È uno dei test più semplici e accessibili per verificare lo stato di salute del fegato. Come screening, controllo o strumento diagnostico, l’analisi delle transaminasi può fornire numerose informazioni sulla funzionalità epatica, portare alla luce eventuali malattie e dare un’indicazione dell’entità del danno in presenza di patologie già accertate. Ne parliamo con il dottor Stefano Dolcini, biologo.

Dottor Dolcini, cosa sono e che funzione hanno le transaminasi?
Le transaminasi sono enzimi, ovvero il gruppo più ampio e ad elevata specializzazione di proteine. Intervengono, in particolare, nella trasformazione degli aminoacidi in altri aminoacidi e nella neoglucogenesi, ovvero il processo di sintesi del glucosio, e nella conversione di aminoacidi in energia utile. Nonostante siano enzimi ubiquitari, cioè che possono trovarsi in ogni parte dell’organismo, ci sono due distretti in cui le transaminasi sono presenti in misura maggiore: il fegato e i muscoli striati, quelli che consentono il movimento del corpo. I principali gruppi di transaminasi sono:
> la glutammico ossalacetica, detta anche aspartato aminotransferasi ast o Got, che si trova soprattutto nei muscoli e nel cuore;
> la glutammico piruvica, detta anche alanina aminotransferasi alt o Gpt, presente nelle cellule del fegato.
La concentrazione ematica di questi enzimi è un importante indicatore dello stato di salute dell’organismo. Le transaminasi, infatti, vengono liberate nel sangue nel momento in cui ci sono dei danni alle cellule epatiche (quelle del fegato) o ai miociti (le cellule dei muscoli). 

Quando i valori della transaminasi sono preoccupanti?
Innanzitutto, per capire quando i risultati delle analisi possono essere preoccupanti, è necessario conoscere i valori di riferimento. Le transaminasi, come tutti gli altri enzimi, vengono misurate in Unità internazionali. In farmacologia indicano la quantità di una determinata sostanza, che rivela la sua attività biologica. Il valore normale delle Got o Ast varia da 0 a 30 unità per millilitro, mentre quello delle Gpt o Alt comprende il range da 0 a 45 U/ml. Valori fuori dalla norma di questi enzimi possono essere l’indicatore di un danno epatico. Il riscontro di piccole quantità di questi enzimi nel sangue, tuttavia, non è sempre motivo di allarme. Può essere fisiologico. L’aumento della loro concentrazione ematica, però, è proporzionale al grado di lesione delle cellule epatiche.

Cosa significa se sono troppo alte?
Le transaminasi alte, nella maggior parte dei casi, sono l’indicatore di patologie del fegato e delle vie biliari, di un danno cardiaco o muscolare. Più nello specifico, possono essere correlate a:
> traumi muscolari;
> alcolismo;
> obesità;
> patologie intestinali croniche;
> celiachia;
> pancreatite;
> allergie alimentari;
> emolisi (distruzione dei globuli rossi);
> mononucleosi. 

Come prepararsi al test 
Prima di sottoporsi all’analisi delle transaminasi, effettuata attraverso un semplice esame del sangue, è necessario:
> osservare un digiuno totale nelle 8-10 ore precedenti;
> limitarsi ad assumere modiche quantità di acqua;
> astenersi dall’alcol per almeno 24 ore;
> informare il medico su eventuali trattamenti farmacologici in corso.

A cura di Maria Castellano
con la collaborazione del dott. Stefano Dolcini
Biologo Specializzato in Biochimica Clinica
Direttore dei Servizi di Medicina di Laboratorio Santagostino la tua salute