Alimenti, farmaci, veleno di insetti, lattice, polvere e acari, polline, peli di animali. Sono numerose le sostanze a cui possiamo essere allergici.

Ma come verificarlo con certezza?

I prick test sono test cutanei per il controllo della reazione allergica a diversi tipi di sostanze, in cui al paziente vengono applicate modeste quantità dell’allergene della sostanza sospettata di provocare la reazione. L’applicazione avviene solitamente sull’avambraccio interno, favorendone la penetrazione nella pelle tramite una lancetta monouso. Se in corrispondenza dell’applicazione si verifica un’eruzione cutanea, sotto forma di pomfi e chiazze rosse, il paziente è molto probabilmente positivo a quel tipo di allergene e può essere formulata una diagnosi. I prick test, come tutti i test allergici, non danno la certezza completa delle cause scatenanti l’allergia. Sono possibili risultati dubbi o errati (falsi positivi) e spesso c’è una relazione tra reazione allergica e altre patologie.

Cos’è il prick test e in cosa si differenzia da un patch test?

Il prick test o test percutaneo è un test compiuto sulla cute con lo scopo di verificare la presenza di una sensibilizzazione o allergia verso diverse sostanze che possono provocare allergia (allergeni). Diversamente dal patch test, che valuta le reazioni allergiche ritardate, il prick test ha lo scopo di valutare una reazione allergica immediata verso allergeni respiratori, alimentari, farmacologici, etc. Da ciò deriva un’altra differenza: il prick test prevede una lettura immediata dei risultati (solitamente 15 minuti), mentre il patch test si basa su una lettura ritardata a distanza di 48 – 72 – 96 ore.

A cosa serve?

Il prick test serve a porre una diagnosi eziologica, ovvero, trovare la causa dei sintomi che il paziente riferisce, siano essi respiratori, cutanei, o altro. I risultati dei test permettono allo specialista di inquadrare meglio la storia del paziente e predisporre un piano di interventi terapeutici e comportamentali per permettere alla persona di controllare i sintomi allergici o di conviverci nel migliore dei modi.

A chi è indicato?

Il prick test è indicato alle persone che presentano una storia sospetta per un’allergia respiratoria (rinite, asma bronchiale, congiuntivite), un’allergia al lattice oppure un’allergia alimentare. Inoltre, in Centri specializzati per l’allergia a farmaci o per l’allergia al veleno di api e vespe (imenotteri), il prick test rappresenta il primo passaggio per la diagnosi di queste particolari forme allergiche.

Quali sono gli allergeni che vengono “applicati”?

Il prick test permette, solitamente, di indagare allergie respiratorie o alimentari. Per le allergie respiratorie possono essere testati diversi allergeni quali pollini, acari della polvere, epiteli di animali o muffe. In caso di allergia alimentare, i test possono utilizzare gli estratti commerciali a disposizione oppure gli alimenti freschi (in questo caso si parla di prick by prick). A questi si aggiunge la possibilità di testare il lattice, gli estratti di alcuni veleni di insetti (ad esempio api o vespe) e anche alcuni tipi di farmaci tra cui le penicilline, gli anestetici generali e i mezzi di contrasto.

Ci sono indicazioni di età nell’esecuzione?

Il prick test può essere eseguito da tutti senza particolari limiti di età, per quanto i risultati possano presentare una minore affidabilità nei primi anni di vita.

Come si svolge?

Il prick test prevede l’applicazione di una goccia di allergene a livello della cute, solitamente sull’avambraccio. La sostanza viene fatta penetrare nello strato più superficiale della cute mediante una lancetta (di plastica o di metallo). Dopo 15 minuti, viene fatta la lettura del test considerata positiva se compare una reazione locale (pomfo, arrossamento, prurito), da confrontare con il controllo positivo (istamina) e il controllo negativo (sostanza inerte).

È doloroso sottoporsi a questo test?

Il prick test è un esame sicuro e non doloroso. Gli aghi utilizzati presentano una punta di pochi millimetri il cui unico scopo è far entrare in contatto l’allergene con lo strato più superficiale della nostra pelle (non è quindi un prelievo). Il sintomo più fastidioso può essere quello del prurito che accompagna solitamente le risposte cutanee positive.

Prima di fare il prick test, ci sono delle indicazioni da seguire?

I pazienti che si devono sottoporre ai prick test devono sospendere l’eventuale terapia antistaminica a partire dai 7-10 giorni prima dell’appuntamento. Il cortisone può influenzare l’esito dei test se ad alto dosaggio, mentre non serve sospendere i farmaci ad uso inalatorio per l’asma o gli spray nasali. A livello delle sedi dei test (solitamente l’avambraccio), non devono essere applicate creme cortisoniche o antistaminiche e la cute deve essere integra e priva di lesioni (ad esempio orticaria o eczema).

A cura del Dott. Andrea Toniato
Allergologo Humanitas Gavazzeni e Medical Care