Ma oggi lo stress condiziona i malanni del corpo. La visione olistica dell’osteopata.
Lo spirito è forte e l’energia abbonda in un corpo privo di dolore, come suggerisce la locuzione Mens Sana in Corpore Sano tratta dalle Satire di Giovenale. In un periodo storico in cui era la componente fisica a essere sottoposta a maggior carico di stress,, veniva riconosciuto come un corpo sano garantisse all’individuo anche tranquillità di spirito. È innegabile come il dolore cronico sia infatti fonte di stress e di una cattiva qualità della vita. La situazione, ai giorni nostri, sembrerebbe essersi ribaltata. Ma cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia. La dicotomia tra i due elementi rimane forte, quello tra anima e corpo continua a essere un legame inscindibile.

Il legame mente-corpo

Nella pratica osteopatica rilevo quotidianamente come questo legame vada a influenzare la nostra vita. In una società in cui siamo sottoposti a un carico mentale sempre più elevato il nostro corpo manda segnali d’allarme continui e sempre più marcati. La componente stressogena va a influenzare il nostro sistema nervoso autonomo andando ad alterare il normale equilibrio tra quelle che sono le sue due velocità di marcia: parasimpatico e ortosimpatico. La prima (parasimpatico) è la modalità in cui il nostro organismo si rilassa, tutte le attività fisiologiche sono rivolte al riposo, alla digestione, alla produzione e al recupero dell’energia; la seconda(ortosimpatico) è invece quella deputata a gestire tutte quelle funzioni fisiologiche di risposta allo stress, la cosiddetta modalità “lotta o fuggi” in cui il corpo si prepara a reagire agli input esogeni. Lo stile di vita contemporaneo induce costantemente il nostro sistema nervoso a trovarsi nella situazione di dover fronteggiare continue “battaglie” mentali portando troppo spesso la macchina del nostro corpo in modalità “lotta o fuggi” rischiando di mandare il motore fuori giri.

L’esempio della cervicalgia

Un esempio in cui molti si ritroveranno: la cervicalgia. Il famoso “colpo d’aria”, il blocco cervicale per il quale molti pazienti si rivolgono ai terapisti manuali, è in molti casi dovuto a un carico di stress mentale elevato e protratto nel tempo. Una mente sovraccarica di pensieri restituisce, come risposta fisiologica, un corpo che serra la mandibola (ecco qui comparire i casi di soggetti che durante la notte stringono e digrignano i denti), un diaframma che si contrae eccessivamente perdendo elasticità e non riuscendo più a garantire la sua vitale funzione di muscolo primario della respirazione. La prima struttura che subisce la negativa influenza di questi due meccanismi disfunzionali è il segmento cervicale: l’azione di stringere i denti attiva, seppur in maniera al soggetto impercettibile, la muscolatura cervicale che così si ritrova costantemente sotto sforzo.

La respirazione

Non solo, i gruppi muscolari della cervicale sono anche detti “respiratori accessori”, deputati cioè a coadiuvare il diaframma e tutta la muscolatura intercostale nell’attività respiratoria. Un muscolo diaframmatico disfunzionale, che fa fatica a garantire la sua funzione respiratoria, va quindi indirettamente a sovraccaricare la muscolatura della cervicale, costretta a un surplus di lavoro per garantire all’individuo quella che è una funzione fondamentale alla vita. La mandibola dall’alto che serra i denti e il diaframma dal basso che chiede aiuto. Ecco che la nostra cervicale si ritrova in una situazione di sovraccarico che la porta, alla lunga, ad andare in blocco provocando forte dolore e impotenza funzionale.

Il trattamento osteopatico

Il trattamento osteopatico va a lavorare su più piani: il riequilibrio delle fasce e il detensionamento della muscolatura non possono prescindere da un lavoro sulla respirazione e sull’abbattimento del tono del sistema ortosimpatico che, come visto, è costituito da tutte quelle funzioni fisiologiche che il nostro organismo attiva nella gestione dello stress. Altrettanto, se non più importante, naturalmente sarà il lavoro che il paziente dovrà fare su sé stesso poiché è lui l’unico vero protagonista che potrà risolvere a monte il problema: imparare a gestire lo stress. Il trattamento osteopatico sarà utile nella gestione del dolore e nel reindirizzare sulla giusta via l’organismo del paziente andando a ripristinare il normale equilibrio fisiologico delle principali strutture implicate, lavorando su muscolatura masticatoria, respiratoria e cervicale per andare a rimuovere il dolore dalle articolazioni e dai gruppi muscolari implicati. Restare sulla giusta strada imparando ad ascoltare e rispettare il proprio corpo sarà invece compito della persona. E allora si ritorna da dove avevamo iniziato, ribaltando semplicemente un paradigma antico quanto l’uomo: corpo sano in animo sano.

A cura di Marcello Giannelli D.O.
Osteopata
Mindfit Clinic, Bergamo