Relazioni extraconiugali? Spesso rifiutiamo di guardare in faccia la realtà e a volte, oltre ad esserne vittime, rischiamo di essere complici dell’infedeltà altrui.
Roberta ha sposato Carlo, un uomo che all’inizio le ha fatto vivere la favola che desiderava, ma nel tempo ha cominciato a cambiare. Era spesso assente, anche se presente fisicamente, aveva riunioni di lavoro nei momenti più impensati. A voler ben vedere, era abbastanza chiaro che nella vita di Carlo ci fosse la presenza di un’altra, ma non volendo Roberta distruggere il sogno che si era creata, ha cacciato negli abissi un possibile dolore del cuore, sviluppando mille altri sintomi che la tenessero impegnata. Le sue attenzioni erano rivolte agli attacchi di panico, al calo di desiderio, all’aumento del peso. Andava in terapia per le sue nevrosi e durante la prima seduta, parlando della sua vita di coppia, aveva detto: “Con lui va tutto bene! È l’unica cosa che funziona”. Inizialmente, è stata curata per le varie problematiche, superando i disturbi d’ansia e rafforzando le sue risorse, la sua femminilità. Quando, dopo qualche mese, si è scavato sui legami familiari, Roberta è tornata in studio dicendo: “Ho scoperto che mio marito mi tradisce da anni. È un bugiardo”. In pratica, solo acquistando maggior consapevolezza, ha avuto la forza di aprire gli occhi e vedere quello che prima la sua mente rifiutava.

Cosa insegna la storia di Roberta

La storia di Roberta, come quella di tantissime altre persone, dovrebbe portare a interrogarci su quanto realmente amiamo e conosciamo i nostri partner e quanto invece stiamo investendo sul sogno della famiglia perfetta. Quindi sulla nostra fantasia di bambini con occhi ancora troppo ingenui e innocenti. E l’altro, o l’altra, probabilmente è stato un co-autore, un co-protagonista di questa favoletta. Di casi così è pieno il mondo. Perché ci si continua a far del male a vicenda? La matassa si scioglie molto facilmente. Il tradimento nasce da un inganno iniziale, spesso da parte di entrambi i partner, che è quello che l’altro debba obbligatoriamente renderci felici e rispondere ai nostri bisogni, a prescindere da quello che noi facciamo o comunichiamo. Questo non può essere possibile, soprattutto in tutte le fasi del rapporto.

Quando nasce l’infedeltà

È naturale che nel periodo dell’innamoramento non si veda altro che lui o lei, siamo completamente coinvolti, perché la tempesta ormonale fa diventare l’altro la nostra gioia e la nostra ossessione. Questo però ha una scadenza. Dalla scienza, infatti, sappiamo che tale fase dura circa due anni. Quando si passa alla monogamia reale, sentita, realmente costruttiva, infatti, ci vuole l’empatia. Un elemento fondamentale, perché ci fa arrivare ad accogliere l’altro dentro e a farlo diventare parte di noi, al punto tale che quel rapporto diventi esclusivo. Dove i sentimenti, e quindi anche il dolore dell’altro, vengono percepiti nel cuore come fossero nostri. È questo che ci porta ad assumere un comportamento spontaneo di lealtà per non avvelenare quel campo interpersonale prezioso, speciale e unico. Ma va raggiunto attraverso un percorso autentico, in cui la comunicazione diventa così complice e sincera, che anche il bisogno di nuovi stimoli, a un certo punto, viene condiviso per continuare a nutrire una reale conoscenza dell’altro, liberando e producendo nuova energia nella coppia.

Coltivare la comunicazione

Se ognuno di noi si prendesse la briga di coltivare una comunicazione autentica, scoprirebbe infatti che il partner non è mai uguale a sé stesso, bensì è una potenziale fonte di stimoli inesauribile. Invece, molto spesso, nella nostra società, si vive l’altro come un oggetto di consumo, esattamente come fanno i bambini con il nuovo giocattolo, una volta esaurita la gamma delle funzioni passano a quello successivo. Ma l’essere umano non è un giocattolo. Ha un suo potenziale pressoché infinito. È capace di superare i propri limiti, portare alla luce nuove caratteristiche prima sepolte nell’ombra e adattarsi a nuove situazioni. Se ci chiudiamo in uno schema ripetitivo, con regole rigide per paura di ferire o alterare la nostra immagine agli occhi dell’altro, alla lunga satureremo di non detti, emozioni negative e falsi messaggi il rapporto fino a irrigidirlo e avvelenarlo.

Perché si tradisce?

La maggior parte delle persone che tradiscono, in realtà, hanno perso fiducia nell’altro, non si sentono più ascoltati e accolti in tutte le nuove parti che emergono man mano che la relazione le attiva. Perché la fiducia nell’altro richiede fiducia in se stessi, nei legami, che le parti in ombra possano essere gestite e risolte portando luce e verità. La fiducia fa parte della strutturazione di una personalità sana. Chi non è capace di fidarsi e affidarsi inevitabilmente è una persona che non può vivere una vita autentica, non può essere autentica. Ogni moto d’amore verrà processato, filtrato e bocciato, perché potrebbe esporre al tradimento. Spesso le persone che agiscono così hanno subito tradimenti all’interno della famiglia.

La reazione al tradimento

Quando il tradimento viene a galla, la prima reazione è di totale disperazione, perché viene ferita la fiducia e l’amore verso noi stessi e la relazione. Chi l’ha vissuto sa che è difficilissimo da superare, perché una parte di noi continua ad amare, l’altra si sente tradita e vorrebbe vendicarsi. L’energia creativa entra in conflitto con quella distruttiva e avviene un vero e proprio terremoto interiore. Il tradimento invece può rappresentare un’opportunità di crescita e di espansione della coscienza di sé. In questo momento storico non ci sono risposte preconfezionate o ricette per tutti. Ci si può solo rimboccare le maniche per trovare delle soluzioni, anche originali, ma devono essere sempre e comunque sentite e condivise. Approfittiamo di questa fase di sperimentazione in cui tutto è concesso. Le relazioni ognuno se le crea su misura e ognuno di noi è chiamato a dare il suo contributo pionieristico in questo viaggio alla scoperta dell’amore autentico oltre i rigidi schemi dell’amore romantico, ma decadente. 

A cura della Dott.ssa Elisabetta Notaro
Psicologa Psicoterapeuta e Sessuologa
Livorno (LI)