Sensazione di gonfiore, soprattutto alle gambe e alle caviglie, e ritenzione idrica. Chi non ne ha mai sofferto e chi non vorrebbe liberarsene, meglio se in modo naturale? Un aiuto può venire dalle tisane, utili per drenare i liquidi in eccesso. Scopriamo quelle più efficaci con la dottoressa Chiara Masseroni, farmacista.

Dottoressa Masseroni, cosa si intende con il termine “drenare”?

Drenare significa eliminare liquidi intracellulari che gonfiano e peggiorano la circolazione: è un processo di depurazione. All’interno del nostro corpo, infatti, è presente il sistema linfatico, il cui compito è quello di raccogliere le sostanze di scarto dai tessuti e favorirne l’eliminazione. Ma mentre nel sistema circolatorio è il cuore la pompa che permette al sangue di circolare, nel sistema linfatico sono i muscoli che, contraendosi, permettono alla linfa di scorrere nei vasi: ecco perché quando rimaniamo fermi per molto tempo, magari nella stessa posizione, la linfa tende a ristagnare, gonfiando i tessuti circostanti (come per esempio i piedi e le gambe).

Perché le tisane drenanti possono essere utili?

Perché bere fa bene e bere acqua “funzionale”… fa meglio! La tisana, infatti, è un idrolito, cioè un preparato che si ottiene dalla macerazione della pianta secca in un solvente appropriato: l’acqua. Anche gli infusi e i decotti sono idroliti, ma si preparano in modi diversi.

Come si formula una tisana?

La sua preparazione non è frutto di improvvisazione e la sua composizione obbedisce a regole precise.
Gli ingredienti di una tisana sono quattro:
> rimedio di base (1-2 piante max con azione funzionale spiccata);
> coadiuvante (esalta l’attività del rimedio di base);
> complemento (assicura alla tisana aspetto e consistenza);
> correttore (ne migliora il sapore).
I mix di componenti riescono a sfruttare in sinergia le proprietà di diverse piante e risultano pertanto più completi nell’azione e più gradevoli nel gusto.

Quali erbe si dimostrano più efficaci?

Tante piante hanno questa funzione “pulisci cellula”, tra le più importanti ricordiamo la betulla, il frassino, il ciliegio, l’orthosiphon e il tè verde, ma anche il carciofo, il tarassaco e la fumaria (più depurativi) e infine la gramigna e la pilosella (più diuretiche).

Come si prepara una tisana e quanta bisognerebbe consumarne?

Si prepara facendo bollire l’acqua e versandola direttamente sulla pianta. Poi bisogna coprire e attendere il tempo necessario, solitamente dai 10 ai 15 minuti, infine filtrare e consumare tiepida. L’ideale sarebbe berne 2 o 3 tazze al giorno, da affiancare sempre ai 2 litri di acqua quotidiani, utili a mantenere un equilibrio tra idratazione e drenaggio. È preferibile assumere i drenanti la mattina, secondo la posologia indicata per ciascuno di essi.

E se si ha poco tempo a disposizione?

Se non si ha modo di attendere i 10-15 minuti necessari per la macerazione/estrazione si può ricorrere a preparati pronti, solo da diluire, o anche compresse da sciogliere: in un minuto la tisana sarà pronta.

Integrazione sì, ma associata a un’alimentazione equilibrata
Bisogna ricordare che l’integrazione con una tisana drenante non deve essere considerata come un sostituto di un’alimentazione sana e completa, ricca di fibre, vitamine e minerali e tanta acqua.

Ci sono effetti collaterali o controindicazioni?

Generalmente non si riscontrano effetti collaterali, ma alcune persone potrebbero andare incontro a fastidi come problemi all’intestino, legati alle sostanze lassative eventualmente presenti, abbassamento della pressione, per la perdita di liquidi, e giramenti di testa, per la perdita di sali. In questi casi si consiglia di programmare l’assunzione della tisana a giorni alterni. È bene invece sospendere immediatamente la tisana in caso di allergie. È poi sempre importante consultare il proprio medico, soprattutto in presenza di problemi renali, disturbi cardiovascolari e durante la gravidanza e l’allattamento. 

A cura di Sara Carrara
con la collaborazione della dott.ssa Chiara Masseroni
Farmacista Farmacia Tribulina, Scanzorosciate