Gli accorgimenti da seguire soprattutto in estate. 
Pori dilatati, pelle lucida in alcune zone del viso e opaca in altre. La pelle mista, cruccio per tante donne, in estate richiede ancora più attenzioni del solito. Per due motivi. Da un lato, in questa stagione si tende a usare fondotinta più leggeri che quindi svelano senza pietà le imperfezioni. Dall’altro le alte temperature comportano un aumento della produzione di sebo e microsudorazione cutanea, fattori che tendono a peggiorare la situazione. Cosa fare allora per limitare problemi e disagi? Ce lo spiega il professor Antonino Di Pietro, direttore scientifico dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis.

Professor Di Pietro, innanzitutto cosa si intende per pelle mista?
Un tipo di pelle non uniforme, con zone secche alternate ad aree grasse o impure. Le prime in genere si concentrano su guance, lati del viso, contorno occhi e bocca, mentre le seconde nella cosiddetta “zona a T, ovvero fronte, naso, mento. Questo deriva dal fatto che ghiandole sebacee della cute lavorano in modo non omogeneo: troppo poco nelle zone secche e troppo in quelle grasse. Si tratta di una caratteristica che può essere legata a fattori genetici e all’età, ma anche agli sbalzi ormonali, motivo per cui ad esempio è frequente che compaia durante la menopausa.

Cosa si può fare, soprattutto in estate, per attenuare il problema e rendere la pelle più uniforme?
La prima regola è detergere la pelle mattino e sera (gesto ancor più indispensabile se durante il giorno ci si trucca) con prodotti delicati, idratanti e sebonormalizzanti (no schiumogeni o troppo aggressivi). Sarebbe meglio scegliere formulazioni in gel o mousse. In caso, però, si sia abituate a usare il latte detergente, è bene ricordarsi di risciacquarlo sempre con abbondante acqua tiepida, sia perché contiene particelle grasse che rischiano di non far respirare la pelle sia perché se tutte le particelle di trucco o di smog non vengono eliminate del tutto possono occludere i pori causando follicoliti ed irritazioni. Per completare la detersione si possono applicare, subito dopo, prodotti a pH acido che servono per regolarizzare la produzione di sebo, come tonici a base di bardana, hamamelis e aloe (che ha anche un’azione lenitiva). Passando alla crema, anche in questo caso, è consigliabile che sia idratante e sebonormalizzante. Fra i principi attivi più utili per la pelle mista, ci sono la fospidina, idratante e antiage; le ceramidi, che mantengono l’elasticità cutanea; l’acido ialuronico, che migliora l’idratazione in profondità; i fosfolipidi, derivanti dalla soia, che aiutano a rinforzare la membrana cellulare; la vitamina E, che riduce gli arrossamenti e regola la produzione di sebo.

Rimage: una nuova “arma” contro i pori dilatati
Per limitare i segni che possono verificarsi sulla pelle in caso di pori dilatati e uniformare la pelle, da qualche anno è disponibile un nuovo trattamento dermatologico in grado di stimolare le cellule cutanee a produrre nuovo collagene: il Rimage con Fospidina. Consiste in tre fasi: prima si stende il mix fosfolipidi e glucosamina (Fospidina); quindi si passa una radiofrequenza a bassa intensità; infine, si completa si applica una lampada Led (infrarossi) che attiva le cellule. I risultati sono visibili subito, ma per un effetto duraturo sono necessarie 2-3 sedute a distanza di tre settimane.

Ci sono maschere per il viso che possono aiutare?
Per una pulizia più profonda può essere utile applicare, almeno una volta a settimana, maschere d’argilla, che hanno la capacità di attirare in superficie tossine, sebo e impurità residue. Rispetto alle maschere di argilla di una volta quelle di oggi sono arricchite di sostanze idratanti e riequilibranti (ad esempio con Alusil) per renderle più delicate e adatte anche alla pelle mista.

E il peeling?
La pelle mista può senz’altro beneficiare dell’azione esfoliante del peeling. È però fondamentale che non sia troppo aggressivo e ben “calibrato” sulle differenti esigenze della pelle. Per i pori dilatati, ad esempio, uno degli inestetismi più frequenti legati alla pelle mista, il più efficace è quello con acido acetilsalicilico che elimina tutte le cellule superficiali, ossigenando e illuminando l’epidermide, e ha un’azione regolarizzante sulle ghiandole sebacee. In ogni caso è opportuno che sia il medico a definire quale sia l’acido più indicato per la singola persona.

a cura di Elena Buonanno
con la collaborazione del dott. Antonino di Pietro
Specialista in Dermatologia
Direttore scientifico dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis