I consigli per un regime alimentare che fa bene alla salute e al Pianeta. 
Quest’anno l’Earth Overshoot Day, il giorno del debito ecologico del pianeta, ovvero il giorno in cui l’umanità ha interamente consumato le risorse rinnovabili che la Terra è in grado di rigenerare, è scattato il 1 agosto 2024. Nei Paesi occidentali con consumi più alti, è avvenuto molto prima. In Italia, per esempio, già il 19 maggio 2024 avevamo consumato le risorse naturali sostenibili. Questo significa che se tutti consumassero come gli italiani, servirebbe un pianeta quattro volte più grande. L’utilizzo di risorse, dunque, supera la capacità della Terra di rigenerarne e questo deficit ecologico dipende dai nostri comportamenti e abitudini. Siamo sempre più consapevoli che la nostra salute non può prescindere da quella del pianeta, ma a questa consapevolezza non sempre segue un comportamento adeguato e in tutto questo, il nostro regime alimentare ha un’importanza fondamentale.

Che significa alimentazione sostenibile?

Sostanzialmente, per alimentazione sostenibile si intende un modello alimentare, che prevede bassi consumi idrici, bassi consumi di suolo e basse emissioni di CO2 in proporzione alle calorie e ai nutrienti che ci fornisce. Molteplici sono i fattori universalmente riconosciuti, nell’impatto del nostro attuale sistema alimentare sull’ambiente: consumo e inquinamento idrico, deforestazione, sfruttamento intensivo dei terreni, elevata emissione di gas serra nell’ambiente. I regimi alimentari a maggiore impatto sul pianeta sono quelli iperproteici, spesso adottati sulla scia di mode alimentari o proposti come diete dimagranti, e non per motivi legati alla salute. Al contrario, adottare modelli sostenibili può migliorare il nostro benessere e impattare molto di meno sul pianeta. L’ideale è rappresentato dalla nostra dieta mediterranea e dalla sua piramide alimentare, raccomandata per la nostra salute e per quella del pianeta, che prevede un consumo più ampio di alimenti a base vegetale, ricchi di cereali, frutta, verdura e legumi (alla base della piramide) e ridotto consumo di carne, pesce, uova, latticini (in cima alla piramide).

Cosa si può fare?

Un’alimentazione varia ed equilibrata, ricca di frutta, verdura e cereali integrali, è fondamentale per prevenire molte malattie croniche, riduce l’impronta ecologica e contribuisce a preservare le risorse del pianeta per le future generazioni. Ognuno di noi può fare la propria parte. Iniziando a seguire queste cinque semplici regole, possiamo contribuire a costruire un futuro più sano e sostenibile per tutti.
> Privilegiamo alimenti locali e di stagione. Si riduce l’impatto ambientale legato al trasporto, si sostiene l’economia locale e si garantisce una maggiore freschezza dei nutrienti. Consultiamo i calendari di frutta e verdura di stagione, visitiamo i mercati locali e acquistiamo direttamente dai produttori.
> Riduciamo il consumo di carne. L’allevamento intensivo è una delle principali cause di emissioni di gas serra e ha un elevato impatto sul consumo di acqua e di suolo. Introduciamo gradualmente più proteine vegetali nella dieta (legumi, tofu) e consumiamo la carne rossa con molta moderazione, preferibilmente allevata al pascolo.
> Limitiamo gli sprechi alimentari. Lo spreco alimentare contribuisce al riscaldamento globale e al consumo di risorse preziose come acqua e terra. Pianifichiamo i pasti, conserviamo correttamente gli alimenti, utilizziamo gli avanzi in modo creativo e informiamoci sulle iniziative locali contro lo spreco alimentare.
> Scegliamo prodotti con poco imballaggio. Riduciamo la produzione di rifiuti e l’inquinamento da plastica. No alle confezioni monodose. Se possibile, acquistiamo prodotti sfusi, usiamo borse riutilizzabili e preferiamo imballaggi biodegradabili o riciclabili. Scegliamo le borracce al posto della plastica usa e getta.
> Scegliamo alimenti biologici o da piccoli produttori. Spenderemo leggermente di più, ma si tratta di un investimento in termini di salute personale e globale. L’agricoltura biologica ha un minore impatto sull’ambiente, protegge la biodiversità e non utilizza pesticidi dannosi per la salute e l’ecosistema.

E la generazione Zeta?

In sintesi, essere sostenibili e sani significa recupero delle nostre tradizioni locali, della propria cultura agricola e alimentare. Valorizziamo i cibi poveri e gli ingredienti locali, al contrario di quelli processati industrialmente. In particolare, la cultura alimentare tradizionale italiana segue i principi della biodiversità e adotta comportamenti virtuosi. Le nostre nuove generazioni si mostrano sensibili all’argomento, molto di più delle precedenti, con rinnovata attenzione per la sostenibilità alimentare e alle sue conseguenze sul corpo. La generazione Zeta è una generazione più aperta, perché si trova dentro il problema e per questo si sente chiamata in causa. E se cambiano le nostre abitudini, cambierà anche il mercato. 

A cura di Sara Carrara