«È il mese di marzo quando io e mia moglie camminiamo sulle spiagge di Cayo Largo (Cuba) e a un certo punto mia moglie si accorge che non muovo un braccio. Eravamo arrivati da due giorni su quest’isola, avevamo ancora davanti tutta la vacanza tra pensieri e preoccupazioni...».

Comincia così il racconto manoscritto che Ermanno Pagnoncelli ci ha inviato in redazione. Una testimonianza che inizia dai primi sintomi fino alla diagnosi della malattia di Parkinson e alla lotta per tenerla a bada, ricordando le persone e attività che l’hanno aiutato in questo cammino che oggi, a 57 anni, è ancora tutto da percorrere. Lasciamo a lui la parola riportando fedelmente quanto ci ha inviato.

«Rientriamo dalla vacanza e mia moglie mi convince ad andare dal medico. È il mese di giugno quando il mio medico prescrive subito una risonanza magnetica al cervello, risultata poi negativa. Successivamente mi reco da un neurologo che mi prescrive una scintigrafia cerebrale che eseguo nel mese di settembre. Nel frattempo chiedo allo specialista qualche delucidazione e con cautela ci spiega che potrebbe essere un sintomo della malattia di Parkinson. Nel mese di ottobre - premetto che avevo 51 anni - mi reco di nuovo dallo specialista con tutti gli accertamenti alla mano. Ricordo perfettamente l’atmosfera che si respirava in quello studio medico: un silenzio di tomba! In due secondi il dottore si alza dalla sedia e arriva la sentenza: pronuncia poche parole “non avevo dubbi, è la malattia di Parkinson”. Da quel momento in poi la mia vita cambia radicalmente sia psicologicamente che nel lavoro. Dopo un periodo di accettazione mia moglie mi convince a intraprendere una disciplina a me sconosciuta, il Nordic Walking. Leggendo Bergamo Salute mi imbatto in un articolo che parla dei benefici per combattere il Parkinson e altre patologie. Questa attività per me è diventata un’autentica passione, in un’uscita sono arrivato fino a 2233 metri! Oltre al Nordic Walking, in inverno, faccio fisiokinesiterapia in acqua calda che consiglio a tutti e palestra. Oggi, a 57 anni, Mister Parkinson non mi ha ancora fermato, grazie anche al Nordic Walking che mi aiuta a rimanere in forma. Ringrazio il presidente di Orobie Nordic Walking, Tarcisio Maffioletti, e tutti i suoi collaboratori che mi hanno aiutato in questo percorso. Ho avuto anche la fortuna di incontrare un medico molto speciale e soprattutto umano, il dottor Dario Alimonti, neurologo del papa Giovanni XXIII di Bergamo. Con lui da subito ho instaurato un rapporto di fiducia e amicizia oltre che di medico/paziente. Un grazie particolare a mia moglie Erminia, che ha riconosciuto immediatamente il primo sintomo, e a mio figlio Manuel. Entrambi mi sono stati vicini incoraggiandomi in questa vicenda, nonostante fosse tangibile la loro preoccupazione per il mio stato di salute. Nel 2015, quando abbiamo ricevuto la brutta notizia della malattia, insieme è arrivata la bella notizia che saremmo diventati nonni. La nascita del piccolo Giorgio è stata come una luce nella mia vita, mi ha reso felice e mi ha fatto mettere in secondo piano il pensiero della malattia.

Concludo con il mio motto. Mister Parkinson non ci fermerai, devi sempre stare un passo dietro a me e mai davanti!»

A cura di Lella Fonseca

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