La psicoterapia ipnotica suscita particolare curiosità ed è sempre più praticata all’interno del contesto di cura. Milton Erickson, padre dell’ipnosi moderna, ha rivoluzionato i vecchi preconcetti basati su metodi suggestivi, diretti e autoritari, ridefinendo i principi teorico-pratici dell’ipnosi attuale. La psicoterapia cosiddetta “ericksoniana” si definisce “ipnotica” in quanto generata dall’ipnosi, un fenomeno naturale e spontaneo paragonabile a quello che la mente assume durante l’addormentamento o il risveglio, o in quei momenti della giornata in cui siamo completamente assorti in un’attività e compiamo gesti automatici, detti anche inconsci. In una seduta di psicoterapia ipnotica, l’obiettivo del terapeuta è quello di esplorare le unicità e la storia di vita della persona, mobilitando attraverso l’ipnosi le sue risorse e abilità
mentali, che risiedono proprio nell’inconscio, per aiutarlo a rinforzarsi nell’autostima e ad affrontare le complessità quotidiane.

I benefici dell’ipnosi

L’ipnosi è uno stato che chiunque può sperimentare e può avere positivi effetti psicofisici sia nell’immediato che a lungo termine. Di seguito alcune condizioni in cui il trattamento con ipnosi si è rivelato particolarmente efficace:

> Ansia e attacchi di panico;
> Stress e disturbi psicosomatici;
> Bassa autostima;
> Fobie;
> Depressione e tono dell’umore;
> Lutto e gestione del dolore;
> Fame nervosa e perdita di peso;
> Raggiungimento di obiettivi personali e professionali;
> Preparazione alla gravidanza e al parto;
> Miglioramento delle prestazioni sportive;
> Disturbi del sonno;
> Problematiche della sfera sessuale.

La trance ipnotica e l’utilizzo di metafore

La trance è uno stato di profondo benessere durante il quale mente e corpo entrano in piena sintonia. Un paziente entra in stato di trance quando:

> il respiro diventa più regolare e profondo;
> sperimenta un rallentamento motorio;
> è totalmente concentrato su se stesso.

In questa fase, il cervello riduce la sua attività cosciente razionale e attiva le aree inconsce emozionali. Durante la seduta, il terapeuta comunica con la parte inconscia del nostro cervello attraverso un linguaggio metaforico e simbolico, che favorisce il pensiero creativo e riflessivo. La metafora terapeutica ha proprio lo scopo di promuovere nel paziente cambiamenti evolutivi personali, smuovere convinzioni negative, motivare a creare nuovi schemi e stimolare una riflessione che lo conduca alla soluzione giusta per sé. È una comunicazione indiretta che si rivolge all’inconscio, coinvolgendo maggiormente l’emotività e innescando gradualmente un processo di cambiamento. Al termine della seduta, il terapeuta accompagna il paziente nel riprendere lo stato di veglia, stimolandolo nella percezione sensoriale dell’ambiente circostante.

Quanto dura il percorso

Generalmente il percorso ha una durata media di una decina di sedute. Tuttavia, l’iter terapeutico deve essere cucito sulle caratteristiche del paziente (tailoring) e può quindi variare a seconda della gravità della patologia e da quanto essa incide sulla sua vita quotidiana.

A chi si rivolge

Chiunque, potenzialmente, può sottoporsi a questo tipo di trattamento. Tuttavia, è necessario un primo approccio analitico e terapeutico per avvicinare il soggetto a questo percorso, valutando caso per caso la possibilità di procedere ad affrontare le difficoltà attraverso un processo induttivo. È importante che il soggetto abbia sufficienti capacità creative, che sappia quindi usare la propria fantasia.

Paure, dubbi e pregiudizi sull’utilizzo dell’ipnosi

Non è raro che si arrivi alla seduta con paure, dubbi e pregiudizi. È opportuno che il terapeuta metta il paziente a proprio agio, spiegando in cosa consiste lo stato ipnotico, come avviene e quali sono le sensazioni psicofisiche che avvertirà durante lo stato di trance. Superiamo i classici stereotipi che sono comunemente associati all’ipnosi “da spettacolo”: durante la seduta di psicoterapia ipnotica non è possibile costringere il paziente a fare qualcosa che sia in contrasto con la sua volontà, le sue convinzioni o la sua personalità. L’ipnosi, infatti, non induce la persona a uno stato di totale incoscienza, non plagia, non influenza direttamente o indirettamente comportamenti che il soggetto non vorrebbe tenere. L’ipnosi terapeutica non altera la persona né l’esperienza di vita passata, bensì permette di imparare di più su se stessi, modificando comportamenti e convinzioni errate su di sé, acquisite a seguito di esperienze negative. È inoltre fondamentale, come in tutti gli approcci terapeutici, che si instauri un rapporto di reciproca fiducia, costruendo un’alleanza terapeutica tra paziente e terapeuta affinché si possano ottenere risultati duraturi nel tempo. L’ipnosi può inoltre favorire un aumento dell’autostima, permettendo di superare le proprie difficoltà grazie allo strutturarsi di immagini mentali di come vorrebbe essere. A questi cambiamenti, segue la scoperta di una nuova consapevolezza più solida che apre le porte a nuovi atteggiamenti e abitudini più sane e costruttive.

A cura della Dott.ssa Valeria Tessa
Psicologa - Psicoterapeuta
MindFit Clinic, Bergamo