Perché è così importante allattare al seno? Come fare se il bambino non si attacca subito? E poi, i pannolini lavabili come funzionano? Quale sarà il più adatto per il mio bambino? Ecco, queste sono solo quattro tra le migliaia di domande che affollano la mente delle neomamme: provare a fare rete tra mamme, cercare di creare un gruppo che condivide questa esperienza e, magari, mostrare un po’ di riguardo anche per l’ambiente mentre si cresce il proprio bambino, è l’obiettivo de Le Mamme della Terza Piuma.

Si tratta di un gruppo coordinato dalla dott.ssa Laura Ferla, psicologa dell’età evolutiva nonché mamma peer dal 2018 e volontaria Unicef: con il suo aiuto proviamo a rispondere a qualcuna delle domande che ci siamo posti; partiamo dall’allattamento al seno per poi conoscere meglio l’uso dei pannolini lavabili.

Perché ci sono ancora dubbi sull’allattamento al seno?
Allattare al seno è una delle pratiche più naturali che esistano, ma non per tutte le neomamme si tratta di un gesto istintivo e «naturale»: purtroppo, a volte non è sinonimo di facile, immediato e non problematico.
La dott.ssa Ferla ci racconta che il successo dell’allattamento al seno «dipende molto dalla disposizione caratteriale e dalla rete che la mamma ha attorno: se è sostenuta da una mamma peer e amiche, dai parenti e dal pediatra, allora non c'è motivo per il quale non funzioni. Invece, se manca il supporto esterno e la mamma non è molto motivata o informata, l’alternativa del latte artificiale diventa allettante». 
Essere convinti della propria scelta, infatti, è già metà dell’opera: «ci sono ancora molte credenze, molte teorie di un tempo passato che i parenti – ovviamente a fin di bene – ci ripetono continuamente. Se si è insicure, però, queste teorie possono insinuare il dubbio di non essere adeguate, generando un circolo vizioso che influisce sulla produzione del latte; ecco perché è importante che la futura mamma sia ben informata sull'allattamento al seno prima del parto».

Tutti i vantaggi dell’allattamento al seno: perché è quasi sempre la scelta migliore?
I vantaggi dell’allattamento al seno sono innumerevoli, sia per la mamma che per il bambino: non solo si parla di salute, ma anche del rapporto mamma-bimbo e, non ultimo, di impatto ambientale.

1. Il latte è sempre disponibile, in qualsiasi momento: è sempre pronto, non è necessario scaldare il biberon ecc;

2. aumenta il contatto con la mamma, generando una sintonia diversa, un legame forte: la mamma diventa la base sicura del bambino;

3. il colostro – cioè il primo latte – è un concentrato di sostanze fondamentali per le difese immunitarie del bambino. Nella pratica, è quasi un vaccino, tanto che anche a chi non vuole allattare viene chiesto di spremerlo;

4. la composizione del latte è mutevole, si rimodula continuamente sui bisogni del bambino e sulla sua crescita. Bambini con tipologie e necessità diverse inducono la produzione di latti diversi, con una percentuale diversa di grassi e proteine: ad esempio, anche in estate viene dato solo il latte materno ai neonati perché ha grande parte liquida che sostiene la loro idratazione;

5. secondo l’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità, bisognerebbe allattare esclusivamente al seno per almeno i primi sei mesi di vita del bambino;

6. anche per la mamma ci sono dei vantaggi: allattare al seno, infatti, protegge da alcune malattie, quali il tumore alla mammella e alle ovaie; ancora, ci sono riscontri positivi anche a livello osseo, poiché sembra che le ossa si impoveriscano quando allatti, ma dopo lo svezzamento la loro composizione torna migliore di prima

7. anche per l’ambiente è consigliabile allattare al seno: la produzione di latte artificiale, infatti, ha un impatto notevole a partire dall’involucro, dall’utilizzo massiccio di acqua ed energia per produrlo, fino all’utilizzo (fino poco fa) di olio di palma, causa di deforestazione;

Ci sono anche degli aspetti negativi da considerare?
«Certamente allattare al seno non è adatto sempre e per tutti – ci dice la dott.ssa Ferla. Il latte artificiale rimane un’alternativa per chi ha seri problemi nell’allattamento, ma dobbiamo ricordare che deve essere considerato come un farmaco, pensato appunto per chi non riesce o non può allattare».

Ad esempio, può succedere che:

- la neomamma ha molti impegni fuori casa, oppure deve lavorare in luoghi troppo distanti dal bambino: in questo caso gestire le necessità del neonato a richiesta sarebbe complicato;

- insorgano (o siano già presenti) condizioni psicologiche nella mamma che necessitano attenzione e delicatezza;

Sappiate che, fortunatamente, ci sono comunque mamme che riescono ad allattare anche in queste situazioni.

Come ti confronti con le altre mamme? Come sei diventata una mamma peer?
«Ho seguito un corso di formazione presso l’ATS di Bergamo nel 2018 e poi, insieme ad Alessandra Gabriele della Terza Piuma, abbiamo iniziato a ideare progetti per le neomamme. Inizialmente abbiamo dato vita a un “baby pit stop”, cioè abbiamo voluto destinare un angolo del negozio di via Divisione Tridentina per le mamme che, trovandosi in quella zona della città, avessero bisogno di un posto tranquillo e sicuro per allattare» ci racconta la dott.ssa Ferla.
«Subito il progetto si è evoluto e allargato: abbiamo creato gli incontri per neomamme di cui io sono coordinatrice appunto in quanto mamma peer. Insieme affrontiamo tutti gli argomenti che creano preoccupazione nelle neomamme, a partire dall’allattamento: le richieste ci arrivano sia tramite il canale dell’ATS, sia dal passaparola che si crea tra le mamme. Durante il lock-down, inoltre, le mamme peer di Bergamo e Milano si sono attivate e hanno aperto una pagina Facebook per provare a dare il nostro sostegno anche a distanza».

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Cosa avviene durante gli incontri che organizzate presso La Terza Piuma?
«Si tratta di un incontro di due ore una volta al mese; generalmente lo teniamo il giovedì mattina dalle 10.00 alle 12.00 – spiega la dott.ssa Ferla - Con le mamme ci troviamo in uno spazio libero, riunendoci in cerchio per sentirci a nostro agio e alla pari: a seconda delle tematiche si tratta di un momento più o meno strutturato. A volta è semplicemente un momento per chiacchierare e confrontarsi anche in maniera conviviale; altre volte invece sollecitiamo l’intervento di esperti su tematiche specifiche.
In ogni caso teniamo molto al fatto che gli incontri siano momenti piacevoli, perciò abbiamo predisposto dei cuscinoni per l’allattamento e il “cestino dei tesori”, cioè un cestino che racchiude dei materiali per il gioco dei bambini, in modo da intrattenerli mentre le mamme pensano al benessere di entrambi».

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L’aspetto ambientale è molto importante per La Terza Piuma, raccontaci di più sui pannolini lavabili
«Sì, per noi l’attenzione all’ambiente è tutt’uno con il nostro modo di intendere la genitorialità» conferma la dottoressa Ferla. «Proprio per questo abbiamo ideato la Pannolinoteca, il cui concetto si avvicina a quello di una “biblioteca per pannolini”. Nel tempo abbiamo raccolto pannolini lavabili in buono stato da numerose donazioni che abbiamo pensato non di donare, ma di affittare: in questo modo, se una mamma vorrà avvicinarsi a questo mondo non dovrà per forza comprare i pannolini lavabili, ma li potrà provare».
Di pannolini lavabili, infatti, esistono tante tipologie diverse e capire quale può essere meglio per il proprio piccolo, ma anche gestibili per la mamma, può non essere semplice: limitando la spesa e incoraggiando a provarne diversi tipi, sperano che le mamme non si sentano più scoraggiate, ma incuriosite date che potranno fare tutti i test che vogliono con serenità.
«Alla mamma che scopre la nostra Pannolinoteca mostro le varie tipologie di pannolino lavabile su un bambolotto – continua la dott.ssa Ferla - e componiamo insieme un kit che raggruppi le varie tipologie che sono sembrate più adatte. Ovviamente diamo istruzioni sul lavaggio e sul mantenimento del pannolino, in modo che anche la mamma successiva li trovi in perfetto stato».

Essere mamma, insomma, ha molto a che fare con il tipo di persone che siamo, a tutto tondo: sostenendoci a vicenda e portando le nostre convinzioni e i nostri principi anche nella sfera della genitorialità riusciremo sicuramente a crescere i nostri bambini nel migliore dei modi.

A cura di Chiara Buratti
con la collaborazione della dott.ssa Laura Ferla, psicologa dell’età evolutiva 
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