È ormai una certezza scientifica affermare che uno stile di vita sano e attivo è di fondamentale importanza per il benessere psico-fisico delle persone, di ogni genere ed età. Ma cosa si intende per “stile di vita”?

Ne parliamo con Serena Monachino, Dottoressa in Scienze Motorie, Massoterapista e istruttrice di atletica leggera.

Lo stile di vita non è altro che l’insieme delle abitudini che “promuovono” il nostro stato di salute, che a sua volta non è determinato solo dall’assenza di malattia, ma è una condizione in continuo equilibrio tra le dimensioni fisiologiche, biologiche e psicologiche. La salute non è uno stato fermo, scontato, definitivo, ma è processo garantito da variabili: genetiche, ambientali e comportamentali. Avere cura di sé significa adottare uno stile di vita che parte dall’alimentazione equilibrata, secondo le proprie dinamiche di salute (es. celiachia, allergie e intolleranze) e dal movimento, o meglio: fare movimento. Corpo, psiche e cervello, se costretti, si adattano alle cattive abitudini quali sovralimentazione e sedentarietà, nonostante l’organismo umano non sia nato per l’inattività. Se pensiamo al nostro corpo, in senso stretto, il “fermarsi” segnala già un grosso problema: se si ferma la circolazione sanguigna? Se si ferma la peristalsi (i.e. la contrazione della muscolatura liscia negli organi tubolari)? Se si ferma il cuore? Tutte domande retoriche che ci portano all’inevitabile conclusione che muoversi è fondamentale.

Dott.ssa Monachino, qual è il contributo effettivo del movimento sulla nostra salute?

Salute e movimento sono quindi un connubio imprescindibile. Diversi studi effettuati negli ultimi anni hanno rafforzato l’importanza dell’attività fisica quale miglior forma di prevenzione per diverse malattie che minacciano la nostra salute. L’attività motoria migliora le funzioni cardiovascolari, metaboliche, cerebrali, consente di agire su ansia, insonnia, insorgenza di stati infiammatori e dolore che, se ci pensiamo, sono tutte conseguenze cliniche dello stress. Il movimento, praticato con regolarità – e sulla base delle caratteristiche personali – genera apprendimento, consente l’avvio di un processo di prevenzione sistemica della salute, perché modifica i comportamenti personali, gli stili di vita, appunto. Inoltre, il corpo umano si modifica grazie al movimento provocando quindi effetti sui muscoli, sulle ossa, sulle articolazioni, sulla respirazione, sul cuore e sulla circolazione sanguigna. In sintesi, mettere in atto comportamenti motori attivi significa svolgere una potentissima autopromozione della nostra salute.

Come siamo messi in Italia?

In Italia il 30% degli adulti tra i 18 e i 69 anni svolge, nella quotidianità, meno attività fisica di quanto è raccomandato (150 minuti a settimana di attività fisica, a livello moderato/intenso) e quindi è definito sedentario. In particolare, il tasso di sedentarietà aumenta con il progredire dell’età (rapporto PASSI 2011). Secondo i dati ISTAT, nel 2022, le persone sedentarie, in Italia, rappresentano il 36% della popolazione e il 44,5% è in so-vrappeso. Se il movimento aiuta nella prevenzione di malattie, la sedentarietà ne agevola l’insorgenza. Risulterà scontato ora pensare che molte sono le malattie correlate a uno stile di vita sedentario: in primis tutte quelle cardiovascolari, ma anche l’ipertensione, l’osteoporosi, il diabete, l’obesità, la depressione e l’ansia. Diversi studi recenti parlano anche di demenza senile (“il tempo trascorso in attività sedentarie fa aumentare il rischio di sviluppare una qualsiasi forma di demenza”, scoperta emersa da studi effettuati nel Regno Unito, da JAMA) o di cancro (sul sito airc.it si fa riferimento a evidenze scientifiche solide sul ruolo della sedentarietà nell’insorgenza di neoplasia a colon, seno e corpo dell’utero. Per i sedentari, il rischio di insorgenza è del 10-20% più alto). Per com-
battere il problema, purtroppo, non basta solo svolgere un’attività fisica regolare, se nell’arco di una giornata si arriva alle 10 ore di sedentarietà.

Concludiamo con un’esortazione ai nostri lettori!

La sedentarietà è un nemico silenzioso che non provoca danni nell’immediato e si maschera molto bene nella nostra vita quotidiana. Ma è anche un nemico facile da combattere, perché basterebbero davvero poche e semplici mosse per spezzare le abitudini malsane inserendone di nuove: camminare mentre si fa una telefonata, preferire le scale all’ascensore, andare al lavoro a piedi o in bicicletta (per quanto possibile). Basta davvero poco! 

A cura di Sara Carrara
con la collaborazione della Dott.ssa Serena Monachino
Dottoressa in Scienze Motorie, Massoterapista e istruttrice di atletica leggera