali patologie. Il digiuno intermittente è in grado di “invertire la marcia” verso l’infiammazione.

Un approccio ponderato

Questi interventi nutrizionali non sono adatti a tutti. Esistono situazioni patologiche e fisiologiche per cui è bene non intraprendere alcuna forma di digiuno. Attenzione anche al rischio di sviluppare disturbi del comportamento alimentare nei soggetti predisposti che, sostenendo l’obiettivo degli scopi salutistici del digiuno, possono trovare una giustificazione alla loro condotta. È bene quindi sottolineare che il digiuno intermittente non è una panacea. Una dieta equilibrata e uno stile di vita sano, che includa attività fisica regolare e il consumo di cibi nutrienti e salutari sono fondamentali per mantenere una buona salute a lungo termine. Il digiuno intermittente rappresenta una rivoluzione nel mondo del benessere, offrendo un approccio innovativo alla gestione del peso e alla promozione della salute. Tuttavia, mentre i suoi potenziali benefici sono promettenti, è importante adottare un approccio ponderato e consultare un nutrizionista prima di intraprendere qualsiasi cambiamento significativo nella propria alimentazione o routine di digiuno. 

A cura della Dott.ssa Simona Tadini
Biologa Nutrizionista, esperta in Nutrizione Chetogenica e in Nutrizione e Sport, master in Nutrizione Umana
Studio Nutrizione e Natura, Treviglio (BG), Ars Medica, Bergamo