“Più prevenzione meno cancro”. È questo il motto dell’Associazione Nazionale Volontari Lotta contro l Tumori Onlus (ANVOLT) che ha sede anche nella città di Bergamo dal 2004 con due ambulatori e decine di volontari pronti ad aiutare le persone, migliaia ogni anno, che si rivolgono per sottoporsi gratuitamente alle varie visite di prevenzione oncologica sotto la guida di valenti medici anche loro quasi tutti volontari. È l’anima dell’Associazione quella di aiutare gli altri senza pretendere nulla in cambio, se non offerte spontanee importantissime per il mantenimento di tutti i servizi. E così ci si può sottoporre a visite ginecologiche con ecografie transvaginali e pap test, visite senologiche con ecografie mammarie, visite urologiche per la diagnosi precoce del tumore alla prostata e visite dermatologiche per il controllo dei nei. Basta telefonare per avere un appuntamento: ci sono almeno quattro volontarie in una sala che passano la giornata al telefono rispondendo alle chiamate, fissando gli appuntamenti e offrendo anche un sostegno ai pazienti preoccupati per le loro condizioni di salute.

Ma la missione dell’ANVOLT non si ferma agli ambulatori. Sono importanti ma per qualcuno è solo l’inizio di un dramma personale e familiare, come nel caso di due bambine di sei anni di cui una non ce l’ha fatta a vincere il tumore, gettando nella disperazione i genitori ma anche i volontari che l’avevano trattata come una figlia. Su richiesta scatta immediatamente il servizio di assistenza socio-sanitaria. I pazienti vengono accompagnati nelle struttura ospedaliere per sottoporsi alle cure come la radioterapia e la chemioterapia. I volontari, tutti preparati con corsi specifici, li seguono al loro domicilio aiutandoli anche nella loro vita quotidiana e dando loro un supporto psicologico.

«La missione dell’ANVOLT è sintetizzata in modo chiaro nel suo statuto che ne definisce le finalità» si legge sul sito. «L’associazione intende perseguire esclusivamente finali di solidarietà sociale e sanitaria in particolare rivolta a persone con patologie tumorali: servizi di assistenza socio-sanitaria intra ed extra ospedaliera; attività di sostegno anche economico per le famiglie più disagiate; formazione di operatori sociali; borse di studio; organizzazione di incontri, congressi e convegni; iniziative ricreative e culturali per i malati e le loro famiglie; attuare programmi di informazione socio-sanitaria, e tanto altro». E qui ritorna il motto “Più prevenzione meno cancro”.

«La prevenzione è molto importante» ci dice la responsabile dell’ANVOLT di Bergamo, Lucia Fraccaroli. «Purtroppo tante donne non hanno mai fatto un pap test o una visita senologica o gli uomini una visita per la prostata. Noi cerchiamo di convincere le persone a sottoporsi ai vari esami senza aspettare l’insorgenza del male, soprattutto dopo una certa età, 50 anni. Ma è importante anche la dieta, una corretta alimentazione. Un argomento di grande interesse per i nostri amici che spesso rivolgevano domande al telefono durante un colloquio di routine magari per un trasporto o un’assistenza. E proprio nel giorno in cui ho capito l’importanza dell’argomento mi sono trovata di fronte a Rosanna Madaschi, economo dietista, docente di Scienze dell’Alimentazione e grande esperta del nutrirsi in maniera salutare. Le ho proposto di fare qualcosa sul tema della prevenzione dei tumori a tavola e lei è stata felice di accettare e regalare il suo tempo alla nostra associazione. Insieme abbiamo ideato una serie di incontri di gruppo per parlare dell’alimentazione a chiunque ne sia interessato. Un progetto che si chiama “Nutrirsi di salute, prevenire i tumori a tavola”. I tumori a tavola si possono prevenire anche se naturalmente non esiste una garanzia assoluta. Ma una dieta più varia, con prodotti biologici, più verde, più ricca di fibre e alimenti naturali può aiutare a tenere lontane le patologie oncologiche. Anche perché mangiare sano aiuta a restare in forma e la forma fisica è un elemento fondamentale per rimanere in buona salute. Una dieta equilibrata moderando al massimo il consumo di carni rosse e bevande zuccherine. Ma non è uguale per tutti. A seconda della patologia si deve stare attenti all’assunzione di vitamine o lontani da alimenti che infiammano. Ma anche qui bisogna rendersi conto che l’alimentazione è fondamentale e bisogna riscoprire i sapori veri».

L’ANVOLT, nata nel 1984 a Milano, è presente in tutta Italia con 31 sedi e 22 ambulatori che nel 2017 hanno fatto quasi 13 mila pap test, 16.600 visite ginecologiche, oltre 8 mila visite senologiche e migliaia di altri esami, tutti gratuiti e soprattutto senza impegnativa medica. Qualcuno a questo punto si chiederà: “Ma dove trovano i fondi per dare un’assistenza gratuita?” «Chiacchierando con tante persone davanti alla macchinetta del caffè mentre aspettano una visita. Spesso sono persone che lavorano in importanti società e che conoscendoci decidono di sostenerci» spiega Lucia Fraccaroli. «E poi la nostra raccolta fondi, le aziende che ci stanno vicine, i nostri sostenitori, i pazienti con le loro offerte. Con quei contributi abbiamo comprato l’ecografo, l’uroflussografo e un dermatoscopio. Per esempio in certi comuni dove non abbiamo la possibilità di mandare i nostri volontari per assistere e trasportare gli ammalati oncologici prendiamo contatto con i servizi sociali chiedendo di sostituirci pagando noi il servizio. Tutto questo è possibile grazie alla generosità dei bergamaschi che continuano ad abbracciare il nostro operato».

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a cura DI LUCIO BUONANNO