La forza e l’orgoglio della tradizione, la capacità e il coraggio di guardare sempre avanti e stare al passo con i tempi e le innovazioni, anzi anticiparle. Con un solo e unico obbiettivo: offrire ai pazienti la migliore cura e assistenza possibili e aiutarli a raggiungere, recuperare e mantenere il proprio benessere psico-fisico e qualità di vita. è questa la filosofia dell’Istituto Clinico Quarenghi di San Pellegrino, una filosofia che si rinnova da quasi un secolo e non sembra conoscere stanchezza.

Tutt’altro. A 90 anni dalla sua fondazione, avvenuta nel 1925 per opera del dottor Francesco Merino Quarenghi, infatti la prestigiosa clinica, accreditata con il Servizio Sanitario Nazionale, non solo è ormai un punto di riferimento per la Valle Brembana, ma, grazie alla specializzazione, alle innovazioni tecnologiche, alla professionalità e al contesto naturale in cui è inserita attrae ogni anno pazienti da tutta la regione e non solo. Merito della passione con cui la seconda e terza generazione Quarenghi, sempre attenta a non tradire lo spirito iniziale pur adattandolo ai tempi, porta avanti l’innovativo progetto del suo fondatore. «La storia della struttura ha inizio nel 1925, come clinica dietetica» spiega la dottoressa Michèle Quarenghi, direttore generale dell’Istituto. «Mio nonno, il dottor Francesco Merino Quarenghi, anticipando i tempi, decise di creare una struttura in cui i pazienti potessero recuperare il proprio benessere psico-fisico. Il cuore dell’attività era la medicina preventiva che si stava affermando a livello internazionale ma era allora pressoché sconosciuta in Italia, una medicina che si rifaceva alla cultura medica antica, ispirata al recupero dei ritmi naturali della vita, all’esercizio fisico, al valore terapeutico dei regimi vegetariani, al trattamento clinico con bagni di aria e luce, al controllo dei fattori di rischio, quali sovrappeso, sedentarietà, diabete, gotta e ipertensione arteriosa, fumo. Tutti principi più che mai attuali anche nella nostra società moderna. Questa precoce coscienza scientifica del rapporto tra una sana alimentazione e il benessere della persona ha rappresentato la filosofia sulla quale è stato fondato il nostro Istituto ed è per noi ancora oggi un alto valore da mantenere».

Da quell’intuizione sono passati 90 anni. Decenni durante i quali l’Istituto, prima sotto la guida di Eugenia, la tenace moglie del fondatore, e poi dei suoi cinque figli (due dei quali si laureano in medicina), ha posto le basi di quello che è oggi. «Dopo una parentesi durante la Guerra, periodo in cui viene requisita e occupata dal Ministero dell’Agricoltura, nel 1947 la Clinica riapre come unico presidio ospedaliero della Valle Brembana e quindi con reparti sia medici sia chirurgici, ostetrici, otorinolaringoiatrici e pronto soccorso e tutti i servizi diagnostici. Questo per oltre venti anni, pur continuando, anche se in misura ridotta, l’attività del “Medical Hotel” con la quale tutto era iniziato» continua nel racconto il Presidente, Bruno Quarenghi.

La svolta arriva nel 1966, quando la Clinica introduce, fra le sue specialità, la riabilitazione neuromotoria e successivamente, nel 1976, anche quella cardiologica. Da allora la riabilitazione, in tutte le sue branche, diventa il fiore all’occhiello della struttura: in seguito sono state introdotte la riabilitazione per le malattie respiratorie (2003), la riabilitazione dedicata ai pazienti obesi (2006), quella destinata ai pazienti affetti da malattie vascolari (2009) e da ultimo la riabilitazione oncologica (2014). «Lo sviluppo della nostra riabilitazione è frutto di una continua tensione strategica che ha visto la struttura crescere negli anni con due nuovi padiglioni e di ingenti investimenti che hanno portato all’acquisizione di importanti tecnologie all’avanguardia» sottolinea la dottoressa Quarenghi. «In particolare il sistema di locomozione robotizzata Lokomat, utile nel trattamento di alcune patologie neurologiche come sclerosi multipla, esiti di trauma cranico e lesioni midollari, malattia di Parkinson; l’OptoGait, un raffinato sistema per l’analisi computerizzata delle caratteristiche del cammino; il VRRS (Virtual Reality Rehabilitation System), apparecchiatura che, tramite scenari simulati da un computer, offre la possibilità al paziente di vedere, sentire e interagire con un ambiente artificiale che riproduce contesti di vita reale, rieducandolo alla quotidianità; lo spirometro-pneumotacografo, strumento che consente di eseguire il test alla metacolina». A questo rinnovamento si affianca la vasca terapeutica di 40 metri quadrati, attrezzata con i più moderni dispositivi di movimentazione dell’acqua e vasche per idroterapia parziale, utile al trattamento di patologie neurologiche e ortopediche.

«Queste nuove tecnologie rappresentano oggi un completamento indispensabile, unito all’alta professionalità degli operatori, per offrire una riabilitazione d’eccellenza» dice la dottoressa Quarenghi. «Ma soprattutto ci permettono di garantire ai nostri pazienti, che provengono direttamente da altri ospedali per acuti (neurochirurgie, cardiochirurgie, chirurgie toraciche e/o generali e, neurologie, ortopedie e pneumologie) oppure dal domicilio in caso di patologie croniche riacutizzate, un trattamento riabilitativo davvero personalizzato e su misura». Dopo un’approfondita valutazione del paziente, l’équipe riabilitativa (che è multidisciplinare e comprende diverse professionalità che lavorano in sinergia: medici, neuropsicologi, fisioterapisti, logopedisti, infermieri etc.) provvede a definire un progetto riabilitativo individuale, cioè un percorso di cura graduale e progressivo mirato al raggiungimento della condizione ottimale di benessere del paziente, al quale prendono parte anche i familiari, aspetto questo importante per creare condizioni adeguate al rientro al domicilio o al reinserimento sociale. «Concluso il percorso, c’è la verifica dell’efficacia di trattamenti erogati e dei risultati raggiunti. Una fase molto importante, basata sull’utilizzo di numerosi indicatori di esito che valgono anche come elementi per le successive scelte organizzativo-assistenziali» aggiunge il Presidente.

Tradizione, professionalità, efficacia e innovazione tecnologica: questi gli ingredienti della riabilitazione del futuro, una riabilitazione che all’Istituto Clinico Quarenghi è già realtà.

Il servizio di “Medical hotel”: una vocazione antica ma attuale
I pazienti che, non presentando patologie acute, desiderano usufruire di un periodo di villeggiatura controllata o di convalescenza, hanno la possibilità di essere ospitati privatamente nell’ala storica in ogni periodo dell'anno. Possono così beneficiare di un ambiente sanitario, sotto il controllo della équipe medica, infermieristica e fisioterapica, con il comfort di un albergo, immersi nel verde dei giardini, godendo dell’aria sottile e profumata della Valle.

Non solo riabilitazione
L’Istituto è dotato di numerosi ambulatori specialistici ai quali i cittadini possono rivolgersi per visite mediche specialistiche (fisiatriche, cardiologiche, neurologiche, pneumologiche, diabetologiche, dermatologiche, oculistiche etc.), esami di diagnostica strumentale cardiologica, pneumologica ed internistica, che si affiancano all’attività del servizio ambulatoriale di riabilitazione, supportato dalle terapie fisiche, inalatorie e idroterapiche.

a cura di GIULIA SAMMARCO
ISTITUTO CLINICO QUARENGHI
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