Un convegno per fare il punto
Un’occasione per far il punto sulle ultime novità nell’ambito del trattamento dei tumori del retto ma soprattutto un confronto tra specialisti in un’ottica multidisciplinare oggi fondamentale per diagnosi e terapie sempre più efficaci e mirate.

Questo sarà il convegno “Approccio diagnostico e terapeutico multidiscliplinare nei tumori del retto”, in programma il 16 maggio al Centro Congressi Settecento di Presezzo (BG).

Al congresso, accreditato ECM per medici di medicina generale e specialisti (anatomopoatologi, oncologi, radioterapisti), oltre al dottor Antonello Quadri, responsabile dell’unità di oncologia del Policlinico San Pietro di Ponte San Pietro e coordinatore del congresso, interverranno come relatori anche altri colleghi dello stesso Policlinico che, a più livelli e da prospettive diverse, si occupano del trattamento della malattia oncologica: chirurghi, radiologi, radioterapisti, gastroenterologi, psico-oncologi.

“Il trattamento dei tumori del retto negli ultimi anni ha subito notevoli cambiamenti sia per il trattamento chirurgico sia per i trattamenti complementari chemio e radioterapici” spiega il dottor Quadri. “Tecniche chirurgiche nuove, diagnostica per immagini più attendibile ed efficace, tecniche di radioterapia più moderne e soprattutto modelli di integrazione chemio-radioterapica hanno contribuito ad ottenere un complessivo miglioramento della qualità di vita e della sopravvivenza dei pazienti. Nella malattia localizzata al retto l’impiego della radio-chemioterapia ha consentito in associazione alla chirurgia, prima e dopo l’intervento (modalità neoadiuvante e adiuvante), di migliorare l’incidenza della recidiva locale. Sono stati introdotti nella pratica clinica nuovi chemioterapici e diversi farmaci biologici che hanno permesso di raggiungere nella malattia metastatica obbiettivi impensabili anche fino a pochi anni fa con una sopravvivenza globale di più di 30 mesi, rispetto agli 8 mesi che si raggiungevano negli anni 90. Grazie alle nuove tecniche chirurgiche e all’efficacia delle nuove terapie si può ottenere in questa neoplasie addirittura la guarigione anche nella malattia metastatica. Nei pazienti con metastasi epatiche non operabili, invece, oggi con i nuovi farmaci è possibile ottenere una risposta locale che permetta al chirurgo di intervenire ottenendo una resezione radicale e con una funzionalità epatica adeguata. È quindi fondamentale nell’impostazione diagnostica e terapeutica delle neoplasie del retto una strategia discussa e condivisa da un team multidisciplinare. Lo scopo del convegno è proprio quello di approfondire e sottolineare l’importanza di un approccio multidisciplinare nella diagnosi e nel trattamento del tumore del retto, sia nella fase iniziale sia nella malattia metastatica”.

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