Ginecologia, ortopedia, chirurgia protesica, fisiatria posturale, cardiologia, endocrinologia, urologia, andrologia, diagnosi precoce per le malattie degenerative cerebrali, trattamento delle patologie emorroidarie (con laser CO2 evaporizzazione totalmente indolore), chirurgia e medicina estetica con le più moderne tecniche laser. Da anni il centro polispecialistico Medic Service rappresenta un punto di riferimento per la salute di molti bergamaschi, riunendo specialisti di diverse branche, altamente qualificati e di lunga esperienza, sotto la direzione del dottor Haim Reitan.

Ora, da febbraio 2017, all’equipe di Medic Service si è aggiunto il dottor Roberto Mezzetti, chirurgo vascolare, dal 2007 responsabile dell’unità di Chirurgia Vascolare del Policlinico San Marco di Zingonia. «Mi sono specializzato nel 1998 e dal 2001 mi occupo delle principali patologie arteriose, prime fra tutte l'aneurisma aortico, la chirurgia del salvataggio d'arto, compreso il piede diabetico e la patologia carotidea. Da sempre tratto la patologia con tecnica chirurgica tradizionale e con tecnica chirurgica endovascolare» racconta il dottor Mezzetti. La chirurgia endovascolare rappresenta la nuova frontiera nella terapia delle arteriopatie grazie alla sua mininvasività. Patologie che un tempo richiedevano interventi chirurgici complessi, di lunga durata e che necessitavano di lunga ospedalizzazione, grazie alle tecniche endovascolari oggi possono essere trattate in anestesia locale in tempi limitati e con ricovero di un solo giorno. «È di fondamentale importanza saper distinguere quali sono i pazienti su cui intervenire con le tecniche mininvasive e quali sono i pazienti per i quali solo la chirurgia tradizionale (chirurgia open) è in grado di risolvere definitivamente la patologia. Solo il chirurgo vascolare con esperienza sia nelle tecniche endovascolari sia nella chirurgia tradizionale sarà in grado di offrire al paziente la soluzione giusta per il suo caso, senza correre il rischio che la scelta dello specialista sia condizionata dal campo in cui opera: chirurgia tradizionale o chirurgica mininvasiva» continua il dottor Mezzetti. «Tra le patologie l'aneurisma aortico, frequente nei soggetti cardiopatici, ipertesi o diabetici, è la più subdola, perché non ci sono sintomi premonitori sino a quando non accade la più temibile delle complicanze, cioè la rottura del vaso. Per questo, in ambito di prevenzione, è di fondamentale importanza uno screening attento e precoce, in modo da poter proporre al paziente una soluzione chirurgica il più delle volte in grado di risolvere completamente la patologia» conclude lo specialista.

a cura di FRANCESCA DOGI
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