Con l’entrata in vigore delle nuove norme sul diabete circa cinquemila pazienti diabetici residenti in Lombardia dal primo febbraio di quest’anno possono ritirare gli ausili per il controllo del diabete in tutte le tremila farmacie lombarde senza distinzione di Ats di appartenenza. «La novità risiede nella scelta di un appalto regionale che dà uniformità al territorio ma che risulta purtroppo volto a risparmiare denaro senza tener in debito conto i disagi che vengono procurati» osserva il dottor Alessandro Bonaiti, farmacista e Consigliere dell’Ordine dei Farmacisti di Bergamo.

Il diabete è una patologia cronica molto diffusa e pericolosa caratteristica della nostra epoca ed è una delle più onerose malattie sociali. Proprio per il suo carattere di cronicità, per la tendenza a determinare complicanze nel lungo periodo e per il progressivo spostamento dell’insorgenza verso età giovanili, viene monitorata dalle istituzioni preposte.

«La novità in questione riguarda precisamente i diabetici di tipo 2, cioè quei pazienti che hanno sviluppato la malattia nel corso della vita, mentre per i diabetici di tipo 1 e per i pazienti pediatrici nulla cambierà rispetto alla dispensazione solita» continua Bonaiti «Nella sostanza i pazienti diabetici coinvolti nel cambio di dispensazione, si recheranno nella farmacia di riferimento e avranno a disposizione la nuova fornitura decisa dalla Regione. Verranno cambiati glucometro, strisce, dispositivi per il prelievo ematico ed infine gli aghi per la infusione di insulina, senza possibilità di scelta. Il nuovo sistema ha presentato fin dall’inizio alcune criticità: errata compilazione dei piani, quantità di ausili inferiori al necessario e addirittura mancata erogazione dei nuovi glucometri ai pazienti per poter effettuare le misurazioni. Questa situazione ha generato confusione negli utenti e difficoltà nei farmacisti in fase di erogazione. Non da ultimo doversi recare due volte in farmacia per ricevere i propri ausili, risulta scomodo e sgradevole per i cittadini che in precedenza godevano di un servizio molto più rapido ed efficiente.

La qualità degli ausili e degli strumenti individuati, inoltre, non risulta prioritaria nei criteri di scelta della Regione che invece sembra essere più interessata al risparmio. Si sono inoltre evidenziate criticità operative negli operatori dell’Ats preposti a fornire indicazioni ai pazienti e difficoltà dovute a un programma informatico che si sta rodando in corso d’opera; tutte difficoltà che stiamo tentando di arginare. Forse era necessario ponderare meglio le modalità di entrata in vigore, magari individuando piccole zone di prova per testare il nuovo sistema e poi estendere a tutto il territorio un metodo collaudato, sempre considerando la fragilità di questi pazienti, spesso anziani, già indeboliti dalla loro patologia. I farmacisti sono da sempre a fianco dei cittadini ed è per questo che cercheranno di portare un contributo volto a migliorare un sistema che, sì, deve tendere al risparmio di risorse, ma senza porre difficoltà ai pazienti che hanno il diritto di essere sempre tutelati al meglio»

a cura dI Giulia Sammarco
con la collaborazione del dott. Alessandro Bonaiti
Consigliere dell’Ordine dei Farmacisti di Bergamo
Farmacista presso la farmacia Borgo Palazzo