Sono numerosi i genitori che si rivolgono al Centro per l’Età Evolutiva per chiedere un aiuto nella gestione dei figli che manifestano problemi di comportamento, situazione che comporta nella maggior parte dei casi un notevole stress familiare.

 Innanzitutto è necessario analizzare insieme ai genitori la situazione -quindi condurre un’accurata valutazione diagnostica – che consenta di comprendere a cosa attribuire le difficoltà comportamentali del figlio.

I comportamenti del bambino possono essere riconducibili a diversi fattori, di natura temperamentale, di natura emotivo-relazionale, altre volte riflettono dinamiche familiari disfunzionali, più frequentemente la situazione è complicata dal fatto che sono presenti contemporaneamente più condizioni.

Una prima distinzione può esser fatta tra bambini che presentano un Disturbo di Attenzione e Iperattività - ADHD oppure un Disturbo Oppositivo Provocatorio- DOP. In entrambe le condizioni il bambino può presentare sul piano comportamentale problemi di regolazione comportamentale ed emotiva, ma è importante sottolineare come le motivazioni sottostanti siano diverse.

Nel caso in cui i problemi comportamentali del bambino siano dovuti all’ADHD i comportamenti di iperattività sono motivati dal bisogno del bambino di muoversi spesso per contrastare la noia di stare fermo nello svolgimento di una singola attività per un tempo prolungato. In questi casi una prima indicazione per i genitori è quella di strutturare in modo chiaro e prevedibile le attività giornaliere, anticipare le richieste ed essere molto gratificanti ogni volta che il bambino è in grado di mettere in atto quanto il genitore gli chiede di svolgere. Inoltre, è importante che i genitori siano molto espliciti nella comunicazione e che il bambino abbia molto chiaro ciò che dovrà gradualmente imparare a mettere in atto. Serve tanta perseveranza, coerenza e gestione delle proprie emozioni da parte del genitore.

Altri bambini possono manifestare problemi di comportamento legati ad una scarsa regolazione delle emozioni, ad esempio la rabbia, che tendono a manifestare frequentemente e con particolare intensità.  Spesso questi bambini con disregolazione emotiva presentano un disturbo oppositivo provocatorio (DOP): un pattern di comportamenti disfunzionali che coinvolgono soprattutto il piano relazionale in cui il bambino tende a provocare, sfidare, polemizzare sia gli adulti che lo circondano che con i pari. I bambini con DOP possono essere arrabbiati o tristi (spesso rabbia e tristezza spesso sono le due facce della stessa medaglia) e per tale motivo manifestano problemi relazionali che creano un elevato stress in famiglia e a scuola. In questi casi i genitori devono tenere presente che i bambini con DOP o con disregolazione emotiva hanno bisogno innanzitutto di sentire un supporto emotivo al loro fianco: una delle indicazioni per i genitori è quella di accogliere le emozioni del bambino e di sintonizzarsi per farlo sentire compreso e alleggerire parte delle emozioni più disturbanti. Riconoscerle e verbalizzare le emozioni aiuterà il bambino a diventare più consapevole di ciò che prova e sempre più capace di autoregolarle. L’accettazione delle emozioni è il primo passo per poterle riconoscere e gestire in modo funzionale Ad esempio, il genitore può dire: “capisco che tu ti possa sentire arrabbiato, lo sarei anch’io al tuo posto, ora però dobbiamo trovare un modo per risolvere questo problema…se vuoi ti aiuto a trovare una soluzione che ti soddisfi….”

In generale, oltre alla comprensione e condivisione emotiva tra bambino e genitore, che ha anche lo scopo di favorire lo sviluppo dell’empatia del bambino, è altrettanto importante che i genitori mantengano sempre un atteggiamento di fermezza, non durezza, e coerenza nelle scelte educative. La coerenza educativa si manifesta soprattutto nell’allineamento tra quanto il genitore mette in atto nella sua quotidianità e quanto chiede al figlio. I figli guardano soprattutto la coerenza tra le parole e i comportamenti, per questo motivo è importante anche “lavorare su stessi” per essere dei modelli credibili per i figli.

Presso il Centro per l’Età Evolutiva effettuiamo percorsi di supporto ai genitori che hanno figli che manifestino problemi di comportamento. Gli incontri avvengono sia nel format individuale, ma anche in piccolo gruppo, proprio perché abbiamo osservato come tra i genitori si creino sintonie e un clima di mutuo-aiuto molto efficaci.

Gian Marco Marzocchi
Psicologo
gianmarco.marzocchi@centroetaevolutiva.it
Per info: Centro per l’Età Evolutiva
Via Dei Partigiani 5 Bergamo
www.centroetaevolutiva.it
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